Industria delle notizie, tra sfide e nuove prospettive
L'industria delle notizie è in costante evoluzione, e le sfide legate alla compensazione equa per i giornalisti stanno diventando sempre più rilevanti in tutto il mondo.
Recentemente, il nuovo Online News Act (Bill C-18) in Canada ha suscitato reazioni da parte dei colossi tecnologici Google e Meta, che hanno annunciato di non condividere più i collegamenti alle notizie dei giornalisti canadesi sulle loro piattaforme.
Questa situazione richiama l'attenzione anche sulla situazione europea, dove si stanno affrontando questioni simili riguardanti la remunerazione dei giornalisti.
L'industria delle notizie in trasformazione
È indubbio che l'industria delle notizie si trovi ad attraversare una fase di trasformazione su scala globale.
Secondo il Digital News Report dell'Istituto Reuters, nel 2023 il 30% dei lettori di tutto il mondo preferisce ottenere le proprie notizie dai social media anziché andare direttamente alla fonte editoriale, che rappresenta il 22%.
Alla luce di questi cambiamenti, sorge una domanda cruciale: gli editori di notizie stanno ricevendo una giusta quota? Sono emerse proposte come il modello di pagamento per articolo di Twitter, ma finora non si sono verificate modifiche significative nel settore.

I modelli di business sostenibili
Questa tendenza ha portato a una ridefinizione delle strategie di distribuzione e a una ricerca di modelli di business sostenibili nel settore dei media.
Il Bill C-18 introdotto in Canada richiede alle piattaforme come Google e Meta di pagare per la condivisione di notizie provenienti da giornalisti canadesi. Da qui, gli interrogativi sulla sua implementazione e sulle conseguenze per l'accessibilità e la diversità delle notizie online.
L'Europa sta affrontando sfide simili?
Sì! Infatti, in diversi Paesi europei sono stati proposti e discussi nuovi regolamenti che mirano a garantire una giusta remunerazione per l'uso di contenuti giornalistici da parte delle piattaforme digitali.
Google e Meta hanno annunciato la decisione di non condividere più i collegamenti con le notizie dei giornalisti canadesi sulle loro piattaforme.
Questa mossa è stata interpretata come una forma di protesta contro l'obbligo di pagare per la condivisione dei contenuti provenienti da quelle fonti. Tuttavia, questa decisione solleva interrogativi sul futuro e sul ruolo di queste piattaforme nella promozione dell'accesso alle informazioni nonché sulla diversità delle opinioni e delle idee giornalistiche.
Il tema della compensazione equa per i giornalisti
Certamente, la questione della compensazione equa per i giornalisti è un dibattito complesso che richiede una riflessione su come garantire una giusta remunerazione senza compromettere l'accessibilità alle notizie per il pubblico.
È importante che le autorità di regolamentazione, le big tech, gli editori e i giornalisti si impegnino in un dialogo costruttivo e circolare per trovare soluzioni sostenibili.
In Europa, ci sono stati sforzi per raggiungere un equilibrio tra la protezione dei diritti dei giornalisti e la promozione di un ecosistema mediatico vitale.
È fondamentale trovare un equilibrio per mantenere un ecosistema dei media vibrante e diversificato. Solo attraverso un dialogo aperto e un impegno congiunto tra tutti gli attori coinvolti sarà possibile raggiungere una soluzione sostenibile per il futuro
In conclusione, l'industria delle notizie è in costante evoluzione e le sfide legate alla compensazione equa per i giornalisti sono sempre più rilevanti. È importante che tutti gli attori coinvolti si impegnino in un dialogo costruttivo e circolare per trovare soluzioni sostenibili che garantiscano un futuro per l'informazione.
Happy Innovating!
Innovazione, inclusività e responsabilità per il futuro
L'innovazione tecnologica ha il potenziale per trasformare il modo in cui viviamo, migliorando la qualità della vita e affrontando sfide complesse. Tuttavia, è essenziale che l'innovazione sia guidata da un approccio inclusivo e responsabile, che coinvolga attivamente gli stakeholder e condivida i suoi benefici in modo equo. Il coinvolgimento degli stakeholder nel processo di innovazione non solo garantisce che le loro voci siano ascoltate, ma contribuisce anche a creare soluzioni più efficaci, rilevanti e accettate dalla comunità.
Troppo spesso, l'innovazione è stata implementata senza un coinvolgimento adeguato degli stakeholder. In alcuni casi si è creata una crescente preoccupazione per l'impatto sociale, etico ed economico delle nuove tecnologie. I casi in cui i cittadini si sono sentiti come cavie di esperimenti tecnologici, sollevano interrogativi fondamentali sull'inclusività e sulla responsabilità delle organizzazioni che conducono tali innovazioni.
Una recente vicenda accaduta a San Francisco evidenzia l'importanza di questa sensibilità, in quanto i cittadini si sono sentiti coinvolti in un esperimento di auto con pilota automatico senza essere avvisati o consultati riguardo ai benefici e ai rischi. Questa situazione solleva il tema dell'inclusività come parte integrante dell'innovazione stessa.
