Tecnologia e inverno demografico: verso sistemi intelligenti
L'inverno demografico non si combatte con bonus, ma con sistemi più intelligenti, più giusti e ben comunicati. A partire da come li immaginiamo.
L'Italia scivola sotto 1,18 figli per donna. Un dato che, come spesso accade, è stato trattato come una notizia. Ma non è una notizia. È un nuovo assetto strutturale. Un "nuovo normale" da cui non si torna indietro con un decreto o una campagna pubblicitaria.
Il tema non è più incentivare qualcosa che manca, ma ricostruire i presupposti per fare funzionare la società post digitale. E questo presuppone un nuovo clima di fiducia alimentato da sistemi diversi, servizi equi, organizzazioni pubbliche e private capaci di funzionare anche con meno persone.
La Tecnologia come aiuto concreto
E qui entra in gioco la tecnologia. Ma non come fine, né come panacea. La tecnologia può aiutare? Sì. Ma solo se smettiamo di pensarla come "soluzione".
Troppo spesso il digitale viene evocato come rimedio. Un'app per prenotare un nido, una dashboard per incrociare i dati Istat, un assistente virtuale per le mamme. Bene, anzi benissimo. Ma se il sistema sottostante resta quello del passato, la tecnologia diventa un’interfaccia moderna su una macchina inceppata.
La verità è che la tecnologia può aiutare solo se è parte di una nuova progettazione, che tenga conto del nuovo contesto. Non è difficile prevedere che il paese vincente del prossimo futuro sarà quello che saprà creare un nuovo modello basato su un mondo pubblico meno complicato e servizi personalizzati per chi lavora, studia, cresce figli o cura genitori.

Re-ingegnerizzare il modello
La sfida non è digitalizzare lo status quo, ma re-ingegnerizzare il modello di riferimento delle persone nel rapporto con lo Stato, il lavoro, la salute, la scuola. C'è un anello mancante in tutta questa catena, e si chiama comunicazione.
Se la tecnologia non viene raccontata bene, non viene capita. Se non viene capita, non viene usata. E se non viene usata, fallisce.
In un Paese che invecchia, dove ogni cittadino “perso” pesa di più sul sistema, la comunicazione non è accessoria. È infrastrutturale perché serve per ridurre l'attrito tra persone e servizi; generare fiducia, non solo consenso; trasformare strumenti in diritti vissuti; orientare comportamenti complessi, come il lavoro di cura o la pianificazione familiare.
Servono nuove regole
Ma servono parole nuove che orientano, accompagnano, abilitano. Non possiamo costruire il futuro su un presupposto che non c'è più. L'Italia non tornerà a 2,1 figli per donna, il paradigma che ha portato l’Italia tra i paesi più industrializzati del mondo fa parte del passato.
Il punto, allora, non è rincorrere un modello perduto, ma progettare sistemi adattivi, intelligenti, giusti. Che funzionino per una popolazione che cambia.
La tecnologia ci offre gli strumenti. Ma sta a noi disegnarne il senso. E comunicarlo, in modo tale che sia riconosciuto, desiderato, condiviso.
Non basta innovare. Serve anche sapere per chi stiamo innovando. E, ancora prima, saperlo dire.
Costruire fiducia intorno alla tecnologia: la sfida che parte dalla scuola
In un’epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della vita quotidiana e del lavoro, il tema centrale non è più se adottarla o meno, ma come costruire fiducia intorno ad essa. La fiducia è l’elemento che trasforma la tecnologia da semplice strumento a fattore abilitante della crescita economica, innovazione e benessere collettivo. Non si tratta soltanto di gestire i rischi, pur reali e rilevanti, che l’evoluzione digitale porta con sé.
Si tratta di cogliere le opportunità, di sviluppare una cultura diffusa che sappia accompagnare le nuove generazioni e il tessuto economico verso un utilizzo consapevole, creativo e produttivo. In questo senso, l’istruzione rappresenta il primo e più importante campo di prova, perché è lì che si forma il rapporto dei cittadini del futuro con la conoscenza e con gli strumenti per accedervi.
