Il futuro del settore farmaceutico italiano: ricerca e giovani talenti

Il futuro del settore farmaceutico italiano: ricerca e giovani talenti

Il settore farmaceutico è in un momento di crescita globale soprattutto nel comparto  biotecnologico e farmaceutico. La crescita del mercato è un’opportunità preziosa per trattenere e attrarre quei giovani talenti italiani che sempre più spesso lasciano il Paese alla ricerca di migliori opportunità professionali e di sviluppo. Secondo dati recenti, l’Italia continua a perdere numerosi giovani laureati in discipline scientifiche, che scelgono di trasferirsi all’estero attratti da posizioni più remunerative e da ambienti di lavoro maggiormente innovativi e stimolanti.

Una perdita di capitale inaccettabile per un Paese che sa che la salute è un settore essenziale ma anche una risorsa strategica su cui è vitale investire per la stabilità e la longevità del Paese. Le aziende farmaceutiche italiane svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere la popolazione in salute e nel ridurre i costi a lungo termine per il sistema sanitario. Questa consapevolezza ha stimolato anche il settore privato a sviluppare competenze e investimenti significativi per sostenere la ricerca scientifica e migliorare la qualità della vita.

Il settore farmaceutico e la "fuga dei cervelli"

Il settore farmaceutico italiano ha proprio ora la possibilità di assumere un ruolo cruciale per frenare la “fuga dei cervelli” e creare nuove opportunità di lavoro altamente qualificato per i giovani. Le aziende italiane potrebbero attrarre questi talenti puntando su salari competitivi, ma soprattutto offrendo progetti di ricerca ambiziosi, un ambiente di lavoro inclusivo e percorsi di crescita strutturati. In un contesto internazionale in cui competere per le menti migliori è sempre più difficile, la creazione di un ecosistema innovativo e orientato al futuro farà la differenza.

Investire in ricerca farmaceutica e biotecnologica è anche un passo strategico per tutto il Paese. Un sistema sanitario robusto, supportato da un settore farmaceutico forte, significa una popolazione più sana, una riduzione dei costi sanitari e una migliore resilienza di fronte a future emergenze sanitarie. La capacità di mantenere la popolazione in buona salute è diventata fondamentale non solo per motivi etici e sociali, ma per il benessere economico del Paese: più la popolazione è longeva e sana, più è produttiva e meno graverà sulle risorse pubbliche.

La necessità di comunicazioni mirate

Per attrarre giovani professionisti qualificati, le aziende farmaceutiche italiane devono adottare strategie di comunicazione mirate e intelligenti. Creare una campagna di talent recruiting efficace richiede un approccio multicanale che utilizzi social media, piattaforme professionali e media tradizionali, adattando il messaggio al target specifico.

Il futuro del settore farmaceutico italiano: ricerca e giovani talenti

Ecco alcuni suggerimenti su come le aziende possono ottimizzare la propria comunicazione per attrarre i migliori talenti:

Utilizzare un linguaggio inclusivo e motivante

Per i giovani talenti, la crescita personale e la possibilità di fare la differenza sono spesso più importanti del mero compenso economico. I messaggi di recruiting devono trasmettere la missione aziendale e l’impatto sociale del lavoro, evidenziando come i candidati possano contribuire direttamente al miglioramento della salute pubblica.

Raccontare storie di successo

Condividere casi studio di dipendenti che hanno trovato realizzazione all’interno dell’azienda è un ottimo modo per rendere tangibili le opportunità offerte. Video, articoli e testimonianze sui social possono dimostrare ai potenziali candidati che esistono reali prospettive di crescita e di carriera all’interno dell’azienda.

Sfruttare LinkedIn e piattaforme professionali

LinkedIn resta la piattaforma di riferimento per il talent scouting. Qui le aziende possono creare contenuti che mostrino l’innovazione e la ricerca continua come valori centrali, raggiungendo direttamente i profili di giovani con background accademico in settori scientifici.

Coltivare una presenza nei media

Articoli su testate scientifiche e giornali di settore che raccontino le sfide e i traguardi delle aziende italiane sono un modo per guadagnare visibilità e autorevolezza. Le aziende possono anche collaborare con università e istituti di ricerca per organizzare eventi e webinar che attraggano studenti e neolaureati.

Coinvolgere i dipendenti come brand ambassador

La voce interna dei dipendenti ha un valore inestimabile. Attraverso interviste, post e video, i collaboratori possono raccontare la cultura aziendale e dare un’immagine autentica dell’ambiente di lavoro, trasmettendo un messaggio di trasparenza e fiducia.

Il potenziale di crescita del settore farmaceutico italiano è enorme. Puntare sui talenti e sulla ricerca scientifica significa investire in un futuro più sano, più resiliente e più competitivo. Affinché ciò avvenga, è fondamentale che le aziende adottino una visione a lungo termine, integrando nella propria strategia di sviluppo l’obiettivo di rafforzare il capitale umano. La salute, come dimostrato negli ultimi anni, non è solo un settore strategico ma un pilastro fondamentale per la prosperità del Paese.

 


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I super artigiani che stanno rivoluzionando i mercati

Il settore manifatturiero italiano ha saputo reinventarsi, evolvendo da una base di Piccole e Medie Imprese verso realtà impattanti sullo scenario internazionale.

Queste aziende incarnano l’essenza del Made in Italy, rappresentando un mix unico di tradizione artigianale e innovazione tecnologica, capaci di competere nei mercati globali più esigenti. Non sono solo manifatturiere di prodotti, ma vere e proprie narratrici di un’eccellenza costruita sulla qualità e sull’attenzione ai dettagli, e la loro forza risiede anche nella capacità di comunicare e personalizzare il rapporto con le loro audience.

