Ogni generazione possiede caratteristiche, esperienze e influenze uniche che la definiscono. Le dinamiche intergenerazionali sono complesse e vanno oltre il semplice passaggio di conoscenze e tendenze, coinvolgendo fattori sociali, culturali ed economici.

Per definire una generazione, è fondamentale che un gruppo di individui nati nello stesso periodo abbia condiviso esperienze durante eventi di grande rilevanza. Questi eventi plasmano un sistema di valori comune e una prospettiva condivisa riguardo al futuro.

Le generazioni Baby Boomer, Generazione X, Millennials e Generazione Z comprendono le persone nate dal 1944 al 2015. In questo articolo, ci concentriamo sulla Generazione X e il ruolo dei comunicatori. La Generazione X è vissuta tra il 1966 e il 1982, un periodo in cui l’Italia ha subito trasformazioni sociali, culturali, economiche e politiche significative. Il termine “Generazione X” è stato coniato da Douglas Coupland nel romanzo “Generation X: Tales for an Accelerated Culture”.

I comunicatori della Generazione X hanno svolto un ruolo di transizione tra i media tradizionali e i nuovi media. Hanno influenzato le generazioni successive con il loro stile e la loro visione. Hanno vissuto numerosi cambiamenti tecnologici nella comunicazione, dall’avvento dei personal computer e di Internet, all’utilizzo delle email come strumento di comunicazione interprofessionale, all’introduzione dei telefoni cellulari e degli smartphone, allo smart working, all’ascesa dei social media e all’economia delle app. Hanno sperimentato la transizione verso una società post-digitale.

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La Generazione X è stata un motore di cambiamento, simbolo della capacità di adattarsi e abbracciare le sfide e le opportunità offerte dai nuovi media. Hanno affrontato cambiamenti rapidi e profonde innovazioni che hanno migliorato notevolmente la qualità e lo scenario della comunicazione nel nostro Paese e nel mondo.

La visione strategica dei comunicatori della Generazione X può essere estremamente preziosa per le organizzazioni e la società nel suo complesso. Posseggono la capacità di identificare opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dalla transizione digitale e di pianificare strategie per sfruttarle al meglio. Ciò può portare a una maggiore efficienza e competitività per l’intero ecosistema.

Inoltre, la Generazione X gioca un ruolo significativo almeno su tre grandi temi:

  • il primo è legato alla stabilità e alla continuità aziendale, in un momento di elevato turn over e di grandi dimissioni.
    Infatti, Il 44% della Gen Z e il 38% dei Millennial sono disposti a cambiare lavoro per poter vivere in una diversa località, mentre solo il 27% della Gen X sarebbe disposto;
  • il secondo è un tema di connessione intergenerazionale sui temi legati al  purpose. Ad esempio, rispetto alla a fluidità di genere la Gen X si pone da collante tra i Baby Boomer e le generazioni successive. La fluidità è un tema fondamentale per il 34% della Generazione Z e per il 31% dei Millennial ma solo il 12% dei Baby Boomer da rilievo a questo tema. La Generazione X con il proprio 24% si pone da ponte culturale, mediando gli angoli provenienti dalle differenti generazioni;
  • il terzo riguarda le competenze, la Gen X è quella che più di tutte può trasferire abilità strategiche all’interno delle aziende, dal momento che per abbracciare il nuovo creando valore bisogna avere basi solide – si pensi ad esempio ai temi legati alle fake news .

In conclusione, la Generazione X rappresenta una forza in costante evoluzione e orientata verso il futuro. I comunicatori appartenenti a questa generazione sono testimoni preziosi e narratori di una trasformazione epocale che accelera ogni giorno, portando verso un futuro post-digitale.

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.