Rendere contemporanea la scuola
Le recenti indicazioni proposte dal ministro Valditara non sembrano cogliere questa opportunità di rendere contemporanea la nostra scuola. In epoca post digitale avviare un progetto “zero budget based”, rischia di sedimentare un approccio punitivo nei confronti della tecnologia e di non aiutare il sistema scuola di ri-guadagnare quella autorevolezza sempre più spesso messa in discussione dai dati. La logica del contenimento non aiuta a colmare la lacuna della formazione dei docenti e a realizzare programmi didattici capaci di integrare la tecnologia come risorsa. Tanto meno fermerà l’uso degli strumenti tecnologici che continuano ad avanzare anche nel campo della formazione. Gli 8 milioni di italiani che usano quotidianamente ChatGPT già da qualche settimana stanno sperimentando l’opzione “studia e impara”. Il messaggio appare all’apertura dell'app: un invito diretto a comprendere che il digitale non è solo intrattenimento, ma anche conoscenza, formazione, opportunità.

L'importanza della Fiducia
La fiducia non nasce solo dall’uso corretto della tecnologia, ma anche dal modo in cui essa viene raccontata e percepita. La comunicazione gioca un ruolo cruciale: orienta l’opinione pubblica, influenza le scelte dei cittadini, crea un immaginario collettivo che può favorire o ostacolare l’innovazione. Se la narrazione dominante dipinge il digitale come una minaccia, la reazione spontanea sarà quella della diffidenza. Al contrario, una comunicazione chiara, trasparente e inclusiva può generare consapevolezza e aprire spazi di opportunità.
Serve un nuovo linguaggio
Per costruire fiducia serve quindi un linguaggio che sposti il senso dal rischio al beneficio, che consideri la responsabilità come fattore primario e che non sia tecnico né elitario, ma capace di raggiungere le persone là dove si trovano: a scuola, nelle aziende, sui media, sui social.
La comunicazione deve tradurre la complessità in concetti comprensibili, senza semplificazioni fuorvianti. Dovrebbe saper valorizzare il ruolo delle regole, a partire dall’AI Act, ma anche saper dare voce ai benefici concreti della tecnologia, mostrando esempi positivi di utilizzo che abbiano un impatto reale sulla vita quotidiana.
Imparare a gestire i rischi
Costruire fiducia intorno alla tecnologia, dunque, non significa ignorarne i rischi, ma imparare a gestirli con intelligenza e responsabilità. Significa preparare una società capace di integrare il digitale come parte naturale della propria identità, senza timori né entusiasmi ciechi. La scuola, le istituzioni, le imprese, le famiglie e i media sono gli alleati in questo percorso, perché solo attraverso un impegno condiviso si può trasformare la diffidenza in fiducia e la tecnologia in un bene comune.
È una sfida che non possiamo permetterci di rimandare, perché dal modo in cui oggi scegliamo di raccontare e utilizzare la tecnologia dipenderà la qualità del nostro futuro.
Simbiosi Uomo+Macchina, la sfida per le aziende
Mi capita spesso di fermarmi a pensare a come il mondo intorno a noi stia cambiando. Non è solo una questione di tecnologia che avanza, è il modo in cui noi, come esseri umani, ci stiamo intrecciando con essa. La simbiosi tra cervello umano e cervello digitale è una possibilità concreta che le aziende possono cogliere per garantire una "continuity" vera, solida, capace di resistere alla volatilità del mercato.
Immaginate un’azienda dove l’intuizione umana e la precisione dell’intelligenza artificiale si completano. Il cervello umano porta creatività, empatia, la capacità di vedere oltre i numeri; il cervello digitale offre velocità, analisi profonda, una memoria che non dimentica. Insieme, possono creare un’organizzazione snella, pronta ad affrontare i cambiamenti e a mantenere una competitività che non si piega alle incertezze.
La Formazione è la chiave di tutto
Ma perché questo accada, serve un ingrediente fondamentale: la formazione.
Non parlo di corsi generici o di manuali da seguire. Parlo di una formazione mirata a costruire questa simbiosi, a insegnare alle persone come dialogare con la macchina, come affidarsi a lei senza perdersi. È un po’ come imparare una nuova lingua: all’inizio sembra ostica, ma poi diventa un’estensione di noi stessi. Le aziende che investono in questo tipo di preparazione non solo ottimizzano i processi, ma creano una cultura resiliente, dove il sapere non si disperde perché è condiviso tra uomo e macchina.
Sicurezza by design
E qui entra in gioco un aspetto che mi affascina: la sicurezza by design. Non possiamo parlare di futuro senza pensare a una base solida. Una combinazione di cloud, intelligenza artificiale può garantire che i dati, le decisioni e i processi siano protetti, trasparenti, inattaccabili. Il cloud offre flessibilità, l’IA analizza e prevede, il blockchain assicura che ogni passo sia tracciato e sicuro. È un trio che non solo sostiene la continuity, ma la rende inattaccabile.

