Vivere un’epoca con cicli economici sempre più brevi impone una nuova attenzione alla gestione delle crisi. Una crisi può causare interruzioni dei servizi, danni materiali e perdite economiche.

L’evolversi delle minacce e la persistenza della turbolenza stanno cambiando lo scenario anche per quanto riguarda la gestione di momenti di difficoltà. Le organizzazioni sono chiamate ad evolvere considerando le fasi di turoblenza come parte centrale della propria strategia, andando oltre alla gestione reattiva imposta dall’evento critico.

La complessità che viviamo richiede una combinazione di flessibilità, preparazione, monitoraggio costante e comunicazione efficace e costante con i vari stakeholder. Chi gestisce la comunicazione delle organizzazioni, deve essere in grado di adattarsi rapidamente al contesto con una prospettiva strategica di lungo termine.

Trasparenza e comunicazione empatica giocano un ruolo centrale nella gestione della crisi: la prima aiuta a mantenere la fiducia e la credibilità delle organizzazioni, mentre la seconda permette di stabilire un rapporto di empatia e comprensione con i vari stakeholder.
 Nel periodo di trasformazione che stiamo attualmente vivendo, il tempo ha un valore diverso rispetto al passato.
Il principio delle 24 golden hour secondo cui la capacità di agire entro le prime 24 ore fa la differenza tra il successo o il fallimento nella gestione di una crisi, oggi non è più attuale. La trasformazione compressa a cui stiamo assistendo ha compresso anche l’arco temporale d’intervento in caso di crisi.

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La capacità di prevenire attraverso lo studio dei dati e di agire istantaneamente e in modo efficace è quanto mai fondamentale per la gestione delle crisi. Le organizzazioni devono essere in grado di avere un controllo dei dati in tempo reale e la capacità di preparare una risposta adeguata per gestire le sfide. Ma non solo: i dati devono essere condivisi costantemente con gli stakeholder perché nel mondo post- digitale la capacità di protezione del singolo attore è a tutela dell’intero ecosistema. 
Anche qui emerge la centralità della comunicazione, ecco alcuni passi per gestire efficacemente la crisi:

  1. Realizzare un sistema di controllo aperto e real time degli asset aziendali
  2. Identificare le competenze necessarie: identificare le competenze relative agli asset e le conoscenze che sono necessarie per gestire efficacemente le crisi. Queste competenze devono includere quelle “classiche” di comunicazione aumentate dalla capacità di analisi dei dati
  3. Selezionare i membri del team: selezionare i membri del team in base alle loro competenze e alle loro differenti conoscenze e personalità.
  4. Definire i ruoli e le responsabilità: assicurarsi che ogni membro del team sappia cosa deve fare in caso di crisi.
  5. Fornire la formazione necessaria: questa formazione può includere l’uso delle tecnologie applicate alla comunicazione.
  6. Testare e migliorare continuamente: testare continuamente il team di crisi e migliorare la sua efficacia. Questo può includere la simulazione di scenari di crisi per verificare la preparazione del team e la sua capacità di gestione dello scenario.

In conclusione, le crisi sono sempre stati eventi imprevisti che possono avere un impatto significativo sulle organizzazioni e sulle comunità. In un momento complesso come quello che stiamo vivendo, con repentini cambi di ciclo economico e la necessità di realizzare progetti trasformativi delle organizzazioni ad una velocità mai vista nella storia dell’economia, l’impatto può essere ancora più forte. Proprio per questo il comunicatore di oggi deve cambiare prospettiva inquadrando lo scenario di crisi della propria organizzazione in un contesto di responsabilità di ecosistema.

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.