I progressi del machine learning e dell’intelligenza artificiale si stanno trasformando in utili applicativi rivolti a uomini e donne della Comunicazione d’impresa e non solo. Una nuova generazione di intelligenza artificiale si sta rapidamente facendo strada nel nostro mestiere anche tramite piattaforme open source, e questo inevitabilmente influenzerà in modo positivo gli specialisti della comunicazione.
Il caso di applicazione di un sistema d’intelligenza artificiale realizzato dalla mia Accenture messo a disposizione della redazione del Secolo XIX che avevo già citato qui, è uno degli esempi di lungimiranza verso l’innovazione a cui il mondo della nuova Comunicazione sta da tempo guardando. Accenture ha aiutato lo storico quotidiano a incorporare l’Intelligent Assistant nel sistema redazionale per un giornalismo che riesce a combinare qualità e scala, liberando capitale umano per i servizi giornalistici a maggiore valore.

Presto dovremmo abbandonare anche l’idea che la creatività e la fase di ideazione in comunicazione siano solo frutto dell’ingegno umano, questa nuova ondata di tecnologia promette di trasformare la comunicazione accorciando radicalmente o addirittura automatizzando il processo creativo. L’intelligenza artificiale generativa può produrre quasi magicamente testi completamente nuovi, immagini 2D e 3D, progettazione grafica, audio, musica, giochi, video, codici, etc. Tutto attraverso semplici e accessibili passaggi.

Mentre i precedenti servizi e app basati sull’intelligenza artificiale offrivano alle persone servizi di analisi e cura intelligenti (si pensi ai consigli sui film di Netflix), questi nuovi strumenti hanno come output la creazione intelligente di prodotti e servizi. La capacità di passare rapidamente dall’idea iniziale alla bozza finale non solo accelera il processo creativo ma alla fine, amplificherà l’espressione di sé, porterà più idee sul tavolo delle redazioni, delle agenzie e dei dipartimenti di comunicazione delle aziende e aprirà un mondo di possibilità.

Si potranno generare piani redazionali coprendo mesi di contenuti sui social media in pochi minuti.

Intelligenza Artificiale Comunicazione armandobarone

Il caso di Jasper è un esempio, aiuta a stimolare idee e creare facilmente contenuti in modo da garantire visibilità con didascalie intelligenti per Instagram, e alcune potrebbero essere anche piuttosto pungenti, pubblica articoli su LinkedIn, scrive sceneggiature video accattivanti per diventare virali su YouTube e TikTok.

Iniziare a creare con l’IA è entusiasmante o perlomeno curioso, nell’ultimo decennio l’intelligenza artificiale si è fatta strada automatizzando tutti i tipi di applicazioni e generando impressionanti rendimenti per le imprese.

L’intelligenza artificiale, incentrata sull’analisi dei dati e sulla creazione di previsioni, ha abilitato assistenti vocali, chatbot del servizio clienti, sistemi (quasi) senza conducente e motori di raccomandazione come la pagina For You di TikTok. Ora, una nuova generazione di IA è destinata a rimodellare ancora una volta il mondo e ad integrarsi nella vita quotidiana. I progressi nell'”IA generativa” – un termine generico per l’IA che analizza i dati esistenti e genera nuovi contenuti – è pronto a inaugurare uno tsunami di nuovi prodotti e servizi dirompenti in tutti i settori.

Per la maggior parte della storia della comunicazione d’impresa, lo sfruttamento del lavoro della creatività umana è stato fondamentale per creare ricchezza e valore nelle aziende. Ma in un’era postindustriale con sfide e soluzioni complesse e sistemiche, la crescita economica non può essere guidata solo dal lavoro fisico e culturale umano. Sono invece sempre più il risultato di idee creative ibride. Che si tratti della crescente importanza dell’innovazione o della proprietà intellettuale nel mondo degli affari o della mania della creazione di contenuti e della promessa di autoespressione nella crescente economia dei creators,  trovare idee innovative potrebbe essere l’abilità fondamentale nell’arena del business e l’IA è un grande alleato per tutti noi.

Le case study sono diverse alcune già operative e performanti, come quella di Heinz che utilizza l’intelligenza artificiale per progettare la creatività dei messaggi.

Il team di marketing di Heinz ha inserito una serie di suggerimenti generici relativi al ketchup in DALL·E 2 di OpenAI per vedere cosa sarebbe potuto accadere. L’intelligenza artificiale ha generato immagini incredibilmente dettagliate di bottiglie di ketchup in un’ampia gamma di stili (pop art, rinascimento, arte digitale…) e ambienti (immersioni subacquee, spazio cosmico…).

Una sorprendente comunanza? La maggior parte delle immagini ha adottato la forma e la scritta della bottiglia del marchio Heinz, spingendo l’azienda ad affermare che “anche l’intelligenza artificiale sa che il ketchup è Heinz” nella sua intelligente campagna pubblicitaria, lanciata nel luglio 2022. Secondo Heinz, anche i fan sono stati coinvolti condividendo i loro suggerimenti per i prompt delle immagini del ketchup, con le immagini migliori poi trasformate in post sui social e annunci stampati.

Il 92% delle grandi aziende ha riferito di aver ottenuto ritorni sui propri dati e sugli investimenti in AI, rispetto al 48% nel 2017. Date le enormi opportunità di automazione offerte dall’IA generativa, investire in questo cambiamento ora potrebbe portare a rendimenti significativi in ​​seguito.

Che si tratti di testo in immagine, -in-video, -in-audio, o generazione di testo, l’IA generativa è facile da usare e molto conveniente. La capacità di esternalizzare qualsiasi cosa, dal copywriting alla traduzione, dall’editing video, alla codifica e altro ancora, potrebbe aiutare la comunicazione e i comunicatori a crescere. Naturalmente, quando si parla di intelligenza artificiale, seguono (giustamente) conversazioni sullo spostamento del lavoro. Ma se capovolgessimo il punto di vista e rispondessimo a questa nuova sfida:

come possiamo fare lavorare l’IA a nostro favore?

Happy innovating!

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.