Da oltre un secolo, la politica e i media hanno intrecciato i loro percorsi. Negli anni Venti, l’avvento della radio trasformò radicalmente la politica iniziando ad allontanare i politici dalle piazze. Negli anni Sessanta, la televisione restituì ai politici la loro presenza fisica, sebbene in forma bidimensionale.
E oggi? Qual è il nuovo media che sta ridefinendo le dinamiche del gioco? Senza dubbio, sono i social media.
L’evoluzione della Comunicazione Politica
Non è un errore affermare che esiste una connessione significativa tra i risultati delle elezioni del 10 giugno in Europa e l’uso dei social media. Queste piattaforme hanno rivoluzionato il modo in cui i messaggi politici vengono diffusi e ricevuti, permettendo ai leader di raggiungere in maniera estremamente produttiva audience numerosissime.
Risulta molto interessante la sinergia tra piattaforme social e strategie di comunicazione mirate alle apparizioni pubbliche usate da molti politici, in Italia e in Europa.
Dirette streaming, Q&A live e campagne di hashtag sono diventati strumenti potenti per creare una connessione più immediata e personale con gli elettori. Questo cambiamento rappresenta una sfida continua per i politici, che devono adattarsi rapidamente alle nuove dinamiche digitali per mantenere e ampliare il loro consenso.
L’astensionismo e i social media
Tuttavia, nell’analisi del passaggio dalla TV ai social media, emerge un dato che merita attenzione: il crescente astensionismo. Nonostante l’enorme audience dei social media, sembra che questi non riescano a coinvolgere adeguatamente gli elettori nei progetti politici, ma piuttosto fidelizzano intorno a parole chiave che polarizzano un nucleo forte di aderenti, lasciando però fuori gli indecisi.
Dati sull’affluenza elettorale
I dati sull’affluenza alle urne mostrano una tendenza preoccupante. Dal 2009 a oggi, l’affluenza è diminuita progressivamente:
– 2009 Europee: 65,1% (anno in cui Facebook, lanciato al pubblico nel 2006, introdusse il pulsante Mi piace)
– 2014 Europee: 57,2%
– 2019 Europee: 54,5%
– 2024 Europee: 49,69%
Questa diminuzione dell’affluenza alle urne solleva interrogativi sull’efficacia dei social nel coinvolgere gli elettori ai fini di una robusta presenza alle urne, inequivocabilmente un segnale di buona salute della società.
Strategie di comunicazione politica
Un fenomeno che suggerisce due considerazioni fondamentali: in primo luogo, l’uso politico dei social dovrebbe essere più strategico, puntando a raccontare il progetto politico piuttosto che inseguire i trend con buzz word. In secondo luogo, la televisione dovrebbe essere rivalutata dalla politica come mezzo più inclusivo.
La TV, infatti, richiede una narrazione ben strutturata e divulgativa, supportata dalla presenza di giornalisti che mediano il messaggio, favorendo la condivisione del progetto con un pubblico più ampio.
Il futuro della politica e I nuovi media
Guardando al futuro, un’altra considerazione fondamentale riguarda le nuove generazioni di elettori, i cosiddetti nativi digitali, secondo un’analisi del Censis il cluster a maggiore astensione al voto in questa tornata.
In un continente che vive un inverno demografico l’offerta politica sarà capace di rappresentare anche i loro bisogni? Inoltre, riusciranno ad essere ben informati attraverso il loro canale naturale che sono i social media?
Questa domanda apre un dibattito cruciale sul ruolo dell’informazione politica e nella società post digitale. I social media, come li conosciamo adesso, favoriscono la fruizione di contenuti brevi e di intrattenimento, mentre una comprensione approfondita delle questioni politiche richiede tempo e analisi dettagliate.
La politica e i media continueranno a evolversi insieme, con i social che giocano un ruolo sempre più centrale. Capire e sfruttare queste piattaforme in modo efficace sarà cruciale per qualsiasi leader politico che aspira a rimanere rilevante e influente nel panorama politico contemporaneo. Tuttavia, sarà altrettanto importante garantire una strategia di comunicazione maggiormente inclusiva, capace di andare oltre la logica delle piattaforme social, e di fornire una visione chiara e dettagliata del progetto politico.
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