Integrazione tra IA e competenze umane
Questo approccio ha implicazioni concrete anche per la comunicazione d’impresa. L’integrazione tra intelligenza artificiale e competenze umane consente oggi di creare messaggi personalizzati e pertinenti, basati su analisi in tempo reale e modelli predittivi. Strumenti di Intelligenza Artificiale generativa come per esempio synthetic permettono di condurre ricerche su campioni di utenti che hanno caratteristiche di consumo simili a esseri umani e quindi segmentare i pubblici, simulare comportamenti e testare scenari comunicativi che prima richiedevano settimane di lavoro o risorse non alla portata di tutti.
Alla ricerca di un equilibrio autentico
Naturalmente, il percorso non è privo di sfide: l’equilibrio tra automazione e autenticità va costruito. Un esempio di simbiosi Uomo-Macchina interessante è quello di Unilever, che ha adottato un sistema di IA per l’analisi dei trend di consumo e l’elaborazione di contenuti su misura per i suoi brand. Il team creativo utilizza questi dati per affinare messaggi e campagne, migliorando il time-to-market e aumentando l’engagement del pubblico. Il risultato? Una comunicazione più rilevante e una riduzione significativa dei costi di produzione dei contenuti, senza rinunciare all’identità e ai valori del brand.
L’intelligenza artificiale generativa, e la sua evoluzione in agenti digitali, ha una caratteristica importante per il nostro sistema industriale quello di un costo relativamente basso, certamente accessibile alla nostra dorsale di PMI. La sua adozione quindi non è legata ai massicci investimenti tipicamente appannaggio delle grande aziende, ma alla cultura aziendale forgiata dalla leadership e dalla capacità di quest’ultime di ingaggiare i propri talenti in un percorso personalizzato di upskilling.
Gli Usa e STEM: il paradosso del gigante tecnologico
Gli Stati Uniti sono il faro globale dell’innovazione: dalla Silicon Valley al boom dell’intelligenza artificiale generativa, il paese ha plasmato il proprio successo su una visione fortemente orientata dalla tecnologia. Tuttavia, una sfida emerge quando si guarda più da vicino il capitale umano del paese e si zooma su quello che rappresenta all’unisono l’élite e la ninfa vitale di una nazione che ha al suo centro la tecnologia di frontiera, ovvero le STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics).
Ebbene nei precedenti articoli avevamo anticipato delle sorprese, eccone un’altra: in termini di laureati STEM gli USA non appaiono in buona salute. I circa 437 mila laureati in discipline STEM rappresentano solo il 21% dei laureati americani. Negli articoli precedenti abbiamo visto che questa percentuale in Germania rappresenta il 36%, mentre in termini assoluti la Cina ogni anno sforna 4.7 milioni di laureati STEM.
Le discipline STEM negli Usa
Anche il fenomeno della grande attrattività delle Università americane può, dal punto di vista della salute dal capitale umano a stelle e strisce, fornire una lettura non necessariamente positiva: oggi oltre metà dei titoli STEM negli USA sono conseguiti da studenti internazionali. In campi come informatica o ingegneria, gli studenti stranieri dominano le classi, con punte di oltre il 70% nei corsi in computer science. Va detto che circa 2/3 di questi laureati rimangono a lavorare negli Stati Uniti, complessivamente, quasi un quinto della forza lavoro STEM statunitense è composta da nati all’estero.

Altro elemento critico appare essere la situazione nelle scuole pre-universitarie ( K-12). Nelle ultime rilevazione gli studenti americani fino a 18 anni hanno ottenuto risultati nella media internazionale in matematica e scienze, piazzandosi dietro molte altre nazioni avanzate.
Sappiamo che la disponibilità di professionisti STEM è un fattore cruciale per tutte le economie moderne, e negli USA una carenza di figure tecnico-scientifiche potrebbe avere conseguenze significative su produttività e competitività.
Le imprese Usa e le difficoltà crescenti
Attualmente, le imprese americane segnalano difficoltà crescenti nel reperire lavoratori qualificati in settori tecnologici. Dopo la pandemia, con la ripresa delle attività, molti datori di lavoro hanno incontrato carenze di manodopera specializzata al punto da dover rallentare la produzione per mancanza di personale adeguato.
