Nell’ambito scolastico, l’era dell’Intelligenza Artificiale (IA) ha ormai superato la fase di mera speculazione. Oggi, più che mai, è fondamentale che tutti gli attori del sistema scolastico – dagli studenti ai docenti, passando per il personale amministrativo – comprendano e abbraccino le potenzialità dell’IA. Si sono certamente verificate alcune controversie, come nel caso degli studenti che hanno utilizzato ChatGPT per redigere temi e testi, suscitando preoccupazioni tra le istituzioni scolastiche.

Tuttavia, se andiamo oltre un uso superficiale di queste tecnologie, possiamo considerare l’IA come un prezioso alleato per migliorare la gestione e i servizi offerti dal sistema educativo. Prendiamo come esempio la Gran Bretagna: lì è già stato introdotto il concetto di “cyber-preside”, un assistente digitale impegnato nella gestione quotidiana delle scuole, come il monitoraggio della presenza degli studenti o la gestione degli orari delle lezioni.

Ma non si tratta solo di gestione: l’IA rappresenta un’opportunità straordinaria per elaborare piani di studio su misura, calibrati sulle esigenze e gli interessi individuali degli studenti. Questa non è una tendenza limitata al Regno Unito. Anche in Italia e in Svizzera si stanno compiendo progressi in questa direzione. Il Gruppo Inspired Education, ad esempio, sta sviluppando corsi personalizzati grazie al supporto di algoritmi di IA.

L’IA può trasformare l’istruzione

L’IA va ben oltre l’essere un semplice strumento tecnologico di ultima generazione. L’IA ha la capacità di trasformare radicalmente il nostro modo di concepire l’istruzione. Può unire la didattica classica a metodi focalizzati sull’inclusione, la parità e la crescita, sia a livello individuale che professionale. Grazie ai progressi recenti nelle neuroscienze, abbiamo anche l’opportunità di integrare approcci didattici all’avanguardia, mescolando lezioni in aula e online.

didattica IA armandobarone

Questo cambiamento non coinvolge solo gli studenti. Anche gli insegnanti possono trarre vantaggio da dati in tempo reale riguardanti i progressi dei loro studenti, adottando quindi un approccio didattico più mirato. Grazie all’IA, ad esempio, possono ottenere informazioni dettagliate sulla velocità di apprendimento di ogni studente, nonché sulle sue predisposizioni e capacità di concentrazione.

Il progetto Inspired AI e le sue potenzialità

Uno degli esempi più concreti di questo progresso è rappresentato dal progetto  Inspired AI, concepito sottoforma di piattaforma educativa per studenti e docenti. Attualmente sta interessando un totale di 15 scuole, tra le quali, in Italia, le International School di MonzaMilano e Como, oltre alla St. Louis School of Milan. Ad oggi la piattaforma è utilizzabile per materie quali l’inglese, la matematica, le scienze e l’educazione fisica, ma presto saranno aggiunte altre materie.

Questa piattaforma intelligente analizza vari aspetti, come i movimenti sul display, la durata di interazione con un contenuto e il comportamento generale dello studente, al fine di personalizzare l’esperienza didattica. Altri dettagli, come la rapidità con cui si muove il mouse o l’attesa prima di dare una risposta, possono rivelare il grado di sfida o stress che lo studente sta affrontando. Queste informazioni sono preziose per gli insegnanti, permettendo loro di focalizzarsi sulle aree di maggiore difficoltà degli studenti, soprattutto per quelli che hanno disturbi dell’attenzione.

Ciò consente anche agli studenti di avere un maggiore controllo sul loro percorso di apprendimento. Inoltre, offre agli educatori informazioni aggiornate sui progressi dei loro allievi, permettendo loro di adattare l’approccio didattico e assistere chi necessita di maggior supporto.

Queste informazioni possono anche essere estremamente importanti per esaltare e comprendere i talenti già negli anni scolastici, coprendo aspetti come la velocità con cui apprendono, le loro inclinazioni e la loro capacità di concentrarsi, tra gli altri.

L’IA può aiutare anche a rendere le scuole più sicure, favorendo l’utilizzo del riconoscimento facciale per controllare il flusso delle persone che entrano a scuola.

Inoltre, collocare un dispositivo simile all’interno della classe permetterebbe di svolgere l’appello in automatico.

Per concludere con una nota leggera: anche se l’Intelligenza Artificiale può fare meraviglie in ambito scolastico, ricordiamoci che la nota per l’alunno in ritardo ingiustificato non sarà data dall’IA, ma sempre dal buon vecchio professore. Quindi, cari studenti, non contate troppo sulla tecnologia per salvarvi da quel “ritardino” mattutino!

Happy school!

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.