L’acronimo EdTech è spesso considerato sinonimo di formazione online. In realtà, questo concetto è molto più ampio e comprende l’intero set di strumenti digitali volti a migliorare l’efficienza del processo educativo, sia questo riguardante lo studente, o le competenze della forza lavoro. Il cosiddetto “apprendimento permanente”, ovvero le attività intraprese in modo formale o informale in varie fasi della vita per migliorare le proprie conoscenze in una prospettiva personale, sociale o professionale, sta diventando una tendenza crescente.

L’esempio Talent Garden, che ha creato luoghi d’innovazione per sostenere i talenti e che conta ben il 50% dell’intero investimento del settore EdTech in Italia, testimonia la vitalità di questo settore che ha potenzialmente davanti a se un’iperbole di crescita sostenuta. L’Italia rappresenta solo il 2% di tutti gli investimenti in Digital Education in Europa.

Con una previsione di crescita da 106 a 377 miliardi di dollari tra il 2021 e il 2028, il mercato dell’EdTech sta entrando nell’età dell’oro, se pensiamo che nel 2018 il volume del mercato globale dell’EdTech era di appena 12,8 miliardi di dollari.

La pandemia certamente ha spostato gli equilibri rafforzando la crescita e spingendo molto sull’integrazione delle nuove tecnologie  digitali dal momento che una delle preoccupazioni degli educatori era la necessità di coinvolgere maggiormente gli studenti. Questo si traduce in un costante aggiornamento delle piattaforme che consentono l’utilizzo di strumenti interattivi sempre più coinvolgenti.

Allo stesso tempo, tutti abbiamo imparato, soprattutto chi aveva dei figli in DAD, che i programmi statali di istruzione secondaria e superiore non erano in grado di soddisfare tale domanda di cambiamento. Gli attuali metodi di insegnamento, utilizzati nelle scuole statali e nelle università, non tengono il passo con i bisogni  della società che deve virare verso la sostenibilità, le  peculiarità delle generazioni native digitali e delle nuove competenze che il mercato del lavoro chiede.

EdTech, il futuro della formazione e dell'apprendimento | armandobarone

Al momento a livello mondo, il segmento di popolazione che è maggiormente coinvolto dalla trasformazione è la fascia di popolazione che va dai 6 ai 18 anni, ovvero tutti gli studenti che frequentano la scuola primaria e quella secondaria. Secondo recenti stime, questa fascia di età contribuisce ad oltre il 41% dei ricavi ottenuti dalle società di EdTech.

Una  delle ragioni per cui questo segmento è così importante deriva dalla tendenza ad aumentare il coinvolgimento degli studenti con metodi di apprendimento basati su esperienze più immersive e gamification. Chi di voi ha figli o nipoti in età scolastica avrà certamente potuto sperimentare la fatica delle nuove generazioni ad apprendere attraverso modelli, strumenti e metodologie ideati in epoca pre-internet.

A proposito di esperienze immersive, voglio condividere con voi la best practice di Africa Metaverse Academy.

Nel maggio scorso è stato annunciato che più di 300 giovani in 15 paesi africani beneficeranno di programmi di formazione gratuiti sul metaverso offerti da 3D Netinfo e dai suoi partner, è la prima African Metaverse Academy. Le opportunità di formazione riguarderanno le “professioni del metaverso“, tra cui blockchain, criptovaluta, intelligenza artificiale, realtà virtuale, 3D, giochi e design. I confini del digitale azionano meccanicismi di democratizzazione sorprendenti come in questa best practise. Il progetto mira  a costruire un ecosistema africano sostenibile dell’industria culturale creativa e rispondere ai cambiamenti attuali (Blockchain, NFT e criptovaluta). E contribuire allo sviluppo delle competenze e al supporto per le startup del continente, che faranno l’Africa di domani.

EdTech modella il futuro della forza lavoro e un ruolo importante nel settore lo avranno la nuova generazione di startup che porteranno al settore valore, maggiore coinvolgimento e capacità di favorire la socializzazione.

Un punto importante quello della socializzazione dopo l’isolamento della pandemia che ci ha aiutato a comprendere il valore del contatto umano durante il processo di apprendimento. Non importa se si tratta di relazioni insegnante-studente o studente-studente o formatore-lavoratore, stare in classe o  in team, tra altre persone, ha una sorta di effetto “magico”, incoraggiandoci ad apprendere più velocemente ed essere più efficienti.

Ecco perché qualsiasi tecnologia educativa dovrebbe essere incentrata prima di tutto sulla persona e facilitare questa interazione.

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.