Gli Usa e la formazione STEM non sufficiente
Gli Stati Uniti detengono la leadership tecnologica globale in molte industrie, grazie alla combinazione di forte R&S, spirito imprenditoriale e attrazione di talenti. Tuttavia la formazione STEM domestica insufficiente può rappresentare un punto di debolezza significativo.
Chiudo consigliandovi di guardare un breve video in cui il CEO di Apple, Tim Cook, spiega il motivo per cui la sua azienda ha parte della produzione in Cina.
Happy STEM!
Innovazione Made in Italy: oltre il Fashion, il Design e il Food
Quando pensiamo al "Made in Italy", i settori che vengono immediatamente in mente sono quelli del fashion, del design e del food. Tuttavia, c'è un altro volto del Made in Italy che merita di essere conosciuto e valorizzato: quello delle aziende soprattutto PMI impegnate in settori innovativi, che rappresentano l'eccellenza italiana in campi tecnologicamente avanzati e spesso meno visibili al grande pubblico.
Space Economy e tecnologia avanzata
Un esempio lampante è quello delle aziende italiane impegnate nella Space Economy. Queste imprese stanno sviluppando tecnologie all'avanguardia per satelliti, sistemi di comunicazione e applicazioni spaziali, collaborando con enti internazionali come l'ESA e altre agenzie spaziali. Sono aziende che non solo competono ma eccellono in un settore altamente sfidante contribuendo alla creazione di una filiera di PMI di eccellenza confermando come l'Italia può essere leader anche fuori dai settori tradizionali.
Un altro campo in cui le aziende italiane stanno brillando è quello delle tecnologie sostenibili. Dall'energia rinnovabile alla gestione intelligente delle risorse, queste realtà stanno sviluppando soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali globali. Le loro invenzioni non solo contribuiscono alla sostenibilità ambientale, ma creano anche nuove opportunità di lavoro e sviluppo economico.

L'Importanza della comunicazione
Per valorizzare adeguatamente queste eccellenze, è fondamentale che la comunicazione giochi un ruolo centrale. Le storie di successo delle PMI innovative devono essere raccontate e condivise non solo all'interno del settore industriale, ma anche con il pubblico generale. La narrazione di questi successi può ispirare nuove generazioni di imprenditori e rafforzare la percezione del Made in Italy come sinonimo di innovazione e qualità, anche al di là dei settori tradizionali.
Raccontare storie di successo
Le aziende italiane impegnate in settori avanzati spesso operano lontano dai riflettori mediatici. È quindi essenziale creare piattaforme e occasioni per raccontare le loro storie di successo. Questo può avvenire attraverso progetti di comunicazione che mettano in luce le sfide superate, le innovazioni sviluppate e i risultati raggiunti. Questi racconti non solo celebrano i successi, ma offrono anche lezioni preziose per altre aziende, aspiranti imprenditori, giovani talenti.
Le aziende innovative devono adottare un approccio integrato alla comunicazione, che coordini tutti i canali disponibili per presentare un messaggio coerente e potente. Una presenza costante e visibile aiuta a costruire un brand forte e riconoscibile, associato all'innovazione e alla qualità.
Coinvolgere il pubblico
Queste aziende hanno nel proprio DNA un forte purpose ed è fondamentale che l’ecosistema della comunicazione le sostenga anche per contribuire al fondamentale coinvolgimento del pubblico sui benefici delle tecnologie innovative. Spiegare come le soluzioni sviluppate dalle aziende italiane possano migliorare la vita quotidiana, contribuire alla sostenibilità ambientale o avanzare il progresso scientifico, può aiutare a creare il consenso necessario per supportare l’innovazione del Sistema Paese, creando un connubio win-win con la missione delle nuove eccellenze italiane.
L'Italia ha molto da offrire oltre il fashion, il design e il food. Le aziende innovative rappresentano un patrimonio di competenze e creatività che può guidare il paese nella società post digitale e un futuro di successo e sostenibilità. È fondamentale che queste aziende siano riconosciute e valorizzate, sia a livello nazionale che internazionale, per assicurare che il Made in Italy continui a essere sinonimo di eccellenza in tutti i settori.
Happy a Innovation!