Un gruppo di attivisti, noto come Safe Street Rebel, ha deciso di dare vita ad una protesta contro i robotaxi che stanno invadendo le strade di San Francisco. Questi cittadini, frustrati dalla situazione, hanno scoperto che è possibile disabilitare un robotaxi di Waymo o Cruise semplicemente posizionando un cono arancione sul suo cofano. Utilizzando questa tattica, il gruppo protesta contro l'imposizione di veicoli senza conducente che non vede il coinvolgimento della comunità locale. Attraverso i social media, diffondono istruzioni per incoraggiare altri a partecipare a questa forma di protesta pacifica, creando i loro "immobili unicorni arancioni".

La protesta dei cittadini arriva proprio prima di un'importante udienza che potrebbe consentire alle aziende di veicoli autonomi, Cruise e Waymo, di espandere le loro operazioni nella città di San Francisco a un livello paragonabile ai servizi di Uber e Lyft.
In conclusione, l'innovazione tecnologica può apportare notevoli benefici alla società, ma deve essere sperimentata e implementata con l'inclusione degli stakeholder e la condivisione dei benefici. Il caso dei robotaxi a San Francisco evidenzia la necessità di una maggiore sensibilità verso i cittadini e di un coinvolgimento attivo nella definizione delle politiche e delle regolamentazioni.
Solo attraverso un processo di innovazione responsabile, che incorpori il principio dell'inclusività come obiettivo fondamentale, potremo garantire che le nuove tecnologie migliorino la vita delle persone in modo sicuro ed equo. Allo stesso tempo, le aziende che vogliono implementare soluzioni innovative per le cittadinanze devono dimostrare la capacità di gestire con successo le complesse sfide della comunicazione, della partecipazione e dell’inclusività.
Tech Vision 2023, la IA accelera l'innovazione delle aziende
L'evoluzione rapida delle tecnologie ci ha spinto a riconsiderare il concetto di trend, trasformandolo in una realtà in continua evoluzione. Gli interessi che emergono dall'interazione tra i bisogni e i trend tecnologici offrono spazi di opportunità per l'innovazione e la creazione di nuove esperienze che consentono, non solo l'ideazione di prodotti e servizi migliori, ma di anticipare le aspettative delle aziende e delle persone. Questo approccio consente alle organizzazioni di rimanere rilevanti.
Quindi non si tratta più di pensare ai trend tecnologici come a un fenomeno legato al futuro prossimo, ma di una realtà tangibile e attuale. Le tecnologie avanzate sono già parte integrante delle nostre vite quotidiane influenzando profondamente il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. E stanno accelerando dato il livello di maturità e la capacità combinatoria delle 3 innovazioni fondamentali: cloud, dati, Intelligenza Artificiale Generativa.
Oggi abbiamo quindi la possibilità di applicare i trend emergenti in tempo reale ai settori dell'industria e di fare evolvere i modelli di business in una timing compressa come non è stato mai possibile.

È proprio questa possibilità che abbiamo voluto stimolare con la presentazione della Technology Vision 2023 di Accenture, evidenziando le principali tendenze che stanno rivoluzionando l'approccio competitivo con innovazioni che elevano il livello di aspettativa rispetto a qualsiasi altra evoluzione.
Nell'economia odierna, le aziende non competono più anticipando i trend dei mercati, ma competono vivendo immediatamente le innovazioni.
In conclusione, la velocità con cui le tecnologie evolvono e si diffondono ha reso i trend un fenomeno dinamico e in costante mutamento. Ciò significa che le tendenze possono emergere e svilupparsi rapidamente, offrendo nuove opportunità per le imprese e i brand che sono in grado di adattarsi e anticipare le esigenze dei consumatori.
Ecco i 4 trend di quest’anno:
AI generativa: quasi tutti i dirigenti concordano sul fatto che l’IA generativa sarà il co-pilota dell’ingegno e delle capacità umane, stimolando significativamente creatività e innovazione (98%) e inaugurerà una nuova era dell’intelligenza artificiale (95%)
Identità Digitale: la capacità di autenticazione di persone e risorse rappresenterà l’anello di congiunzione tra il mondo digitale e quello fisico. L’identità digitale risulta oggi percepita dall’85% dei dirigenti come un imperativo aziendale strategico e non solo un problema tecnico.
Raccolta e utilizzo consapevole dei dati: l’intelligenza artificiale non può raggiungere il suo pieno potenziale fino a quando le aziende non riusciranno ad utilizzare in maniera strategica i dati a loro disposizione. Il 90% dei dirigenti ritiene che i dati stiano diventando un fattore chiave di differenziazione competitiva all’interno delle organizzazioni e trasversalmente per tutti i settori.
Dialettica tra scienza e tecnologia: il rapporto tra scienza e tecnologia sta diventando sempre più stretto, con l’una che accelera il progresso dell’altra e viceversa. Il 75% degli intervistati ritiene che questa dialettica produttiva potrebbe in futuro sbloccare alcune delle più importanti sfide dell’umanità in vari ambiti.
A questo link la versione integrale della Tech Vision 2023.
Pride 2023, l′inclusione come Valore per la crescita
Sono entusiasta di condividere con voi le mie riflessioni sull'evento straordinario che si è tenuto sabato scorso a Milano: il Milan Pride 2023.
L'unicità sta diventando il valore principale su cui il nostro mondo sta ricostruendo un avvenire prospero, capace di abbracciare il futuro delle nuove generazioni e garantire equità a tutte le fasce di popolazione.
