Il Festival dell’Economia di Trento si conferma ogni anno come un evento di grande rilievo, attirando esperti e leader del settore pubblico e privato da tutto il mondo per discutere temi cruciali e delineare le tendenze future.

Quest’anno, due argomenti fondamentali sono emersi con forza nell’agenda dell’evento: la reinvenzione delle organizzazioni dovuta all’accelerazione delle tecnologie e alle potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa, e l’importanza della formazione, a partire dai cicli scolastici primari.

IA Generativa e Formazione al centro

L’intelligenza artificiale (AI) e l’intelligenza artificiale generativa (Gen AI) promettono di rivoluzionare la produttività delle organizzazioni. Questa tendenza è apparsa chiara in tutti gli interventi. I benefici sono tangibili, ma richiedono capacità di investimento e lungimiranza di programmazione perché i risultati a scala sono attesi nei prossimi tre anni.

Unanime anche il giudizio rispetto al momento trasformativo che stiamo vivendo: i prossimi 20 anni ci porteranno in una società sostanzialmente differente da quella attuale. La capacità degli individui e delle organizzazioni di crescere e avere successo dipende dalla volontà di adattarsi ai cambiamenti e di investire nell’istruzione e nella formazione continua. Bisogna velocemente trasformare il paese in un incubatore di talenti.

La necessaria consapevolezza del Cambiamento

Va detto che, al momento, i segnali non indicano una presa di coscienza della leadership. Un nostro studio ha rivelato che il 58% delle persone teme che le nuove tecnologie possano far perdere loro il posto di lavoro, ma il 94% si dice pronto ad apprendere nuove competenze. Tuttavia, solo il 5% delle aziende sta attivamente riqualificando la propria forza lavoro su larga scala.

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Anche la leadership pubblica sembra non essere allineata alla necessità di reinventarsi. A sollevare l’urgenza di intervenire sul sistema di istruzione ha pensato il professor Francesco Profumo della Fondazione Sanpaolo, che ha evidenziato un’allarmante criticità: a sistema stabile, senza cambiamenti significativi, tra 20 anni avremo solo 80 mila laureati, rischiando di diventare un paese senza una classe dirigente.

Ripensare il sistema educativo

È fondamentale ripensare e rinnovare il sistema educativo per preparare le future generazioni alle sfide che le nuove tecnologie porteranno. Solo trasformando questa criticità in priorità e stringendo una grande alleanza tra pubblico e privato si potranno cogliere le opportunità della trasformazione tecnologica

Credo che sia arrivato il momento di darsi uno strumento per misurare il cambiamento, per capire dove investire, fare fine tunning quando necessario. Accenture, ad esempio utilizza un indice che classifica sei fattori di cambiamento: Tecnologia, Talenti, Economia, Geopolitica, Clima, Consumatori e Società.

Creare ispirazione attraverso i contenuti

Passiamo adesso alla comunicazione. Come ho avuto modo di raccontare in altri articoli, ritengo che la divulgazione e l’educazione sulle tecnologie siano driver fondamentali per creare fiducia e consapevolezza. I brand devono impegnarsi nella creazione di contenuti che siano non solo informativi ma anche ispiratori, promuovendo una conoscenza condivisa che contrasti la disinformazione, focalizzi le priorità e valorizzi il purpose che, in questo momento, sembra mancare al nostro Paese. Questo approccio trasforma i brand in un faro di conoscenza e verità in un contesto sempre più complesso e sovraccarico di informazioni.

La reinvenzione delle Organizzazioni

Il Festival dell’Economia di Trento ha messo in luce come la reinvenzione delle organizzazioni e del sistema di istruzione siano essenziali per sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecnologie. Ritengo che Accenture disponga di un modello utile per trovare una via comune ad affrontare le sfide future, combinando tecnologia e ingegno umano, per creare nuove opportunità di crescita e valore per l’ecosistema. La misurazione del cambiamento e la comunicazione strategica sono strumenti fondamentali per guidare le aziende in questo percorso di reinvenzione.

 

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.