Formazione nell’era post-digitale: prepariamoci al futuro
Non è un segreto che il mondo stia cambiando più velocemente che mai e continuerà a farlo in questi anni.
Un grande trasformatore che ci prepara a un futuro diverso e imminente ci permetterà di contare su cittadini dotati di talento e sul desiderio di inventare il futuro.
L’era post digitale che è arrivata ha scatenato un’ondata di cambiamenti tecnologici, economici e sociologici non meno imponenti di quelli che nel ventesimo secolo hanno scosso il mondo.
Lo status quo finora costituito è in possesso di nuove potenzialità finora inimmaginabili.
È prevedibile pensare d’altro canto che la società post digitale se non viene accompagnata dalla crescita dell’economia con nuove competenze sarà assediata da crescenti disuguaglianze e perturbazioni occupazionali indesiderate.
L’innovazione porta sempre con sé prosperità ma anche pericoli qualora non ci si prepari al cambiamento.
Per capire dove è diretta l’innovazione è necessario guidarla, non procede da sola, non ha un pilota automatico. Richiede un impegno costante e continuativo nel processo.
Per guidare l’innovazione dobbiamo preparare nuove competenze, istruire i nostri ragazzi, rafforzare il sistema scuola.
Quasi tutti i settori toccati dal PNRR che non riescono a spendere i fondi per carenza di risorse umane, mi fa pensare a quanto sia importante la gestione del capitale umano con una visione di lungo periodo e con alla base una logica di apprendimento continuo. Non possiamo permetterci proprio ora di svalorizzare il capitale umano, anche in reazione ai periodi di crisi. E’ sempre più evidente che bisogna 'approfittare' dei cicli economici negativi per 'aumentare' le capacità delle persone e consentire loro non solo di rientrare nel mercato del lavoro ma di rientrarvi creando maggiore valore aggiunto.
La società post-digitale sarà sempre più guidata dall'uomo.
Quindi:
- Le scuole e le università devono comprendere l'importanza di fornire una formazione in settori quali l'intelligenza artificiale, la robotica e la scienza dei dati.
- La pubblica amministrazione deve essere più ricettiva al cambiamento e identificare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e innovazioni.
- Le organizzazioni private devono tenere conto del fatto che i cambiamenti sono inevitabili e trovare il modo di adattare il proprio modello di business per rimanere competitive.
Con le industrie del futuro, le nuove prospettive di opportunità per il Paese e per gli individui si baseranno su competenze digitali.
Per capire cosa sono le competenze digitali nel macrosistema e in relazione alle industrie del futuro si consideri la seguente domanda:
Perché una percentuale incredibilmente alta di aziende viene ancora dalla Silicon Valley quando in tutto il mondo si fanno massicci investimenti per entrare in concorrenza?
Tra i molteplici fattori quello legato alle competenze appare ancora tra i più importanti.
Da oltre vent’anni le migliori menti del digitale hanno stabilito la loro base nella Silicon Valley creando una vera e propria cultura della tecnologia in quel territorio. La Silicon Valley ha finito per diventare, grazie allo sviluppo delle competenze tecnologiche, non semplicemente un centro industriale, ma un faro, che offre opportunità, senso di appartenenza e che ancora oggi continua ad attirare ondate di ambiziosi imprenditori.
Il legame tra scuola, nuove competenze e distribuzione geografica focalizzato sul capitale umano rappresenta uno schema di grande opportunità per il nostro Paese, territorio fatto di molteplici eccellenze produttive ma che ancora soffrono di “nanismo” industriale che potrebbe essere superato abbracciando le opportunità della società post digitale.
Contribuire a ribadire l’importanza dell’evoluzione delle competenze, affrontando i temi spinosi e da risolvere legati all’etica credo rappresenti il più importante contributo che i professionisti della comunicazione possono offrire per la creazione di una società post digitale sostenibile.
Intelligenza Artificiale Responsabile: una sfida per il futuro
La discussione intorno al tool di intelligenza artificiale ChatGPT solleva due importanti questioni: la maturità delle tecnologie di AI e Machine Learning e la necessità di una accelerazione della collaborazione pubblico-privato per definire un sistema di regole condivise basato sulla Responsible AI.
La curva di sviluppo delle tecnologie di IA è sempre più ripida, grazie alla rapida trasformazione delle organizzazioni in risposta ai sempre più repentini cambiamenti macroeconomici. Ciò ha reso l'IA economicamente sostenibile a livelli senza precedenti. Parallelamente, il concetto di Responsabilità di queta nuova tecnologia è diventato il mainstream con un dibattito pubblico-privato che ha visto l’UE in prima linea. Infatti, la Commissione Europea ha presentato una proposta di regolamento sull'intelligenza artificiale, che mira a garantire che sia sicura, affidabile e sostenibile, e che protegga i diritti fondamentali dei cittadini europei. Il regolamento include misure per prevenire l'uso dannoso, come l'utilizzo di sistemi di IA per la discriminazione o per le decisioni automatizzate che possono avere conseguenze negative sui diritti fondamentali. Inoltre, il documento prevede la creazione di un quadro europeo per la certificazione dei sistemi, per garantire che soddisfino i requisiti di sicurezza e protezione dei dati.