Il futuro del Made in Italy, tra tecnologia e comunicazione
Alla luce dei grandi cambiamenti in corso, come la sostenibilità, la transizione tecnologica, i cambiamenti nei modelli di business e nelle politiche transnazionali, è possibile immaginare una nuova centralità del brand "Made in Italy"? Il valore simbolico e la percezione di eccellenza sintetizzati nel logo-slogan Made in Italy associano l’immagine di tutte le aziende che lo utilizzano a una certa internazionalità.
L'importanza della Comunicazione
Parliamo di settori che, se considerati nel loro insieme, commerciano internazionalmente oltre il 50% della produzione complessiva, significativamente superiore rispetto al 35% degli altri settori manifatturieri. Quindi, la comunicazione gioca un ruolo prezioso nell'esito finale e la capacità di produrre una differenziazione di valore è una responsabilità non solo nei confronti dell'azienda stessa e dei suoi clienti, ma anche del brand Made in Italy.
L'Italia possiede un valore unico e iconico, in grado di rappresentare il "lifestyle italiano", molto apprezzato a livello internazionale. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sta concentrando da tempo attenzione e investimenti per aumentarne la competitività globale e renderlo un motore di crescita accelerata per la nostra economia e per i giovani talenti e le future generazioni.

La responsabilità nella Comunicazione
Questo contesto pone grande responsabilità nella comunicazione dei brand che fanno parte di questo importante cluster dell’economia italiana. Infatti, devono garantire che i loro messaggi riflettano l'unicità e l'attrattiva del "lifestyle italiano", contribuendo così a mantenere e accrescere la competitività internazionale. Una comunicazione efficace non solo valorizza il brand stesso, ma sostiene anche l'immagine complessiva dell'Italia come leader in qualità, innovazione e stile, promuovendo una crescita accelerata per l'economia e offrendo opportunità ai giovani talenti e alle future generazioni.
È chiaro che il valore simbolico del Made in Italy non opera nel vuoto. Si inserisce all’interno di un sistema simbolico del consumo. Questo è evidente per il mondo della moda ma nel contesto odierno si applica anche ai brand B2B che vogliano scalare.
"Made in Italy" e opportunità tecnologiche
La diversità di questo brand è quindi un punto di forza che deve sensibilizzare la leadership delle aziende, nonché i comunicatori coinvolti, che devono essere in grado di accompagnare il percorso di business e l’evoluzione tecnologica che la sorregge anche per gli aspetti di comunicazione: la Gen AI costituisce infatti una grande opportunità per i brand del Made in Italy.
I modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) sono una frontiera da esplorare per dare maggior impatto alla narrativa del Made in Italy, soprattutto nel modo in cui i clienti interagiscono con l'informazione attraverso chatbot in grado di fornire risposte sempre più risolutive e soddisfacenti.
Se la marca altro non è che il risultato di una comunicazione interattiva e di uno scambio simbolico intorno al prodotto, la capacità dei brand del Made in Italy va oltre le parole o i loro loghi e diventa una questione strategica per la capacità dell’azienda di creare valore sostenibile.
La Comunicazione e la Tecnologia per un sistema fiscale sostenibile
Sappiamo che la comunicazione è un pilastro fondamentale per una società informata e partecipe. Nonché una variabile irrinunciabile per curare il percepito di qualsiasi sistema privato quanto istituzionale.
L'importanza della Comunicazione nel Fisco
Uno dei settori in cui la comunicazione dovrebbe avere un ruolo maggiormente strategico è l'apparato tributario. In un Paese dove la pressione fiscale e l’evasione pongono seri interrogativi sulla sostenibilità del sistema si sente il bisogno di un approccio ad una comunicazione trasparente, coinvolgente e vicina agli stakeholder (cittadini, imprese, professionisti, lavoratori, investitori) in grado di creare sostegno nei confronti della missione di tutelare i beni collettivi.
La prima sfida da superare è accettare il fatto che la comunicazione dei temi fiscali ha un’audience molto più larga dei tecnici, quindi avrebbe buon senso spostare l’asse dal mondo dei tecnici tributari e fiscali verso una comunicazione a favore della reale comprensione del cittadino, delle imprese, degli investitori.

Coinvolgere attivamente i cittadini nel dialogo è essenziale: campagne informative, strumenti online interattivi e incontri pubblici possono contribuire a creare un ambiente in cui i cittadini possono esprimere le proprie domande e preoccupazioni, ottenendo risposte chiare e aiutando a plasmare le politiche fiscali.