Il valore della Personalizzazione

L’aspetto della personalizzazione non si limita al prodotto stesso, ma si estende alla capacità di instaurare relazioni profonde e su misura sia nel mercato B2B che B2C. Aziende come quelle italiane che forniscono componenti per la Formula 1 o come i piccoli brand emergenti nel design e nella moda, non si limitano a vendere un prodotto: offrono un’esperienza unica, costruita sulla base di una conoscenza approfondita delle esigenze del cliente e della capacità di rispondere con soluzioni personalizzate. Questa attenzione umana – che parte dalla bottega artigianale e arriva fino ai vertici internazionali – è ciò che permette a queste imprese di allacciare relazioni significative con i loro stakeholder.

L'esempio dell'industria automobilistica

Un esempio concreto è dato dai fornitori emiliani dell’industria automobilistica ad alte prestazioni. Queste aziende, fortemente radicate nella tradizione meccanica locale, sono in grado di collaborare strettamente con le scuderie, offrendo componenti personalizzati e un servizio calibrato al millimetro sulle richieste di ingegneri e team di gara. L’approccio artigianale si fonde con una capacità di comunicazione empatica e reattiva, che assicura un dialogo continuo e costruttivo, alimentando fiducia e collaborazione a lungo termine.

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I settore della moda e del design

Anche nel settore moda e design, questa filosofia si esprime attraverso la creazione di collezioni uniche e su misura, con la capacità di dialogare con un pubblico che cerca esclusività e autenticità. Le aziende italiane non solo mettono a disposizione prodotti di altissima qualità, ma riescono a farlo attraverso una comunicazione che valorizza il cliente come parte integrante del processo creativo. Questo approccio è particolarmente efficace anche nel B2C, dove la capacità di interagire con il consumatore finale, raccontando storie autentiche legate alla tradizione e al territorio, contribuisce a creare un legame emotivo forte.

Il ruolo cruciale della Comunicazione

La comunicazione gioca dunque un ruolo cruciale. Non si tratta solo di promuovere un prodotto, ma di costruire una narrazione che renda il cliente parte di un’esperienza. Queste aziende sono maestre nel creare contenuti che riflettono la loro storia e il loro impegno per la qualità, utilizzando canali digitali e tradizionali per raggiungere un pubblico globale senza perdere l’impronta artigianale e personale che le caratterizza.

Personalizzare le Relazioni

In un mondo in cui le grandi corporation spesso puntano su strategie standardizzate, le multinazionali tascabili italiane emergono grazie alla loro capacità di personalizzare non solo i prodotti, ma anche le relazioni con clienti e partner. L’attenzione umana verso gli stakeholder, che traspare in ogni interazione, è il segreto che permette loro di allacciare legami duraturi e significativi, facendo del Made in Italy un sinonimo di eccellenza non solo nella produzione, ma anche nella comunicazione e nel servizio. Queste aziende rappresentano la perfetta sintesi di creatività, resilienza e capacità di innovazione, pronte a essere l’avanguardia del nuovo paradigma industriale.

 


Multinazionali tascabili e la sfida innovativa nei mercati emergenti

Multinazionali tascabili e la sfida innovativa nei mercati emergenti

Un nuovo tipo di impresa sta facendo sentire la sua presenza su scala mondiale. Si tratta delle multinazionali tascabili, piccole e medie imprese altamente specializzate che, nonostante le loro dimensioni contenute, operano a livello internazionale con necessaria per competere con i giganti del mercato. In questo scenario di rapidi cambiamenti, dove le nuove tecnologie e i mercati emergenti stanno ridefinendo le regole del gioco, queste aziende stanno diventando protagoniste silenziose ma potenti.

Secondo un recente report di McKinsey & Company, il settore del Beauty globale crescerà al ritmo del 6% all’anno fino al 2028, con un valore di mercato stimato di 590 miliardi di dollari. Regioni come il Medio Oriente e l'Africa guideranno questa crescita con un aumento del 18%, mentre altre aree come l'Asia-Pacifico e l'America Latina seguiranno a ruota. Questo scenario rappresenta una straordinaria opportunità per le multinazionali tascabili di affermarsi come attori globali nei paesi emergenti. Ma come possono queste aziende, spesso meno conosciute e con risorse limitate rispetto ai colossi internazionali, sfruttare al meglio questa espansione?

Il vantaggio delle multinazionali tascabili

Hanno un vantaggio chiave: la loro capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. La loro agilità è determinante per avere successo in mercati dove le esigenze dei consumatori possono variare drasticamente rispetto a quelle dei mercati maturi.

Nel settore della bellezza, ad esempio, McKinsey evidenzia come le fragranze siano uno dei segmenti trainanti per lo sviluppo dei mercati. Qui le multinazionali tascabili possono giocare un ruolo fondamentale, adattando i loro prodotti e strategie di marketing alle preferenze locali. Grazie alla loro natura snella, possono testare nuovi prodotti con rapidità e modificare la loro offerta in base alle risposte del mercato, offrendo così un’esperienza più personalizzata e autentica.

Alla ricerca del giusto equilibrio

Una delle sfide principali è quella di trovare il giusto equilibrio tra l’identità globale del brand e l’adattamento ai contesti locali. Questo approccio richiede una strategia di comunicazione che rispetti le differenze culturali, senza perdere di vista la coerenza del messaggio aziendale.