Una reale inclusione sociale implica necessariamente un ecosistema che garantisca a tutti i diritti sociali senza distinzione. La diversità sta diventando sempre più un diritto primario alla vita e richiede un nostro impegno, come individui, cittadini e professionisti.
I movimenti che si sono concentrati sui diritti per l'uguaglianza e il rispetto reciproco degli esseri umani hanno sempre lasciato un'impronta indelebile nella storia, portando a importanti cambiamenti sociali.
Il Gay Pride, nel corso degli anni, si è significativamente evoluto, diventando un movimento globale di grande rilevanza sociale. È iniziato come una serie di manifestazioni locali nel 1969, a seguito dei famosi moti di Stonewall a New York City, quando la comunità LGBTQ+ ha lottato contro le violenze e le discriminazioni subite dalla polizia.
Negli anni successivi, il Gay Pride si è diffuso in molte parti del mondo, assumendo diverse forme e dimensioni a seconda delle realtà locali e delle lotte specifiche. Si è trasformato da un momento di protesta e rivendicazione dei diritti in una celebrazione dell'identità e una dimostrazione di solidarietà e visibilità.
Come manager impegnato per l'inclusione e l'uguaglianza all'interno della mia azienda, mi sento vicino e fiero della manifestazione e desidero condividere con voi l'importanza di un tale evento.
Il Pride è un'esperienza incredibile, un momento di celebrazione, di solidarietà e di impegno per l'uguaglianza dei diritti delle persone LGBTQ+ e non solo. Le strade si trasformano in un arcobaleno di colori, di sorrisi e di creatività, mentre migliaia di persone si riuniscono per mostrare il loro sostegno e la loro appartenenza a questa comunità vibrante e affascinante.

Del resto, l’impegno di Accenture verso la diversità e l'inclusività è sempre stato forte. In Accenture accogliamo la diversità come fonte di innovazione, creatività e differenziazione competitiva. Accelerare il cambiamento non significa farlo solo da un punto di vista tecnologico, ma creando un ambiente di lavoro inclusivo e accessibile per tutti. Nella società post-digitale, la leadership consapevole e inclusiva risulta più efficace nell'affrontare le sfide del nostro tempo.
Partecipare a un evento così significativo permette a ogni professionista di esprimere la propria solidarietà alle persone LGBTQ+ e di mostrare l'impegno per l'inclusione nelle rispettive aziende, contribuendo a costruire un ambiente di lavoro e una società più equa e rispettosa.
Il Pride non è solo una celebrazione, ma anche un momento di riflessione e di azione. È un richiamo a continuare a lottare per un mondo in cui ogni individuo possa vivere apertamente la propria identità, senza paura di pregiudizi o discriminazioni.
Partecipare ai Gay Pride può offrire importanti lezioni di vita e di lotta per l'uguaglianza. Ecco cinque lezioni che si possono imparare partecipando a questi eventi:
- L'accettazione di sé e degli altri: i Gay Pride insegnano l'importanza dell'accettazione di sé e degli altri nella loro intera diversità. Questo evento celebra l'amore e l'identità LGBTQ+, incoraggiando le persone a mostrarsi autentiche e ad accettare gli altri per la loro vera essenza.
- La forza della comunità: i Gay Pride dimostrano il potere di una comunità unita. Vedere migliaia di persone riunite per rivendicare i diritti delle persone LGBTQ+ e celebrare orgogliosamente la propria identità crea un senso di solidarietà e sostegno. Partecipando a un Pride, si comprende che insieme si può creare un cambiamento significativo e superare le sfide.
- La visibilità come strumento di cambiamento: i Gay Pride insegnano l'importanza della visibilità nella lotta per l'uguaglianza. Essere visibili e orgogliosi delle proprie identità LGBTQ+ può contribuire a combattere gli stereotipi e a promuovere la comprensione e l'accettazione. Partecipando a un Pride, si comprende che la visibilità personale può avere un impatto positivo nella società.
- La perseveranza nel perseguire i diritti: i Gay Pride ricordano che la lotta per l'uguaglianza richiede perseveranza e impegno costante. Nonostante i progressi raggiunti, ci sono ancora sfide da affrontare e diritti da garantire. Partecipando a un Pride, si rafforza la consapevolezza dell'importanza di continuare a lottare per i diritti delle persone LGBTQ+ e per un mondo più equo.
- L'importanza dell'alleato e del sostegno reciproco: I Gay Pride sottolineano l'importanza di essere alleati e di offrire sostegno reciproco. Partecipare a un Pride in qualità di alleato o come membro della comunità LGBTQ+ dimostra l'importanza di sostenersi a vicenda nella lotta per l'uguaglianza e nel perseguimento di un futuro migliore. Questa esperienza insegna che il sostegno reciproco è fondamentale per creare un cambiamento duraturo.
La comunicazione del futuro: 7 segnali di cambiamento
Nel mondo della comunicazione, essere aperti al cambiamento è fondamentale per rimanere rilevanti e adattarsi alle evoluzioni del mercato. I professionisti della comunicazione che riescono ad abbracciare il cambiamento dimostrano una maggiore capacità di innovazione e di adattamento alle nuove tecnologie e alle esigenze dei clienti. In questo articolo, esploro sette segnali che indicano se sei un professionista della comunicazione mentalmente aperto al cambiamento.
