Negli ultimi anni è sempre più sentita la necessità di innovare il sistema educativo italiano. In un contesto di forte ritardo nell’alta educazione del nostro capitale, la Gen Z lamenta una scuola noiosa, poco capace di includerli nella didattica e lamentano che lo studio non serva realmente per affermarsi nel mondo del lavoro e guadagnare in maniera adeguata.

Queste affermazioni, seppur talvolta espresse con superficialità, racchiudono delle verità. Se a ciò aggiungiamo che esiste una correlazione diretta tra la qualità del capitale umano e la produttività del paese, allora ci rendiamo conto che siamo difronte ad una sfida che dobbiamo vincere.

Il Learn Tech, una nuova era per l’istruzione

Il Learn Tech, l’utilizzo delle tecnologie digitali a supporto del modello educativo, si pone come uno strumento che può invertire la tendenza e avviare un volano positivo.

Esso, infatti, può agire su più livelli. Prima di tutto può consentire agli studenti di cambiare il loro percepito nei confronti della scuola, coinvolgendoli con modalità di insegnamento più vicine alle loro abitudini.

Può inoltre contribuire ad elevare il quoziente tecnologico degli attori del comparto; aiutare la creazione di figure che vanno a colmare il “mismatch” domanda/offerta di lavoro.

Infine la combinazione di quanto espresso prima può contribuire ad aumentare la produttività del paese e, di conseguenza, i salari.

Il percorso appare tracciato. Si tratta di capire se continuare ad essere follower nell’adozione delle tecnologie. Oppure approfittare della congiuntura per invertire il nostro posizionamento.

L’IA generativa e il suo impatto sull’education

Anche qui l’Intelligenza Artificiale Generativa sembra essere determinante. Infatti, la GenAI impatterà il comparto dell’education in maniera importante, tanto che l’UNESCO si è affrettata a porre l’accento sull’urgente necessità di adottare una visione centrata sull’essere umano nell’integrazione dell’IA generazionale nell’istruzione.

Secondo l’organizzazione, solo 15 paesi al momento hanno sviluppato o stanno sviluppando programmi di studi sull’IA. Questo evidenzia la sfida globale che rappresenta l’integrazione delle nuove tecnologie nell’ambito educativo.

Si tratta di una sfida in cui l’Italia può differenziarsi facendo leva sulla migliore collaborazione pubblico-privato che il PNRR ha generato. Nonché sui capitali che esso prevede.

Ritengo che la comunicazione in questo scenario sia di importanza strategica.

Lungi da ogni oscillazione estrema, è fondamentale l’impegno per segnalare ad un pubblico sempre più allargato e ai principali stakeholder, i benefici delle tecnologie. E la necessità di instradarle in percorsi sostenibili a vantaggio della collettività nel suo complesso.

Happy Education!

 

 

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.