In paesi come il Medio Oriente e l'Africa, la comunicazione diventa un fattore decisivo per il successo. Uno storydoing efficace può fare la differenza, soprattutto in settori come quello della bellezza, dove il valore percepito del brand è fortemente influenzato dall'immagine e dalla narrazione che lo circondano.

Inoltre, in un contesto in cui il digitale sta ridefinendo il panorama delle vendite, le multinazionali tascabili devono saper sfruttare i canali online per raggiungere i consumatori. Il mix tra negozi fisici e piattaforme di e-commerce diventa cruciale: non solo per aumentare le vendite, ma anche per costruire una relazione diretta e personalizzata con il cliente. In paesi come l’Arabia Saudita o il Sudafrica, dove l’uso dei social media è in forte espansione, un'adeguata strategia di comunicazione digitale può aprire nuove porte.

Multinazionali tascabili e la sfida innovativa nei mercati emergenti

La Leadership, un aspetto cruciale

Un altro aspetto cruciale è la leadership. In molte di queste imprese, il CEO o il fondatore rappresenta il volto pubblico del brand, giocando un ruolo attivo nella costruzione della reputazione aziendale. I vertici dell’azienda devono essere presenti e visibili, incarnando i valori del brand attraverso una comunicazione diretta e trasparente.

In questo contesto, la formula L = S + P³ (Leadership = Storydoing + Percezione, Posizionamento, Presenza) diventa fondamentale. I CEO di queste aziende devono raccontare la storia applicata della loro azienda (Storydoing), posizionarsi strategicamente nei mercati (Posizionamento), e mantenere una presenza costante e autentica sia sui media che sui canali digitali (Presenza). Questo approccio non solo rafforza la fiducia dei consumatori, ma permette anche di costruire una reputazione solida e duratura nei nuovi mercati.

Le multinazionali tascabili hanno la possibilità di innovare con maggiore agilità rispetto ai grandi conglomerati. Che si tratti di sviluppare nuovi prodotti di bellezza sostenibili o di sfruttare le tecnologie emergenti per migliorare l’esperienza del cliente, queste imprese possono posizionarsi come leader in settori altamente specializzati.

La personalizzazione del prodotto

Un esempio è l’uso di tecnologie digitali avanzate per la personalizzazione del prodotto. Nei mercati emergenti, dove le preferenze dei consumatori possono variare notevolmente, la capacità di adattare l’offerta alle esigenze specifiche locali rappresenta un vantaggio competitivo significativo. Dall’uso di dati per prevedere le tendenze di acquisto, alla creazione di packaging sostenibili che rispecchiano le preoccupazioni ambientali dei consumatori, l’innovazione è il motore che guida il successo.

Le multinazionali tascabili si trovano in una posizione unica: hanno l'agilità di adattarsi rapidamente alle nuove sfide e l’innovazione come loro più grande alleato. In un mondo in cui i mercati emergenti, come il Medio Oriente e l'Africa, stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante, queste imprese hanno l’opportunità di crescere ed espandersi come mai prima d'ora.

Grazie a una strategia di comunicazione intelligente, una leadership visibile e a una costante spinta verso l’innovazione, le multinazionali tascabili possono ritagliarsi una posizione di leadership nei settori al alto valore.

 

 


Dal timore all'opportunità, un ecosistema in continua evoluzione

Dal timore all'opportunità, un ecosistema in continua evoluzione

L’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando radicalmente il panorama digitale, creando un ecosistema dinamico dove accanto alle tradizionali Big Tech emergono nuovi player verticali sempre più specializzati. Questi attori, spesso startup, stanno ridefinendo il modo in cui vengono generati contenuti multimediali come video, immagini, musica, e persino i flussi organizzativi e di lavoro, aprendo la strada a innovazioni che influenzano ogni settore.

Accanto ai grandi player, che integrano l’Intelligenza Artificiale nelle loro suite di prodotti, si stanno facendo strada aziende più piccole e specializzate, capaci di rivoluzionare singoli segmenti di mercato con soluzioni mirate. Strumenti come quelli per la creazione di video generati da IA, software per il design automatizzato e piattaforme per la generazione musicale stanno modificando il modo di creare contenuti a tutti i livelli, rendendo accessibile a un pubblico sempre più vasto ciò che un tempo era prerogativa di esperti.

La "lunga coda" di Anderson

Il concetto della “lunga coda" di Chris Anderson è centrale in questa dinamica: le nuove tecnologie non servono più solo il mainstream, ma permettono di raggiungere mercati di nicchia, dando spazio a innovazioni specifiche che prima non avrebbero avuto un pubblico. Ogni player si concentra su un’esigenza particolare, proponendo strumenti su misura per esigenze specifiche, spesso ignorate o inaccessibili fino a pochi anni fa.

In questo nuovo scenario, l'AI sta avendo un impatto significativo sul mondo del lavoro. Secondo stime recenti, il 40% delle ore lavorative sarà influenzato dall’IA, generando grande attenzione tra i lavoratori, inclusi quelli della categoria dei "White collar". Questo scenario pone nuove sfide, ma anche opportunità, per coloro che devono adattarsi a un ecosistema che cambia rapidamente.

Dal timore all'opportunità, un ecosistema in continua evoluzione

I comunicatori devono evolversi

In questo contesto, chi si occupa di comunicazione deve saper cogliere le opportunità offerte dall'IA. Da un lato, c'è un’urgente necessità di un "upskilling": i comunicatori devono evolversi con il nuovo ecosistema e padroneggiare gli strumenti emergenti che possono migliorare la produttività e la creatività. Dall’altro, devono rispondere a una crescente domanda di responsabilità. La comunicazione deve essere trasparente e puntuale, capace di affrontare due grandi tematiche: l’impatto positivo dell’AI su persone, imprese e società, e la formazione come chiave per cavalcare il cambiamento anziché subirlo.