- Curiosità e ricerca costante: un professionista della comunicazione aperto al cambiamento è guidato da una curiosità intrinseca e da una volontà di apprendere costantemente. Questo si traduce in una ricerca attiva di nuove tendenze, strumenti e metodologie nel campo della comunicazione. Un segnale di apertura mentale al cambiamento è l'impegno costante nel rimanere aggiornati sulle ultime innovazioni del settore.
- Flessibilità e adattabilità: la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti è un tratto distintivo di un professionista della comunicazione aperto al cambiamento. Questa flessibilità si riflette nella volontà di esplorare nuovi approcci e di abbracciare nuove strategie di comunicazione, anche se ciò significa lasciare da parte le vecchie pratiche. L'apertura mentale si manifesta nel desiderio di ruotare verso il nuovo.
- Mentalità sperimentale: i professionisti della comunicazione aperti al cambiamento sono disposti a sperimentare e ad assumere rischi. Essi comprendono che l'innovazione è un vero e proprio LAB che richiede l'esplorazione di nuove idee e la volontà di provare approcci non convenzionali. Questa mentalità sperimentale consente loro di esplorare nuove strategie di comunicazione, testare nuovi formati e adattarsi in base ai risultati ottenuti.

- Collaborazione e condivisione delle conoscenze: un segno di apertura mentale al cambiamento è la volontà di collaborare con colleghi e di condividere le proprie conoscenze. I professionisti della comunicazione aperti al cambiamento sono consapevoli che l'apprendimento e la crescita si verificano attraverso l'interazione e la relazione con gli altri. Essi sono disposti a condividere le proprie esperienze, a partecipare a gruppi di discussione e a supportare il progresso dell'intera industria della comunicazione.
- Fare crescere il proprio team: il comunicatore che abbraccia la contemporaneità si adopera per valorizzare le aree di forza del suo team, garantendo la loro continua evoluzione, che si tratti di hard skills o soft skills.
- Capacità di adattarsi alla tecnologia: l'era post digitale ha trasformato radicalmente il campo della comunicazione, richiedendo ai professionisti di adattarsi alle nuove tecnologie e ai canali di di consegna del messaggio emergenti. Un segnale di apertura mentale al cambiamento è la volontà di abbracciare e comprendere l'evoluzione tecnologica. I professionisti della comunicazione mentalmente aperti sono disposti a imparare nuovi da strumenti digitali, adottare piattaforme social emergenti e integrare le tecnologie digitali nella loro strategia di comunicazione. Sono consapevoli che la tecnologia è un potente superpotere e copilota per raggiungere il pubblico in modo più efficace e per adattarsi alle sue preferenze e abitudini.
- Capacità di gestire il feedback e l'incertezza: un professionista della comunicazione aperto al cambiamento sa gestire il feedback in modo costruttivo e affrontare l'incertezza con tranquillità. Questo significa essere aperti a ricevere critiche, adattare le proprie strategie in base ai risultati ottenuti e abbracciare l'incertezza come opportunità di crescita. L'apertura mentale si manifesta nella volontà di ascoltare diverse prospettive e di adattare le proprie azioni di conseguenza, senza resistenza al cambiamento.
In conclusione, essere professionisti della comunicazione mentalmente aperti al cambiamento è una caratteristica fondamentale per rimanere competitivi e rilevanti nel settore. La curiosità costante, la flessibilità, la mentalità sperimentale, la collaborazione, l'adattabilità alla tecnologia e la gestione del feedback e dell'incertezza sono i segnali che indicano se siamo veramente aperti come comunicatori. Mantenere queste qualità e competenze vive è essenziale per adattarsi alle nuove tendenze, tecnologie e preferenze del pubblico, garantendo il successo a lungo termine nella nostra professione.
Quindi, se vi riconoscerete in questi segnali, congratulazioni! Siete professionisti della comunicazione mentalmente aperti al cambiamento. Continuiamo ad abbracciare l'innovazione e a sperimentare nuove strategie per restare all'avanguardia nel nostro campo e guidare il cambiamento nel mondo della nostra amata comunicazione.
Happy innovating
IA, il copilota che rivoluziona il modo di lavorare
Non è ripetitivo né ridondante insistere su un concetto basilare del nostro tempo: l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando tutti i settori, tutti i mestieri e il mercato del lavoro.
Molte professioni richiedono già una trasformazione del lavoro quotidiano attraverso l’Intelligenza Artificiale. Pur ritenendo urgente che l’ecosistema, a partire dal mondo regolatorio, comprenda ed agisca per gestire i rischi che tutte le tecnologie hanno sempre presentato, non possiamo disconoscere che questo grande cambiamento pervaderà sempre di più le nostre vite professionali.
L’AI permette di acquisire veri e propri superpoteri che è bene incorporare nella prassi lavorativa. Tali superpoteri serviranno a imprenditori, manager, impiegati, insegnanti, studenti a migliorare nettamente la qualità dei propri output potendosi dedicare alle attività di maggiore valore, affidando all’AI i volumi.
Affinchè ciò avvenga è necessario acquisire competenze e abilità che ci predispongano a guidare insieme al Co-pilota AI.

