facebook social media armandobarone

Dalle scuse di Zuckerberg ad una nuova era dei social media

Facebook compie 20 anni e il quasi simultaneo atto di scuse pubbliche da parte del co-fondatore presidente e CEO di Meta, Mark Zuckerberg, alle famiglie dei minori danneggiati dall'uso dei social media, segna un momento cruciale del settore.

Questo evento, avvenuto durante un'udienza del Senato degli Stati Uniti alla quale hanno partecipato gli AD delle principali piattaforme social, evidenzia uno dei problemi che unisce l'occidente: l'urgenza di affrontare le minacce poste dall'uso dei social media ai minori.

L'impatto dei social media sui minori e società

La realtà che emerge è univoca: l'uso improprio dei social può causare danni tangibili, sia a livello individuale che collettivo. Questo riconoscimento suggerisce a chi gestisce questi canali di ripensare radicalmente l'approccio alla governance aziendale andando oltre le policy interne e di iniziare a guardare alla regolamentazione come un asset indispensabile per garantire la sostenibilità futura delle aziende e del settore.

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La posto in gioco è enorme, sia dal punto di vista sociale a tutela del sempre più scarso patrimonio di giovani che caratterizza i paesi occidentali ma anche le stesse aziende del settore.  Usiamo sempre l'azienda di Mark Zuckerberg come esempio. Meta, che continua a macinare record, vale infatti oggi 1.2 trilioni di dollari. È semplice immaginarsi che se lo scandalo di Cambridge Analytica è costata 7 miliardi di dollari, quanto potrebbe fare male all'azienda di Menlo Park una crisi che avesse al suo centro una fetta determinante di audience come i giovani.

Anche qui l'Europa potrebbe ribadire l'indiscusso dominio giuridico culturale, semmai prendendo spunto dalla regolamentazione del settore TLC. Allo stesso modo sembra maturo un ragionamento rispetto al mercato dell'ADV on line per incentivare il passaggio da un sistema basato sui volumi a quello sulla qualità. Fatto che potrebbe portare benefici anche ai mercati "adiacenti" a quello delle Big Tech come l'editoria.

I social media e la regolamentazione

Tuttavia, l'episodio delle scuse di Meta rappresenta solo l'inizio di un percorso necessario verso un mercato più sostenibile. Parte della sfida è infatti in capo alle aziende e ai brand. Nell'epoca della "purpose driven company" è sempre più vicino il momento in cui i consumatori inizieranno a volgere lo sguardo verso di loro rispetto alla postura dei grandi player dell'online. Questo implicherà necessariamente la definizione di coerenti strategie di comunicazione e pianificazione mezzi.

Credo quindi che i social network si stiano avvicinando ad un bivio: continuare sulla strada dell'autoregolamentazione o intraprendere un percorso con il Regolatore per la definizione di norme che garantiscano la sostenibilità del business e il benessere collettivo. 

La direzione scelta sarà determinante non solo per il futuro dei social network ma per la società nel suo complesso.

Happy Social!

 

 


reputazione post digitale

Il valore della reputazione nell'era post digitale

Nell'era dell'informazione e della globalizzazione, la reputazione ha assunto un ruolo centrale come mai prima d'ora. Viviamo in un mondo interconnesso, dove le informazioni viaggiano alla velocità della luce. In questo contesto  il fattore reputazione va trattato come una priorità assoluta. Per i brand commerciali, se c'è solidità in questo senso può significare la differenza tra il successo di mercato e l'oblio.

Nel contesto geopolitico, la reputazione di un paese può influenzare aspetti determinanti: gli investimenti esteri, la diplomazia, le relazioni internazionali, il percepito degli individui. In entrambi i casi,  è un fattore intimamente legato alla comunicazione: come un messaggio viene presentato, interpretato e condiviso può fare o disfare la reputazione di un'organizzazione.

Dando per scontato il ruolo centrale del contenuto, in questo articolo esplorerò l'importanza cruciale della reputazione nel mondo moderno, provando ad evidenziare come una comunicazione efficace sia fondamentale per costruire e mantenere questo bene apparentemente  immateriale ma concreto e inestimabile.