La stessa tecnologia è un grande alleato della formazione e rappresenta una grande opportunità per aiutare i lavoratori e prepararli a questo cambiamento epocale. Il recente annuncio di Teodoro Lio, nuovo AD di Accenture Italia, a ComoLake24 va in questa direzione. La piattaforma LearnVantage presentata durante l’evento mira a supportare la trasformazione tecnologica nelle organizzazioni pubbliche e private, partendo dalla persona e dai sui bisogni formativi, creando un progetto altamente personalizzato.

L'IA non è un competitor

Nelle PMI, il 90% delle aziende italiane, l’AI viene spesso percepita come un competitor. Questa visione della tecnologia non fa altro che rallentare la trasformazione. Tuttavia, come ci insegna la storia, coloro che colgono le opportunità dell'innovazione possono progredire più rapidamente. È come quando fu inventata la ruota: mentre qualcuno ancora trasportava pesi sulle spalle, altri capirono che la ruota poteva farli muovere più velocemente e con meno fatica.

Per le imprese, grandi e piccole, il messaggio è chiaro: l'IA non è qui per sostituire l'uomo, ma per amplificare le sue capacità creative. Coloro che capiranno questo concetto e adotteranno la tecnologia con saggezza saranno i leader di domani.

L'IA e le opportunità che offre

Albert Einstein una volta disse: "Non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati."

Questa frase è straordinariamente rilevante nel contesto dell’IA. Non possiamo affrontare le sfide che questa rivoluzione tecnologica porta con noi con le stesse paure e resistenze che abbiamo messo in questi ultimi mesi. Se guardiamo all’IA solo come una minaccia, rischiamo di perdere le immense opportunità che essa ci offre.

Happy IA!

 


L’importanza della comunicazione nella sicurezza informatica

L’importanza della comunicazione nella sicurezza informatica

L’ultima edizione della CyberTech Europe si è da poco conclusa e credo abbia definitivamente sedimentato il concetto di “Sicurezza by design”, ovvero la necessità di considerare la sicurezza informatica parte integrante dell’architettura tecnologica delle organizzazioni e non un’aggiunta da apportare semmai post emergenza.

Ed è un passo molto importante. Da addetto ai lavori mi sorprende ancora la poca attenzione sulla comunicazione, come collante per unire la lunga catena che riguarda il perimetro di attacco di una qualsiasi organizzazione che va dai propri fornitori, fino ai clienti finali passando per i dipendenti.

La comunicazione come asset strategico

Credo che parallelamente all’adozione delle migliori tecnologie, la comunicazione sia un assist strategico per creare un vero tabù rispetto alle regole da seguire per rendere la propria azienda sicura.

Perché sostengo questo? Quanti di noi adottano password veramente sicure?

I dati giustificano le notizie di cronaca che si susseguono: negli ultimi due anni, infatti, la situazione della cyber security ha subito un peggioramento significativo.

A maggio del 2024, ad esempio, sono stati registrati 283 eventi cyber, con un aumento del 148% rispetto al mese precedente, e 45 incidenti con impatto confermato (contro i 27 di aprile), secondo i dati dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

La centralità della sicurezza informatica

Questi numeri mostrano chiaramente che nei prossimi mesi e anni la sicurezza informatica sarà sempre più centrale nelle politiche pubbliche e private.

Il concetto di “tilt tecnologico” è essenziale per comprendere la portata del rischio. Si parla di tilt tecnologico quando l’equilibrio tra sviluppo tecnologico e sicurezza si rompe, causando un cortocircuito che può esporre aziende, istituzioni e cittadini a vulnerabilità critiche.

Questo fenomeno emerge quando l’innovazione tecnologica procede a un ritmo tale che le misure di sicurezza non riescono a stare al passo non solo per mancanza di aggiornamento tecnologico ma per carenza culturale.

L’importanza della comunicazione nella sicurezza informatica

Come detto,  per una comunicazione efficace della sicurezza informatica, occorre prima di tutto chiarire chi sono i destinatari. Quando parliamo di cyber security, lo spettro degli stakeholder è estremamente ampio: la questione riguarda indistintamente tutti, dal semplice cittadino/consumatore alle grandi imprese, alla catena dei fornitori, passando per le istituzioni statali.

Strategie di comunicazione personalizzate

Diventa quindi fondamentale focalizzarsi sul linguaggio che deve essere personalizzato per ogni target. Un altro aspetto importante è l’inclusività: la sicurezza informatica non è – almeno non solo – un fatto per tecnici quindi bisogna essere inclusivi considerando che in Italia solo poco più della metà della popolazione ha competenze digitali adeguate ma tutti possiedono almeno uno smartphone.

La comunicazione deve quindi diventare informativa, ma anche educativa, puntando su linguaggi accessibili e canali di comunicazione popolari.

All’interno delle imprese italiane non bisogna abbassare la guardia sulla formazione che deve essere continua per adeguare gli atteggiamenti al mutare del rischio e testare continuamente il livello di attenzione dei dipendenti. Non bisogna infatti dimenticarsi che gli hacker sono costantemente alla ricerca di nuove vulnerabilità, sviluppando virus e malware sempre più sofisticati.