Un copilota straordinario che cambia il nostro modo di lavorare e permette a tutti i mestieri di liberare il tempo per attività di maggiore valore. Potenzialmente parliamo di una tecnologia in grado di consentire al mondo del lavoro quel salto verso la sostenibilità che appare sempre più necessario.
Pensando al mio mestiere di comunicatore non posso non considerare mondi possibili dell’AI. I chatbot, sofisticati programmi di conversazione, potrebbero essere capaci di analizzare le domande dei giornalisti e fornire risposte adeguate in tempo reale. Questa innovazione potrebbe, in teoria, rendere le conferenze stampa più efficienti e gestibili e contribuire alla creazioni di meta dati che potrebbero aiutare l’elaborazione di contenuti sempre più personalizzati.
É ovvio che in ottica di trasformazione del mestiere, i nuovi comunicatori devono essere in grado di gestire e controllare, proprio perché abbiamo riconosciuto all’AI il ruolo di co-pilota e non quello di pilota.
Nonostante le tecniche di apprendimento automatico siano sempre più sofisticate, l'AI non può (ancora) competere con la capacità umana di riflettere, ragionare e formulare opinioni basate su esperienze personali.
Tuttavia, ritengo possibile la visione futuristica di un'AI che gestisce interamente una conferenza stampa. Stiamo già assistendo a progressi rapidi nell'apprendimento automatico e nella comprensione del linguaggio naturale. Mentre i sistemi AI continuano a migliorare, diventa plausibile immaginare un futuro in cui l'AI assumerà un ruolo sempre più centrale nella professione del comunicatore.
In conclusione, il mondo cambia perché siamo noi a cambiarlo. Tuttavia, prima di tutto dobbiamo acquisire le competenze per guidare il cambiamento. Ogni rivoluzione tecnologica rappresenta il copilota, ma la direzione la impostiamo sempre noi.
Happy Innovating!
Rebranding della PA: la vera sfida per i Talenti
Nell'era dell'innovazione e della competizione globale, la Pubblica Amministrazione italiana sta affrontando una sfida importante: attrarre e trattenere i talenti necessari per compensare il turn over e per coordinare i progetti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Dopo decenni di comunicazione con il mantra di ridurre a tutti i costi il personale, la PA si accinge ad attirare nuovi talenti e ad affrontare un ambizioso processo di rebranding che mira a trasformarne l'immagine. Se questo sforzo collettivo dovesse riuscire, come dobbiamo augurarci, potrebbe portare a un mercato dei talenti radicalmente diverso da quello attuale, spostando nettamente gli equilibri in gioco, con l’ingresso di un nuovo attore pubblico che diventa un competitor per le organizzazioni private nel mercato del lavoro.
Il riposizionamento d’immagine in atto ha lo scopo di migliorare la brand image che i talenti e altri stakeholder hanno della PA, e di adeguarla alle esigenze e alle opportunità del contesto. E questo sembra a tutti gli effetti un rebranding proattivo, perché il cambiamento in questione rappresenta un’esclusiva opportunità di miglioramento della percezione.

Quindi, per competere con il settore privato e attrarre i talenti necessari per le operazioni chiave, la Pubblica Amministrazione italiana ha riconosciuto l'importanza di rafforzare il proprio brand. Il riposizionamento in corso mira a comunicare il purpose nel contribuire alle missioni del Paese previste dal PNRR in un momento di grande cambiamento e di segnalare i benefici affrontando di petto i bias che riguardano la PA e che per anni sono stati lasciati circolare senza contrapposizione.
La comunicazione senza dubbio gioca un ruolo fondamentale in questo processo di rebranding. Il dibattito sui media si è più volte acceso sulla trasparenza e la valorizzazione delle competenze presenti nella Pubblica Amministrazione italiana, sui salari e le possibilità di carriera.
Un vero e proprio cambiamento di paradigma: quando la PA italiana riuscirà a diventare più attraente, i giovani professionisti potranno guardare al settore pubblico locale e centrale come un'opzione di carriera altamente interessante, in grado di offrire stabilità, sviluppo professionale e un impatto positivo sulla società.
Sembra quindi che il settore privato avrà a breve un grande ed importante competitor in quella che viene definita ‘la guerra dei talenti’, che sia questo il trigger per accelerare gli investimenti in formazione, anche per la workforce attuale, da molto tempo teorizzati come necessari?
Comunicazione di team: come migliorarla per il successo collettivo
L’ingresso nell’era post-digitale porta con sé svariati vantaggi per le persone che lavorano in azienda, ma ci pone davanti a una nuova sfida: potenziare la comunicazione all’interno dei team di lavoro.
Questa tematica è un argomento essenziale per coadiuvare le attività e facilitare sinergie tra le persone, nonché risultati e benessere per l'intero gruppo.
La comunicazione di squadra dovrebbe svilupparsi su diversi livelli, i più importanti sono tre:
- la comunicazione focalizzata sulle decisioni;
- la comunicazione per il coordinamento tra i membri e i progetti;
- la comunicazione motivazionale per rafforzare il gioco di squadra e il contributo del singolo.
Quali potrebbero essere le cause di una possibile carenza comunicativa?