Educazione Fiscale e Giovani
Un altro aspetto quando si parla di comunicazione per un nuovo approccio in ambito di comprensione e comunicazione tributaria è quello di educare i giovani. Coinvolgerli nell'educazione fiscale è di fondamentale importanza per plasmare una società futura informata e responsabile.
La comunicazione aperta sulle questioni fiscali non solo fornisce loro le conoscenze necessarie per gestire le proprie finanze in modo responsabile, ma li sensibilizza anche sull'importanza del contributo fiscale per sostenere i servizi pubblici.
Educare i giovani al fisco li prepara a diventare cittadini consapevoli e partecipi, capaci di influenzare positivamente le politiche fiscali e contribuire al benessere collettivo. Inoltre, li incoraggia a porre domande critiche e a comprendere il valore della trasparenza e della comunicazione aperta nelle questioni finanziarie e sociali.
Case Study: Repubblica Ceca
A proposito di impatto positivo della comunicazione sulla comprensione fiscale dei cittadini, segnalo il caso della Repubblica Ceca che ha lanciato recentemente una campagna di comunicazione "DaDáme Daně" con l'obiettivo di migliorare la comprensione fiscale tra i cittadini.
La campagna è stata sviluppata dal Ministero delle Finanze ceco e ha coinvolto una serie di partner, tra cui l'Agenzia delle Entrate, l'Accademia delle Scienze ceca e l'Associazione dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
È stata utilizzata una comunicazione semplice e diretta per spiegare concetti fiscali complessi. Si è fatto uso di un linguaggio chiaro e illustrazioni intuitive per rendere le informazioni più accessibili ai cittadini. Gli sforzi sono stati concentrati sulla promozione della trasparenza e sull'invito ai cittadini a partecipare attivamente al processo di definizione delle politiche fiscali.
La campagna "DaDáme Daně" anche dal punto della "delivery" è stata pensata bene, sono stati utilizzati una serie di canali per raggiungere i cittadini, tra cui:
- Spot televisivi e radiofonici
- Pubblicità online
- Materiali informativi, come brochure e opuscoli
- Eventi pubblici
L'operazione ha avuto un impatto positivo sulla comprensione fiscale dei cittadini cechi. Un sondaggio condotto dal Ministero delle Finanze ha rilevato che il 70% dei cittadini ha trovato la campagna utile o molto efficace. Inoltre, il sondaggio ha rilevato che il 60% è più propenso a partecipare al processo di definizione delle politiche fiscali.
Tecnologia e Comunicazione Fiscale
Questo è un esempio di come la comunicazione può essere utilizzata per migliorare la comprensione dei cittadini dei temi complessi.
In conclusione, il sistema fiscale italiano può trarre enormi benefici da una comunicazione multi-stakeholder più chiara, semplice e coinvolgente. Questo non solo aiuterà cittadini e imprese a comprendere meglio le tasse, ma migliorerà anche il rapporto con il fisco.
Una comunicazione intelligente e coinvolgente è la chiave per plasmare e emancipare la comprensione delle tasse in Italia, contribuendo a una società più informata e partecipe. Anche in questo caso le tecnologie possono essere un alleato, si pensi al potere della iper-personalizzazione che consente l’intelligenza artificiale generativa.
Happy communication!
La comunicazione generativa: nuovo paradigma strategico
Mentre ci avviciniamo al 2024, assistiamo all'accelerazione di un fenomeno che sta rivoluzionando il contesto: la comunicazione generativa. Questa evoluzione non solo sta trasformando il modo in cui ci esprimiamo e interagiamo, ma influenza anche in maniera significativa gli approcci strategici nella comunicazione.
Al migliorare della qualità del dato e delle skills degli addetti ai lavori, due temi fondamentali che vanno a braccetto con l’uso responsabile della tecnologia, la comunicazione generativa alimentata dall'Intelligenza Artificiale, nel 2024, vedrà la sua adozione diffondersi rapidamente in tutti i settori.
Integrazione dell'Intelligenza Artificiale nella Comunicazione
Organizzazione e brand sfrutteranno questa tecnologia per creare contenuti e interagire con il loro pubblico in modi mai visti prima.
Nell'era della comunicazione generativa, le interazioni non si limitano più alle conversazioni tra persone. Le macchine stesse hanno già acquisito una voce e un ruolo nel mondo della comunicazione. I chatbot, gli assistenti vocali e altri software stanno proprio ora diventando parte integrante delle strategie di comunicazione aziendale.