Ecco alcune strategie da adottare

Per affrontare in modo efficace le criticità legate alla comunicazione sulla sicurezza informatica, è quindi necessario adottare strategie mirate. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Personalizzare i messaggi: la comunicazione deve essere adattata ai diversi tipi di pubblico. I cittadini, le piccole imprese e le grandi organizzazioni hanno esigenze e livelli di competenza differenti. Creare contenuti su misura per ogni gruppo aumenta l’efficacia della sensibilizzazione.
  2. Semplificare i concetti tecnici: è essenziale rendere il linguaggio della cyber security accessibile a tutti. Utilizzare esempi pratici, analogie e metafore può facilitare la comprensione di concetti complessi.
  3. Integrare la formazione continua: la sicurezza informatica non può essere trattata come una formazione “una tantum”. Le aziende devono implementare programmi di aggiornamento costanti per tutti i dipendenti e metterli alla prova;
  4. Utilizzare più canali di comunicazione: non limitarsi a un solo mezzo. È importante sfruttare diversi canali per raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.
  5. Collaborazione tra pubblico e privato: la comunicazione sulla sicurezza informatica deve coinvolgere tutti gli attori dell’ecosistema digitale. Le aziende e le istituzioni pubbliche devono collaborare per creare una rete di protezione diffusa e condividere le best practice.
  6. Monitorare e adattare la strategia di comunicazione: le minacce informatiche cambiano rapidamente, e così devono fare le strategie di comunicazione. Monitorare costantemente l’efficacia della comunicazione e adattarla ai nuovi scenari è fondamentale per mantenere alta la consapevolezza.

L'esempio Cyber Aware in UK

Un esempio recente di campagna di prevenzione sulla cyber security è la fase primaverile della campagna “Cyber Aware” del Regno Unito, lanciata dal National Cyber Security Centre (NCSC) nel 2023.

Questa fase è stata rivolta principalmente a piccole imprese  e ai lavoratori autonomi, con l’obiettivo di proteggerli da minacce come il ransomware e il phishing. La campagna ha enfatizzato due misure chiave di sicurezza: l’uso di password forti basate su tre parole casuali e l’attivazione dell’autenticazione a due fattori (2FA) per proteggere gli account email.

La campagna ha anche offerto strumenti gratuiti, come il Cyber Action Plan, che fornisce un elenco personalizzato di azioni per migliorare la sicurezza informatica, e il servizio Check Your Cyber Security, che analizza i dispositivi connessi a internet per rilevare vulnerabilità comuni.

Questa iniziativa è stata parte di uno sforzo più ampio per aiutare le piccole imprese, che rappresentano una porzione significativa delle vittime di attacchi informatici, a migliorare la loro resilienza e ridurre i costi legati a tali incidenti.

La comunicazione efficace è uno strumento essenziale nella battaglia contro le minacce informatiche.

Solo con una strategia inclusiva, comprensibile e continua possiamo mitigare i rischi del tilt tecnologico e costruire una difesa solida a livello nazionale.

Happy Communication!

 


Comunicare l’innovazione alimentare: ecco nuove strategie

Comunicare l’innovazione alimentare: ecco nuove strategie

Da tempo il settore alimentare sta vivendo un’evoluzione epocale. Il cibo non è più solo una questione di gusto e tradizione, ma si intreccia sempre più con temi cruciali come la salute, la sostenibilità ambientale e la capacità di rispondere al fabbisogno di una popolazione mondiale in costante crescita. Le sfide sono molteplici: garantire alimenti sicuri e nutrienti, ridurre l’impatto ambientale della produzione agricola, e innovare per creare soluzioni che possano soddisfare la domanda globale senza compromettere le risorse naturali e la biodiversità del pianeta.

Questi cambiamenti richiedono una trasformazione profonda nel modo in cui pensiamo e produciamo il cibo, spingendo le aziende alimentari a sviluppare tecnologie e approcci innovativi come la coltivazione verticale, la produzione di proteine alternative, la carne coltivata, l’agricoltura rigenerativa e l’uso di biotecnologie per migliorare le qualità nutrizionali degli alimenti.

Queste innovazioni rappresentano non solo una risposta alle sfide globali, ma anche un’opportunità per ridefinire il settore alimentare in un’ottica più sostenibile e orientata al futuro.

Il Made in Italy alimentare ha un’enorme opportunità di posizionarsi come leader nella trasformazione del mercato globale. Tuttavia, per non perdere il treno dell’innovazione, è fondamentale adottare strategie di comunicazione che sappiano valorizzare le innovazioni emergenti.

Educazione del consumatore

Presentare in modo chiaro i vantaggi delle innovazioni alimentari, come l’impatto positivo sulla salute e sull’ambiente, utilizzando un linguaggio semplice e accessibile. Ad esempio, la carne coltivata può essere descritta come una soluzione che riduce l’impronta ecologica e promuove la sicurezza alimentare. Educare i consumatori su come questi prodotti siano creati e sui benefici che offrono è essenziale per costruire fiducia e stimolare l’accettazione.

Comunicare l’innovazione alimentare: ecco nuove strategie

Innovazione della Delivery con New Media

Per coinvolgere i consumatori, è importante andare oltre la narrazione tradizionale e sfruttare tecnologie come l’intelligenza artificiale (AI) e il Metaverso. Le aziende alimentari possono creare esperienze immersive che permettono ai consumatori di esplorare l’origine e il processo di produzione della carne coltivata o di altri prodotti innovativi Made in Italy, ottenuti con tecniche sostenibili. Ad esempio, utilizzando la realtà aumentata, è possibile far “assaporare” virtualmente i prodotti o farli vedere in contesti locali e tradizionali, dimostrando come tecnologia e tradizione possano convivere armoniosamente.