Tenere insieme i tre livelli comunicativi è difficile, prima di tutto per un fatto culturale: è un’esigenza nuova, il modello ibrido lascia prevalere, soprattutto nella fase online, lo stile di comunicazione appreso dalle persone usando i social, un modello per buona parte auto alimentato dalla prassi prevalente di questo media. Questa combinazione può generare alcuni deficit nella comunicazione di team. Ad esempio, si possono trasmettere messaggi poco esaustivi o non essere in grado di fare un briefing strategico. È quindi importante favorire lo sviluppo di competenze comunicative per poterle utilizzare in modo efficace perché la mancanza di una comunicazione di team adeguata influisce negativamente sui risultati e sul benessere di tutti i membri.

Come l’era post digitale sta influenzando la comunicazione di team?
Il passaggio alla comunicazione online tra i membri del team ha cambiato alcune regole del gioco. Da un lato, questo cambiamento apre nuove opportunità di collaborazione che prima non erano possibili, ma dall'altro pone una sfida seria e non facile per i team, quella di riconoscersi nei valori dell’organizzazione, sentirsi squadra e collaborare anche senza vedersi e condividere lo stesso spazio fisico.
Come accennato sopra, esiste inoltre un elemento che va tenuto in conto: anni di utilizzo dei social con stili e modi spesso assunti dalla pratica che possono influenzare negativamente la comunicazione di team.
Una delle difficoltà più concrete in una situazione ibrida è quando si lavora online. Quando ci si trova faccia a faccia con un'altra persona, si può capire se è a suo agio o meno in base al suo linguaggio del corpo e alle sue espressioni facciali. Quando si è online, invece, è molto più difficile capire se qualcuno è a suo agio o meno con quello che sta facendo.
Questo può essere particolarmente impegnativo quando si cerca di collaborare a qualcosa di delicato come la pianificazione di un progetto strategico o la gestione di una crisi, dove la fiducia e la collaborazione sono elementi essenziali per creare un piano efficace.
Tre passaggi fondamentali per migliorare l'interconnessione del team che valgono anche in era post digitale:
- Chiarire la visione e la missione del team:
Ogni team è guidato da una missione e da valori specifici, che possono essere più o meno espliciti. Tuttavia, non sempre tutti i membri hanno una chiara comprensione di tali elementi, il che ostacola una conoscenza approfondita degli obiettivi del proprio ruolo. È essenziale chiarire la visione e la missione del team in modo che ogni membro abbia una chiara direzione e sia in grado di contribuire in modo significativo e soddisfacente per l’individuo al raggiungimento degli obiettivi comuni.
- Migliorare i rapporti tra colleghi:
Nonostante sia importante facilitare la vita privata per equilibrarla con quella professionale, migliorare le relazioni tra colleghi, rendendo quanto più evidente e possibile i relativi punti di forza, produce numerosi benefici. Una buona relazione tra i membri del team aumenta il grado di soddisfazione sul lavoro, migliora l'ambiente e favorisce una comunicazione interna più chiara ed efficace.
- Implementare strategie di comunicazione efficaci:
Una volta chiarita la visione e “migliorati” i rapporti tra i colleghi, è essenziale implementare strategie di comunicazione efficaci. Ciò può essere ottenuto attraverso diverse azioni:
- Utilizzo di strumenti tecnologici: sfruttare le tecnologie disponibili per facilitare la comunicazione e la condivisione di informazioni. Esistono numerose piattaforme e software che consentono una collaborazione efficiente, come le applicazioni di messaggistica istantanea, le piattaforme di project management e i software di videoconferenza. L'utilizzo di tali strumenti favorisce una comunicazione costante e immediata tra i membri del team, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
- Promuovere la trasparenza: creare un ambiente lavorativo in cui sia possibile condividere apertamente informazioni, opinioni e feedback. La trasparenza permette ai membri del team di avere una visione chiara delle attività e degli obiettivi, riducendo la possibilità di fraintendimenti e migliorando la collaborazione.
- Organizzare riunioni efficaci: le riunioni rappresentano un momento importante per la comunicazione di team, ma spesso possono diventare inefficaci e disorganizzate. È fondamentale pianificare le riunioni in modo attento, stabilendo un ordine del giorno chiaro e coinvolgendo solo i membri del team necessari. Durante le riunioni, è importante favorire la partecipazione attiva di tutti i membri, ascoltando le loro opinioni e prendendo decisioni condivise.
- Promuovere la comunicazione informale: oltre alle comunicazioni formali, è importante favorire la comunicazione informale tra i membri del team. Ciò può avvenire attraverso momenti di socializzazione, come pause caffè in virtuali, pranzi in presenza o chat informali, che permettono di creare un senso di appartenenza e condivisione tra i membri del team.
- Valutare e adattare le strategie: è fondamentale valutare l'efficacia delle strategie di comunicazione implementate e adattarle, se necessario. Monitorare costantemente la comunicazione di team, raccogliere feedback dai membri e apportare eventuali modifiche consente di ottimizzare il processo comunicativo nel tempo.
In conclusione, la comunicazione di team è un elemento chiave per il successo di un gruppo di lavoro. Attraverso la chiarezza della visione e della missione, il miglioramento delle relazioni tra colleghi e l'implementazione di strategie di comunicazione efficaci, è possibile creare un ambiente di lavoro collaborativo e produttivo in un’epoca post- digitale .