Innovazione e Creatività nella Comunicazione
Come abbiamo mostrato nella "experience" durante lancio della Tech Vision 23 presso l’Accenture Customer Innovation Center di Milano, i sistemi di Intelligenza Artificiale Generativa, combinati con l’analisi dei dati, consentono un cambio di modello operativo a vantaggio della capacità dell’umano di elevare le proprie skill, lavorare meglio ed elaborare servizi e prodotti con un più elevato tasso di creatività nonché una comunicazione più mirata ed empatica.
Data l’inarrestabile avanzata della tecnologia la riflessione sui tavoli dei comunicatori è che la reputazione di un brand non è più esclusivamente legata all'opinione umana, ma anche alla “percezione” che i sistemi di intelligenza artificiale hanno di loro. Le aziende ora dovrebbero garantire che i loro algoritmi di IA siano ben addestrati, etici e sicuri. Oltre ad essere in grado di fornire un'esperienza positiva per entrambi gli “utenti”: gli umani e le macchine.
Abbracciare il futuro della Comunicazione
In conclusione, il 2024 ci sta portando nella nuova era della comunicazione generativa. Si va verso una nuova e radicale accelerazione nel modo in cui ci connettiamo e comunichiamo.
Questa evoluzione richiede nuove strategie, nonché una consapevolezza della reputazione che un brand ha non solo tra le persone, ma anche tra le intelligenze artificiali.
Il futuro della comunicazione è qui, e sta creando opportunità straordinarie per coloro che sono disposti ad abbracciarlo con fiducia e innovazione.
Happy strategy!
Tech Vision 2023, la IA accelera l'innovazione delle aziende
L'evoluzione rapida delle tecnologie ci ha spinto a riconsiderare il concetto di trend, trasformandolo in una realtà in continua evoluzione. Gli interessi che emergono dall'interazione tra i bisogni e i trend tecnologici offrono spazi di opportunità per l'innovazione e la creazione di nuove esperienze che consentono, non solo l'ideazione di prodotti e servizi migliori, ma di anticipare le aspettative delle aziende e delle persone. Questo approccio consente alle organizzazioni di rimanere rilevanti.
Quindi non si tratta più di pensare ai trend tecnologici come a un fenomeno legato al futuro prossimo, ma di una realtà tangibile e attuale. Le tecnologie avanzate sono già parte integrante delle nostre vite quotidiane influenzando profondamente il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con il mondo che ci circonda. E stanno accelerando dato il livello di maturità e la capacità combinatoria delle 3 innovazioni fondamentali: cloud, dati, Intelligenza Artificiale Generativa.
Oggi abbiamo quindi la possibilità di applicare i trend emergenti in tempo reale ai settori dell'industria e di fare evolvere i modelli di business in una timing compressa come non è stato mai possibile.

È proprio questa possibilità che abbiamo voluto stimolare con la presentazione della Technology Vision 2023 di Accenture, evidenziando le principali tendenze che stanno rivoluzionando l'approccio competitivo con innovazioni che elevano il livello di aspettativa rispetto a qualsiasi altra evoluzione.
Nell'economia odierna, le aziende non competono più anticipando i trend dei mercati, ma competono vivendo immediatamente le innovazioni.
In conclusione, la velocità con cui le tecnologie evolvono e si diffondono ha reso i trend un fenomeno dinamico e in costante mutamento. Ciò significa che le tendenze possono emergere e svilupparsi rapidamente, offrendo nuove opportunità per le imprese e i brand che sono in grado di adattarsi e anticipare le esigenze dei consumatori.
Ecco i 4 trend di quest’anno:
AI generativa: quasi tutti i dirigenti concordano sul fatto che l’IA generativa sarà il co-pilota dell’ingegno e delle capacità umane, stimolando significativamente creatività e innovazione (98%) e inaugurerà una nuova era dell’intelligenza artificiale (95%)
Identità Digitale: la capacità di autenticazione di persone e risorse rappresenterà l’anello di congiunzione tra il mondo digitale e quello fisico. L’identità digitale risulta oggi percepita dall’85% dei dirigenti come un imperativo aziendale strategico e non solo un problema tecnico.
Raccolta e utilizzo consapevole dei dati: l’intelligenza artificiale non può raggiungere il suo pieno potenziale fino a quando le aziende non riusciranno ad utilizzare in maniera strategica i dati a loro disposizione. Il 90% dei dirigenti ritiene che i dati stiano diventando un fattore chiave di differenziazione competitiva all’interno delle organizzazioni e trasversalmente per tutti i settori.