Collaborazioni strategiche

Costruire alleanze con istituzioni, esperti e media è fondamentale per rafforzare la credibilità del messaggio e amplificare la portata della comunicazione. Per esempio, le imprese che lavorano sulla carne coltivata possono collaborare con università e centri di ricerca italiani per promuovere la loro innovazione come un contributo scientifico di avanguardia del Made in Italy. Queste collaborazioni dimostrano come l’Italia non solo valorizzi le sue tradizioni, ma sappia anche innovare e proiettarsi nel futuro.

Storytelling autentico e visivo

Utilizzare immagini, video e testimonianze reali per raccontare il percorso delle innovazioni alimentari, come la produzione di proteine alternative, permette di creare una connessione emotiva con il pubblico. Mostrare i volti dei produttori e degli scienziati dietro la carne coltivata, o raccontare la storia di come un piccolo produttore di olio d’oliva ha adottato tecnologie innovative per ridurre l’uso di acqua, rende l’innovazione tangibile e vicina al consumatore, rafforzando l’idea che il Made in Italy è sinonimo di eccellenza, non solo nella tradizione, ma anche nell’innovazione.

Per le aziende del settore alimentare italiano, l’innovazione rappresenta una grande opportunità per trasformare il mercato e guidare il cambiamento. Sfruttare nuove tecnologie e media per comunicare il valore di questi progressi è essenziale per posizionarsi come leader e non perdere terreno in un contesto globale in continua evoluzione.

La carne coltivata e altre innovazioni alimentari possono diventare il simbolo di un nuovo Made in Italy: uno che unisce tradizione, tecnologia e sostenibilità per rispondere alle sfide del futuro.

Happy Made in Italy!

 


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Multinazionali made in Italy tra opportunità e successo: il caso Illy Caffè

Le multinazionali di quell’ampio comparto definito Made in Italy rappresentano una forza silenziosa ma estremamente dinamica all'interno dell'ecosistema globale delle imprese. Queste aziende, pur avendo dimensioni contenute rispetto ai giganti del mercato, giocano un ruolo fondamentale almeno su tre livelli: innovazione, crescita economica e competitività.

Operando in segmenti di mercato ad alta specializzazione, riescono a posizionarsi come leader nei loro settori, sfruttando al massimo la flessibilità e la capacità di adattarsi rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato, spesso con un livello tecnologico superiore alla media del settore.

Il ruolo delle multinazionali nell'ecosistema economico

La loro importanza nell'ecosistema economico non va affatto sottovalutata. Queste aziende, centrate su prodotti di alta qualità, sono capaci di catalizzare innovazione non solo a livello tecnologico, ma anche in termini di modelli di business e strategie di comunicazione. Esse possono contribuire a muovere intere categorie merceologiche grazie alle loro iniziative. Inoltre, contribuiscono in modo sostenibile e significativo alla crescita delle economie locali, generando posti di lavoro e promuovendo una cultura imprenditoriale orientata alla qualità e alla vicinanza alle persone.

Grazie alla loro capacità di internazionalizzarsi pur mantenendo una forte identità locale, le multinazionali del Made in Italy fungono da ponte tra economie locali e mercati globali, arricchendo l'intero ecosistema con una visione imprenditoriale unica.

Parlando in questo articolo di multinazionali del Made in Italy, non posso non riferirmi a un’azienda che è anche motivo di orgoglio nazionale: il caso Illy.

Multinazionali di successo, il caso Illy Caffè

Illy Caffè è riuscita a costruire un brand mondiale grazie a una strategia di comunicazione raffinata e coerente. Pur operando in un mercato globale dominato da enormi corporation, Illy ha saputo differenziarsi grazie a un prodotto eccellente e a una comunicazione incentrata su qualità, arte e sostenibilità, conquistando così un posto di rilievo tra i brand premium price. Questo caso di studio esplora come la comunicazione abbia permesso a Illy di trasformarsi da azienda familiare a brand internazionale, esportando nel mondo non solo un prodotto, ma anche un’imprenditoria di eccellenza.

Fondata nel 1933 a Trieste, Illy Caffè ha costruito una reputazione per l'eccellenza del suo prodotto, rivolgendosi a un mercato dell’esperienza e a consumatori che cercano momenti di consumo di alta qualità. Partendo da un mercato italiano altamente frammentato, l’azienda ha adottato una missione che l’ha portata a promuovere nel mondo non solo il prodotto, ma l'intera esperienza del caffè come forma d'arte.

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La sfida delle multinazionali Made in Italy

La sfida, comune a molte multinazionali del Made in Italy, è stata quella di comunicare efficacemente il proprio valore unico in un mercato internazionale dominato da grandi marchi con risorse finanziarie molto superiori. L'azienda doveva trovare il modo di posizionarsi come leader di qualità in un contesto complesso e competitivo.