La Generazione X il ponte verso il futuro
Ogni generazione possiede caratteristiche, esperienze e influenze uniche che la definiscono. Le dinamiche intergenerazionali sono complesse e vanno oltre il semplice passaggio di conoscenze e tendenze, coinvolgendo fattori sociali, culturali ed economici.
Per definire una generazione, è fondamentale che un gruppo di individui nati nello stesso periodo abbia condiviso esperienze durante eventi di grande rilevanza. Questi eventi plasmano un sistema di valori comune e una prospettiva condivisa riguardo al futuro.
Le generazioni Baby Boomer, Generazione X, Millennials e Generazione Z comprendono le persone nate dal 1944 al 2015. In questo articolo, ci concentriamo sulla Generazione X e il ruolo dei comunicatori. La Generazione X è vissuta tra il 1966 e il 1982, un periodo in cui l'Italia ha subito trasformazioni sociali, culturali, economiche e politiche significative. Il termine "Generazione X" è stato coniato da Douglas Coupland nel romanzo "Generation X: Tales for an Accelerated Culture".
I comunicatori della Generazione X hanno svolto un ruolo di transizione tra i media tradizionali e i nuovi media. Hanno influenzato le generazioni successive con il loro stile e la loro visione. Hanno vissuto numerosi cambiamenti tecnologici nella comunicazione, dall'avvento dei personal computer e di Internet, all'utilizzo delle email come strumento di comunicazione interprofessionale, all'introduzione dei telefoni cellulari e degli smartphone, allo smart working, all'ascesa dei social media e all'economia delle app. Hanno sperimentato la transizione verso una società post-digitale.

La Generazione X è stata un motore di cambiamento, simbolo della capacità di adattarsi e abbracciare le sfide e le opportunità offerte dai nuovi media. Hanno affrontato cambiamenti rapidi e profonde innovazioni che hanno migliorato notevolmente la qualità e lo scenario della comunicazione nel nostro Paese e nel mondo.
La visione strategica dei comunicatori della Generazione X può essere estremamente preziosa per le organizzazioni e la società nel suo complesso. Posseggono la capacità di identificare opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dalla transizione digitale e di pianificare strategie per sfruttarle al meglio. Ciò può portare a una maggiore efficienza e competitività per l'intero ecosistema.
Inoltre, la Generazione X gioca un ruolo significativo almeno su tre grandi temi:
- il primo è legato alla stabilità e alla continuità aziendale, in un momento di elevato turn over e di grandi dimissioni.
Infatti, Il 44% della Gen Z e il 38% dei Millennial sono disposti a cambiare lavoro per poter vivere in una diversa località, mentre solo il 27% della Gen X sarebbe disposto; - il secondo è un tema di connessione intergenerazionale sui temi legati al purpose. Ad esempio, rispetto alla a fluidità di genere la Gen X si pone da collante tra i Baby Boomer e le generazioni successive. La fluidità è un tema fondamentale per il 34% della Generazione Z e per il 31% dei Millennial ma solo il 12% dei Baby Boomer da rilievo a questo tema. La Generazione X con il proprio 24% si pone da ponte culturale, mediando gli angoli provenienti dalle differenti generazioni;
- il terzo riguarda le competenze, la Gen X è quella che più di tutte può trasferire abilità strategiche all'interno delle aziende, dal momento che per abbracciare il nuovo creando valore bisogna avere basi solide – si pensi ad esempio ai temi legati alle fake news .
In conclusione, la Generazione X rappresenta una forza in costante evoluzione e orientata verso il futuro. I comunicatori appartenenti a questa generazione sono testimoni preziosi e narratori di una trasformazione epocale che accelera ogni giorno, portando verso un futuro post-digitale.
Come sensibilizzare la Generazione Z all'educazione finanziaria
L’educazione dei nostri ragazzi non è meno importante dei grandi topic sul cambiamento: sostenibilità, transizione digitale e inclusione delle diversità. In un Paese come l'Italia, con un tasso demografico negativo e una popolazione sempre più anziana, il risparmio diventa un tema cruciale per le giovani generazioni. La Gen Z, che dovrà affrontare una vecchiaia in un contesto socio-economico più incerto rispetto a quello delle generazioni precedenti, avrà bisogno di risparmiare per garantirsi un tenore di vita adeguato. Molto interessante il focus de Il Sole 24 Plus di sabato 29 aprile dove è stata sollevata la questione del risparmio per i giovani, e in particolare per la GenZ, sottolineando l'importanza di sensibilizzare i nostri ragazzi a una cultura finanziaria sana.
Diverse ricerche di psicologia hanno dimostrato che già dai 5-6 anni si può cominciare a parlare di risparmio, anche perché questo concetto può essere legato non solo al denaro ma anche ad altre risorse finite come l’acqua, le piante e le fonti energetiche. Il futuro di ogni individuo su questa terra inevitabilmente passa attraverso la sua capacità di sostenersi finanziariamente. Allora, se è vero che l’appetito vien mangiando iniziare a consegnare alle persone sin dalla giovane età un po' di educazione finanziaria permetterà non solo di proteggere i loro futuri interessi ma di contribuire anche a plasmare un mondo migliore per tutti noi.