Dialettica tra scienza e tecnologia: il rapporto tra scienza e tecnologia sta diventando sempre più stretto, con l’una che accelera il progresso dell’altra e viceversa. Il 75% degli intervistati ritiene che questa dialettica produttiva potrebbe in futuro sbloccare alcune delle più importanti sfide dell’umanità in vari ambiti.
A questo link la versione integrale della Tech Vision 2023.
India, come il capitale umano qualificato traina la crescita del paese
L'India è uno dei paesi più grandi del mondo, con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone. È anche una delle economie che si sta sviluppando più velocemente, con un tasso di crescita del PIL costantemente tra i più elevati negli ultimi anni. Uno dei fattori chiave del successo è la sua imponente forza lavoro altamente qualificata, che include ingegneri, scienziati, programmatori e altri professionisti specializzati.
Nonostante la presenza di una grande povertà nel paese, l'India ha un sistema d'istruzione molto ampio, diversificato e in grado di gestire numeri elevatissimi.
Secondo le statistiche, questo Paese immette sul mercato del lavoro ogni anno due milioni di laureati di cui circa mezzo milione ingegneri. Per renderci conto del valore di queste cifre basta constatare che in Italia il numero complessivo di ingegneri è di circa 250 mila persone. Un risultato notevole, considerando le molte sfide da affrontare, tra cui la povertà, la disuguaglianza e la mancanza di infrastrutture di base in alcune parti del territorio. Tuttavia, nonostante queste sfide si è riuscito a creare un capitale umano differenziante, che diventa il miglior alleato per la stessa crescita economica.
La maggior parte delle scuole e delle università sono gestite dal governo, anche se ci sono scuole e Università private di alto livello. C’è anche un gran numero di istituti tecnici e di ricerca, tra cui l'IT (Indian Institutes of Technology), che sono considerati tra le migliori scuole di ingegneria del mondo.

Un sistema di istruzione oggetto di investimenti crescenti, molto orientato alla specializzazione e alla sperimentazione di metodi innovativi, con tanti studenti che scelgono di concentrarsi su aree specifiche come l'ingegneria, la medicina, l'informatica e così via. Ciò significa che i giovani che escono dalle scuole e dalle Università sono in grado di contribuire immediatamente al fabbisogno di industrie e alle organizzazioni del paese.
Con l’obiettivo di avere un capitale umano in grado di gestire positivamente le discontinuità macro-economiche è molto attiva la collaborazione pubblico-privato. Le aziende, infatti, investono percentuali importanti dei loro ricavi per programmi di formazione e di sviluppo dei dipendenti.
La strategia dell’India appare avere il chiaro intento di rendere il Paese molto attraente per il mercato e per gli investitori. I dati aiutano ad inquadrare la strategia.
Già nel 2018 il rapporto “Educational at glancer 2021”, confermava che il 34% dei laureati indiani avevano completato un corso di laurea in una disciplina STEM. Questo accadeva nel momento in cui l’Europa si fermava al 24% e gli Stati Uniti ristagnavano in un povero 11%. Aggiungiamo a questo che mentre i paesi occidentali invecchiano secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, i due terzi della popolazione indiana ha meno di 35 anni.
Possiamo quindi affermare che l’India ha deciso di mettere a disposizione dell’economia mondiale un'enorme riserva di talento giovane.
Ma non solo. Anche gli investimenti nell'innovazione e nella ricerca stanno crescendo rapidamente, con molte aziende, start-up e istituzioni che collaborano per sviluppare nuove tecnologie e prodotti. Questi sforzi di innovazione stanno contribuendo a posizionare l'India come una delle principali potenze tecnologiche del mondo, e molte organizzazioni indiane stanno guadagnando una reputazione globale per la loro innovazione e la loro capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti in corso.
È strabiliante costatare come un paese con un reddito medio annuo di poco più di 2 mila dollari sia stato in grado di darsi una strategia tanto lucida ed efficace per proiettarsi nel nuovo millennio.
Certamente il caso India è molto interessante visto dall’Italia, che ha la grande occasione di affrontare alcuni di questi temi attraverso gli investimenti previsti dal PNRR. Comunicare l’innovazione è quindi sempre più importante per contribuire a tenere alta l’attenzione su una sfida che può determinare il posizionamento del Paese nel contesto mondiale dei prossimi decenni.