I pilastri della Comunicazione

E così è stato! La comunicazione Illy Caffè ha costruito una strategia che si è basata su tre pilastri fondamentali:

  1. Branding basato sull'arte e la cultura: Illy ha collegato il suo brand all'arte e alla cultura, collaborando con artisti internazionali per creare collezioni di tazzine e packaging unici. Queste iniziative hanno posizionato il brand come sinonimo di stile e creatività, rendendo il prodotto non solo un bene di consumo, ma anche un oggetto di design e collezione.
  2. Forte impegno sulla sostenibilità: La comunicazione di Illy è fortemente incentrata sul suo impegno per la sostenibilità e l'eticità della filiera del caffè. L'azienda ha raccontato in modo trasparente il suo processo di approvvigionamento diretto dai coltivatori, sottolineando come la qualità del prodotto sia legata a pratiche agricole sostenibili. Questo ha rafforzato il legame con un pubblico sensibile ai temi ambientali e sociali.
  3. Espansione digitale e storytelling visivo: Illy ha utilizzato il digitale in modo strategico per raggiungere un pubblico globale, creando contenuti visivi di alta qualità e utilizzando piattaforme social per raccontare la storia del brand. Attraverso video, immagini e racconti dei luoghi di produzione, l'azienda ha creato un legame emotivo con i consumatori, facendo leva sul concetto di autenticità. 

L'importanza della strategia

Risultati? Grazie a una strategia di comunicazione ben definita, Illy Caffè è riuscita a diventare un marchio riconosciuto a livello internazionale. La sua presenza globale è cresciuta significativamente, con una distribuzione in oltre 140 paesi e una rete di caffetterie che contribuisce a consolidare il brand e i ricavi. Illy è stata anche premiata per il suo impegno verso la sostenibilità, ottenendo certificazioni e riconoscimenti che hanno ulteriormente rafforzato la sua reputazione.

Questo caso dimostra che, per una multinazionale del Made in Italy, una comunicazione ben curata e focalizzata su valori distintivi può fare la differenza nella competizione globale. Illy, guidata da imprenditori illuminati, ha saputo raccontare una storia coerente e affascinante, legando il suo prodotto a concetti di arte, qualità e sostenibilità. Ha costruito così un brand che va oltre il caffè e che continua a crescere grazie alla sua capacità di comunicare in modo autentico e differenziato.

[L'immagine di copertina è stata generata usando un modello di intelligenza artificiale]

 


La sfida digitale: un percorso che riguarda tutti

La sfida digitale: un percorso che riguarda tutti

Nel 1969, quando l'Europa venne collegata per la prima volta alla rete ARPANET, il mondo non aveva ancora compreso appieno la portata della rivoluzione digitale che sarebbe seguita. Oggi, il continente si trova a rincorrere gli Stati Uniti e la Cina nel campo dell'innovazione tecnologica. Eppure, guardando agli ultimi anni, possiamo dire di essere già avanti rispetto al recente passato.

La pandemia, infatti, ha dato un'accelerazione cruciale, insegnando a tutti che il digitale è “pop”: ha consentito agli anziani di comunicare con i propri cari, di tenere viva un’attività commerciale nonostante la serranda abbassata, di gestire un’organizzazione a distanza.

Il divario tecnologico da completare

Nonostante il passo avanti, il divario dell’Italia, e dell’Europa, con le altre potenze è ancora evidente. La trasformazione digitale offre possibilità straordinarie ma per scalare ha bisogno di una strategia che parta dal basso.  Uno dei nodi principali risiede nella creazione di un ecosistema che non solo incentivi l'innovazione, ma la renda utilizzabile ai cittadini che non rifuggano dal digitale, come dimostra il successo della SPID o del Fascicolo Sanitario Digitale.

È fondamentale che tutti gli operatori del settore supportino una narrativa che renda l’innovazione un fatto vantaggioso e per tutti. Anche la regolamentazione deve essere parte di questa partita. Le regole sono necessarie, come abbiamo imparato osservando l’eccessivo liberismo che ha accompagnato lo sviluppo delle Big Tech e dei social media. Ma queste devono essere poche e chiare per le organizzazioni e per i clienti.

La sfida digitale: un percorso che riguarda tutti

Serve una comunicazione positiva

Affinché ciò accada, serve una comunicazione positiva, chiara, semplice e coinvolgente. Le storie di innovazione devono diventare comprensibili, proprio come una canzone di Sanremo.

Non si tratta solo di sviluppare nuove tecnologie, ma di farle conoscere e di educare le persone a usarle. Prendiamo, ad esempio, l’intelligenza artificiale: è necessario formare milioni di lavoratori all'uso di queste tecnologie. Noi pensiamo che questa cifra non sia inferiore ai 9 milioni di persone: sarebbe utile che le persone fossero messe in condizione di capire il vantaggio di questa trasformazione, in termini di qualità complessiva del lavoro.

La sfida è anche culturale

La sfida è culturale, e come ogni grande rivoluzione, deve essere compresa e abbracciata da tutti i livelli della società. I governi europei hanno molto da fare per colmare questo gap, ma è cruciale che i cittadini e le imprese siano messi nelle condizioni di partecipare attivamente a questa trasformazione.

Il futuro digitale è un'opportunità senza precedenti per l'Europa. Sta a noi coglierla, rendendo l'innovazione un percorso di cui tutti possano essere parte.

Happy digital!

 

 


Joe Biden leadership armandobarone

Il ritiro di Joe Biden, una lezione di leadership

Domenica 21 luglio 2024 è una data che entrerà nei libri di storia. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alle presidenziali del 2024.

Questa decisione è stata presa dopo una performance televisiva non all’altezza dell’incredibile curriculum del presidente americano.

Con oltre 50 anni di esperienza politica, Biden ha risollevato la più grande democrazia del mondo dopo i fatti di Capitol Hill del 2021, inanellando una serie di successi economici senza precedenti. Sotto la sua amministrazione, il PIL è salito del 3%, la disoccupazione è scesa ai minimi storici del 4%, i posti di lavoro sono cresciuti di 5 milioni e gli investimenti in infrastrutture hanno raggiunto i 1000 miliardi di dollari.