È nel compiere quest’importante opera educativa che tutto l’ecosistema dovrebbe esserne coinvolto: mondo finanziario, Istituzioni ma anche i brand che nell’era del purpose svolgono un importante ruolo.
A proposito di brand e del ruolo educativo in ambito finanziario, una recente survey di Ogilvy & Trend Media, ha rilevato che il 79% della Gen Z vorrebbe vedere i brand offrire maggiori opportunità di formazione, educazione e corsi di finanza personale attraverso i loro programmi di appartenenza o di fedeltà.
La cultura finanziaria risulta essere molto scarsa tra i consumatori della generazione Z. Il 79% dei consumatori di questa generazione e il 34% dei millennials considerano le finanze come la principale fonte di stress, e molti della generazione Z si sentono in colpa o pentiti per le spese effettuate, sensazioni che sono amplificate dalla natura impulsiva del commercio in-app. Inoltre, a causa del difficile clima economico attuale, i consumatori della generazione Z e dei millennials ritengono che la gestione delle finanze personali e l'economia domestica debbano essere le principali priorità dei programmi di studio delle scuole superiori.
Questo scenario meriterebbe una strategia di crescita sostenibile che possa guadagnare la fiducia delle Gen Z. Questo si potrebbe ottenere attraverso l'utilizzo di strumenti, prodotti e campagne che soddisfino il loro bisogno di sicurezza finanziaria.

Presidiare e guidare con l’educazione finanziaria rivolta ai giovani non solo è importante da un punto di vista etico ma probabilmente è quello che si aspettano da noi comunicatori i nostri ragazzi e le loro famiglie. Può essere particolarmente efficace aiutare le giovani generazioni con la comunicazione ad acquisire le conoscenze, le competenze e le abilità di cui hanno bisogno per avere un rapporto sano con il denaro.
Proprio i nostri ragazzi, nativi digitali sono più esposti a fake news e a flussi di notizie convogliate da fonti diverse, certamente non tutte affidabili. Per controbattere alle notizie false, spesso celate all’interno di canzoni trapper o tra i social media, è fondamentale una contro comunicazione Istituzionale trasparente, propositiva, risolutiva e soprattutto costruttiva. L'influenza dei social media e dei testi di musica trapper, che spesso promuovono uno stile di vita basato sul consumismo e sulle spese eccessive, può portare i giovani a pensare che il denaro sia un fine in sé, invece che uno strumento per raggiungere obiettivi concreti.
Per affrontare questo problema, è necessario aumentare la formazione finanziaria a tutti i livelli e sensibilizzare i giovani sulla necessità di imparare a gestire il proprio denaro in modo responsabile. È importante promuovere una cultura finanziaria positiva, che valorizzi la responsabilità, la pianificazione e la gestione oculata del denaro. Inoltre, è importante utilizzare i media e i canali di comunicazione, ciò può includere la produzione di contenuti educativi sui social media, la creazione di app per l'educazione finanziaria, e l'organizzazione di eventi e workshop sulla finanza personale.
Poi c’è anche un tema di una cultura finanziaria che è cambiata rispetto al passato, ed è importante che i giovani di oggi conoscano i principi anche della finanza etica e siano consapevoli delle opportunità che questa offre. Ciò può aiutarli a sviluppare un approccio più consapevole alla gestione del denaro e ad adottare comportamenti finanziari responsabili. Inoltre, può anche offrire ai giovani opportunità di lavoro e di carriera, in settori come l'imprenditoria sociale.
Interessante è la case study di 'From Pinning to Planning', una campagna congiunta di Pinterest e del fornitore di servizi finanziari Northwestern Mutual, che mira a dare potere agli utenti dei social media per realizzare le loro ambizioni di vita. Dopo aver risposto a un quiz basato sulla personalità, gli utenti di Pinterest vengono designati con una delle otto personalità (che vanno dalla sposa alla moda alla restauratrice creativa), con Northwestern Mutual che fornisce quindi consigli passo-passo per raggiungere i loro obiettivi. Attraverso la campagna, lanciata nel marzo 2023, i due partner sperano di demistificare la pianificazione finanziaria per i consumatori della generazione Z - il gruppo demografico in più rapida crescita su Pinterest.
Un ruolo importante nell’educazione dei giovani lo avrà anche l’intelligenza artificiale; infatti, le applicazioni finanziarie alimentate da AI stanno svolgendo un ruolo significativo nell'evoluzione del settore finanziario, migliorando il servizio ai clienti, ottimizzando i costi e offrendo nuovi prodotti di valore. L'AI sarà il principale modo di comunicazione tra la Generazione Z e le istituzioni finanziarie, e includerà tutto, dai chatbot alla rilevazione delle frodi all'automazione delle attività.
In conclusione, la distorsione del linguaggio finanziario che spesso si riscontra può avere conseguenze negative sulla cultura finanziaria dei giovani. L'importante è aumentare la formazione finanziaria e consegnare una comunicazione positiva, che valorizzi la responsabilità e la gestione oculata del denaro, aiutando così i nostri ragazzi a prendere decisioni finanziarie intelligenti e raggiungere i loro obiettivi nella vita.
Happy Innovating!










