Non è ripetitivo né ridondante insistere su un concetto basilare del nostro tempo: l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando tutti i settori, tutti i mestieri e il mercato del lavoro.
Molte professioni richiedono già una trasformazione del lavoro quotidiano attraverso l’Intelligenza Artificiale. Pur ritenendo urgente che l’ecosistema, a partire dal mondo regolatorio, comprenda ed agisca per gestire i rischi che tutte le tecnologie hanno sempre presentato, non possiamo disconoscere che questo grande cambiamento pervaderà sempre di più le nostre vite professionali.
L’AI permette di acquisire veri e propri superpoteri che è bene incorporare nella prassi lavorativa. Tali superpoteri serviranno a imprenditori, manager, impiegati, insegnanti, studenti a migliorare nettamente la qualità dei propri output potendosi dedicare alle attività di maggiore valore, affidando all’AI i volumi.
Affinchè ciò avvenga è necessario acquisire competenze e abilità che ci predispongano a guidare insieme al Co-pilota AI.
Un copilota straordinario che cambia il nostro modo di lavorare e permette a tutti i mestieri di liberare il tempo per attività di maggiore valore. Potenzialmente parliamo di una tecnologia in grado di consentire al mondo del lavoro quel salto verso la sostenibilità che appare sempre più necessario.
Pensando al mio mestiere di comunicatore non posso non considerare mondi possibili dell’AI. I chatbot, sofisticati programmi di conversazione, potrebbero essere capaci di analizzare le domande dei giornalisti e fornire risposte adeguate in tempo reale. Questa innovazione potrebbe, in teoria, rendere le conferenze stampa più efficienti e gestibili e contribuire alla creazioni di meta dati che potrebbero aiutare l’elaborazione di contenuti sempre più personalizzati.
É ovvio che in ottica di trasformazione del mestiere, i nuovi comunicatori devono essere in grado di gestire e controllare, proprio perché abbiamo riconosciuto all’AI il ruolo di co-pilota e non quello di pilota.
Nonostante le tecniche di apprendimento automatico siano sempre più sofisticate, l’AI non può (ancora) competere con la capacità umana di riflettere, ragionare e formulare opinioni basate su esperienze personali.
Tuttavia, ritengo possibile la visione futuristica di un’AI che gestisce interamente una conferenza stampa. Stiamo già assistendo a progressi rapidi nell’apprendimento automatico e nella comprensione del linguaggio naturale. Mentre i sistemi AI continuano a migliorare, diventa plausibile immaginare un futuro in cui l’AI assumerà un ruolo sempre più centrale nella professione del comunicatore.
In conclusione, il mondo cambia perché siamo noi a cambiarlo. Tuttavia, prima di tutto dobbiamo acquisire le competenze per guidare il cambiamento. Ogni rivoluzione tecnologica rappresenta il copilota, ma la direzione la impostiamo sempre noi.
Happy Innovating!
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