Un grande leader che ha saputo dimostrare il suo valore anche nel ritirarsi, compiendo un atto di enorme responsabilità, empatia e inclusività, nonostante la posta in gioco e la forte polarizzazione.

Da tecnici della comunicazione vogliamo porre l’attenzione sulla gestione della campagna per la rielezione di Biden che, a nostro parere, non è stata in grado di valorizzare l’“asset” Joe Biden.

Joe Biden lezione leadership armandobarone

La strategia di comunicazione, lungi dal valorizzare gli incredibili risultati sociali ed economici, è sembrata volere inseguire il proprio competitor, l’ex presidente Donald Trump, nei suoi punti di forza, mettendo in moto una macchina strategica che è deflagrata nel dibattito televisivo del 27 giugno.

L'azione del team del presidente Biden sembra quindi essere caduta nell’errore di elaborare una strategia da follower e di essere stata poco attenta ai “basic”. Ecco alcuni punti:

  • Pianificazione puntuale e sostenibile: la pianificazione degli eventi deve essere contestualizzata, dettagliata e sostenibile.
  • Preparazione all'evento con una checklist strategica: la preparazione dell’evento deve essere affiancata da una checklist strategica per garantire che il percorso di avvicinamento sia nella giusta direzione.
  • Costruzione di una narrativa differenziante e strategica: creare una narrativa forte e unica che risuoni con il pubblico e distingua il leader dal follower.
  • Media training: il portavoce deve essere in formazione continua e avere modo di simulare il proprio intervento per testare l’efficacia del contenuto e la presenza scenica.
  • Monitoraggio continuo del feedback: analizzare continuamente il feedback ricevuto dal pubblico, dai media e dagli stakeholder per adattare e migliorare la strategia.

Happy leadership!

[Immagine di copertina di Gage Skidmore su Wikimedia Commons con licenza CC BY-SA 2.0.]

 


accenture banking conference sky primo piano 2024 armandobarone

Accenture reinventa la Banking Conference con la TV

Nell’epoca post-digitale è fondamentale accompagnare i grandi temi legati del cambiamento con una comunicazione divulgativa e inclusiva: le tecnologie trasformative, il purpose e la sostenibilità.

A questo proposito credo che l’evoluzione dell’Accenture Banking Conference sia un esempio perfetto di come un evento tradizionale possa trasformarsi, salvaguardando il proprio DNA e attirando nuove audience.

A me piace parlare di rotazione verso il nuovo come concetto essenziale per rimanere rilevanti nel tempo.

La rivoluzione della conferenza tradizionale

La Accenture Banking Conference, giunta alla sua decima edizione, ha rivoluzionato il concetto di conferenza tradizionale, trasformandosi in un evento televisivo attraverso la fattiva collaborazione di Sky.

Questa evoluzione, in cui si è scelto di discutere del modello di banca aumentata dall’intelligenza artificiale, che abbiamo chiamato Prompt Bank, ha ampliato la portata dell’evento, permettendo di raggiungere un'audience più vasta e diversificata che riteniamo sia fondamentale includere nella conversazione circa le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Integrando elementi televisivi, la conferenza non solo ha mantenuto il proprio patrimonio d'immagine, ma ha saputo innovare, offrendo contenuti dinamici e coinvolgenti.

Un nuovo format ibrido

Questo format ibrido ha dimostrato come la comunicazione aziendale possa adattarsi e prosperare nel panorama mediatico moderno, rendendo le informazioni accessibili e rilevanti per un pubblico più ampio.

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Quando un convegno e la televisione convergono, le loro caratteristiche si fondono per creare un'esperienza potente e coinvolgente. La televisione porta una produzione di alta qualità, accessibilità a un vasto pubblico e interattività in tempo reale, mentre l'evento mantiene l'autenticità, l'energia dal vivo e il networking. Questa sinergia amplifica la portata e l'impatto del messaggio, rendendolo più rilevante e accessibile.

Un esempio significativo in Italia è il Festival di Sanremo, che unisce musica dal vivo e produzione televisiva, creando un evento culturale di grande rilevanza.

Inoltre, questo format è un contesto perfetto per sedimentare sound bites, concetti complessi trasformati in brevi frasi che risuonano nel pubblico e diventano titoli sui media.

Mauro Macchi durante la Banking Conference ha creato un sound bite memorabile ed efficace dichiarando che "l'AI rappresenta la proteina per potenziare i muscoli delle aziende", sintetizzando efficacemente un concetto complesso in una frase potente.

Le caratteristiche di una conferenza televisiva

Quali sono in sintesi le caratteristiche di una Conferenza-Televisiva?

Formato Ibrido: combina elementi di conferenze tradizionali e programmi televisivi, con sessioni live e registrate.

Accessibilità: raggiunge un pubblico più ampio tramite trasmissione televisiva e streaming online.

Interattività: offre opportunità per il pubblico di interagire tramite domande in diretta, sondaggi e social media.

Produzione di Qualità: utilizza tecniche avanzate di produzione televisiva, con regia, montaggio e grafiche professionali.

Contenuti Dinamici: include interviste, panel, presentazioni, e segmenti video per mantenere alto l'interesse.

Rilevanza: affronta temi attuali e pertinenti, spesso con esperti di settore e figure di spicco.

Scalabilità: può essere facilmente adattata per diverse dimensioni di pubblico e tematiche.

Engagement continuativo: mantiene l'interesse del pubblico anche dopo l'evento tramite repliche, contenuti on-demand e sinergia con i social media.

 

Happy Conference!

 


Armando Barone

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