Infatti, nella realtà pratica incide profondamente sulle dinamiche socio-economiche. Prendiamo, ad esempio, il caso delle imprese. Una reputazione forte è un motore che attira i talenti, alimenta la fiducia del cliente, agevola la differenziazione dal mercato, consente margini più elevati e di posizionarsi presso gli stakeholders con forza.  Inoltre, consente all’organizzazione di gestire eventuali crisi di mercato facilitando l’accettazione da parte dei portatori di interesse (clienti, fornitori, dipendenti etc) delle azioni necessarie ad invertire la rotta e di gestire con maggiore efficace l’eventuale issue management.

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Analogamente, la reputazione di un paese può avere un impatto diretto sul suo capitale, umano, sociale e economico. Può attrarre investimenti esteri, aumentare il valore del turismo e persino influenzare le relazioni diplomatiche, favorire lo scambio intellettuale e l’accesso ai talenti. Al contrario, se è negativa, può dissuadere investimenti, diminuire il valore del marchio nazionale e complicare le relazioni con altre nazioni, nonché favorire “la fuga dei cervelli”.

Inoltre,  la reputazione non è qualcosa che può essere modificata da un giorno all'altro ma da un giorno all’altro può essere distrutta. Essa è il risultato di anni di decisioni, interazione e comunicazioni che si accumulano per creare un'immagine pubblica. È un puzzle complesso con un rischio “effetto domino” elevatissimo

La comunicazione in questo ha un ruolo fondamentale. Data la valutazione del contenuto della cui costruzione il comunicatore deve essere parte attiva e non meramente ricettiva/operativa, la definizione di un messaggio chiaro, rilevante e coerente è vitale. Quando un'organizzazione o un paese emette comunicati che sono ben articolati e allineati con i loro obiettivi e valori fondamentali, essi costruiscono un'immagine di affidabilità e competenza. Questa coerenza rassicura gli stakeholder, fornendo una base solida su cui costruire una relazione di fiducia. È la fiducia che, in ultima analisi, costituisce la spina dorsale della reputazione.

D'altro canto, la comunicazione può anche essere una spada a doppio taglio. Messaggi confusi, informazioni errate o dichiarazioni contraddittorie possono erodere rapidamente la fiducia e, di conseguenza, danneggiare la reputazione. In un'epoca in cui i social media possono amplificare sia i successi che gli errori, la mancanza di coerenza nella comunicazione può avere effetti estremamente negativi. 

Voglio portare alla vostra attenzione due casi concreti di costruzione di una reputazione vincente: il Canada e la Svezia. 

Il Canada è spesso raccontato come uno dei paesi migliori, noto per la sua qualità della vita, la sua politica di inclusione e la sua leadership in materia di diritti umani. Questa percezione attrae non solo turismo ma anche investimenti stranieri e capitale umano. Inoltre, la reputazione del Canada come paese "amico" e "affidabile" gli consente di avere un impatto diplomatico più che proporzionale rispetto alla sua dimensione o potenza militare. Il "marchio Canada" è così forte che si riflette positivamente anche sulle aziende e sui prodotti canadesi, che vengono vissuti come affidabili e di alta qualità.

La Svezia, d'altra parte, gode di una reputazione simile ma per ragioni leggermente diverse. È nota per il suo modello di welfare sociale, l'attenzione all'ambiente e la trasparenza governativa. Questo le permette di esercitare un'influenza a livello globale, spesso fungendo da esempio in discussioni su sostenibilità, diritti umani e democrazia. La Svezia è anche la patria di alcune delle aziende più rispettate al mondo che beneficiano enormemente della considerazione positiva del paese per quanto riguarda la qualità e l'innovazione.

In entrambi i casi, il percorso di reputazione è stato costruito attraverso una comunicazione efficace, rilevante e coerente. 

In un mondo sempre più interconnesso e competitivo, questa variabile  è un fattore distintivo che può  fare la differenza.

Happy reputation!