L'obiettivo è quello di creare un mercato unico europeo per l'IA, che promuova la fiducia e l'uso responsabile delle tecnologie. C’è da augurarsi che questo spinga USA e Cina, che rappresentano l'80% del mercato globale, a seguire l'esempio e a partecipare attivamente alla conversazione globale sullo sviluppo sostenibile delle tecnologie innovative.
È innegabile che l'IA, come ogni altra innovazione, porti con sé la "distruzione creatrice" teorizzata da Schumpeter che nel suo libro del 1942, “Capitalismo, socialismo, democrazia”, scrisse:
“Il capitalismo è per natura una forma o un metodo di evoluzione economica; non solo non è mai, ma non può mai essere stazionario. Questo carattere evolutivo del processo capitalistico non è unicamente dovuto al fatto che la vita economica si svolge in un ambiente sociale e naturale che muta e, mutando altera i fatti dell’azione economica; quel fatto è importante, quei mutamenti (guerre, rivoluzioni e così via) condizionano spesso le grandi trasformazioni industriali, ma non ne sono i movimenti primi. Né il carattere evolutivo del capitalismo è dovuto a un semi-automatico aumento della popolazione o del capitale, o alle fluttuazioni dei sistemi monetari, tutti fattori per cui la stessa cosa è vera.“
L’impulso fondamentale che aziona e tiene in moto la macchina capitalistica viene dai nuovi beni di consumo, dai nuovi metodi di produzione o di trasporto, dai nuovi mercati, dalle nuove forme di organizzazione industriale, che l’impresa capitalistica crea.
Mentre alcuni lavori verranno distrutti, altri ne verranno creati, migliorando le condizioni di lavoro dell'umanità. Tuttavia, se mal utilizzata, l'IA, può causare gravi problemi. Anche questo è un fattore comune a tutte le innovazioni. Tutte le tecnologie rivoluzionarie, da sempre, hanno creato preoccupazione per l'impatto che avrebbero avuto sulla società. Dalle macchine a vapore introdotte negli opifici industriali della seconda metà dell’Ottocento, all’invenzione del telefono. Dalla stampa a Internet, abbiamo assistito a grandi cambiamenti nel modo in cui le persone interagiscono tra loro, nel modo in cui impariamo e insegniamo, nel modo in cui facciamo affari e persino nel modo in cui ci esprimiamo. Questi cambiamenti sono ancora in corso oggi.
Ecco perché dobbiamo prepararci. Il sistema educativo e formativo deve evolvere per preparare i talenti del presente e del futuro, mentre il sistema di regole deve accelerare il suo ritmo per evitare un gap troppo ampio tra il mercato e il regolatore.
In sintesi, l'Intelligenza Artificiale Responsabile è un'altra sfida che l'umanità dovrà affrontare e superare, come ha fatto con altre rivoluzioni tecnologiche nel corso della storia. Siamo fiduciosi che anche in questo caso, saremo all’altezza.
Happy Innovating!
Una nuova intelligenza artificiale che potenzia la Comunicazione
I progressi del machine learning e dell’intelligenza artificiale si stanno trasformando in utili applicativi rivolti a uomini e donne della Comunicazione d’impresa e non solo. Una nuova generazione di intelligenza artificiale si sta rapidamente facendo strada nel nostro mestiere anche tramite piattaforme open source, e questo inevitabilmente influenzerà in modo positivo gli specialisti della comunicazione.
Il caso di applicazione di un sistema d’intelligenza artificiale realizzato dalla mia Accenture messo a disposizione della redazione del Secolo XIX che avevo già citato qui, è uno degli esempi di lungimiranza verso l’innovazione a cui il mondo della nuova Comunicazione sta da tempo guardando. Accenture ha aiutato lo storico quotidiano a incorporare l’Intelligent Assistant nel sistema redazionale per un giornalismo che riesce a combinare qualità e scala, liberando capitale umano per i servizi giornalistici a maggiore valore.
Presto dovremmo abbandonare anche l’idea che la creatività e la fase di ideazione in comunicazione siano solo frutto dell’ingegno umano, questa nuova ondata di tecnologia promette di trasformare la comunicazione accorciando radicalmente o addirittura automatizzando il processo creativo. L'intelligenza artificiale generativa può produrre quasi magicamente testi completamente nuovi, immagini 2D e 3D, progettazione grafica, audio, musica, giochi, video, codici, etc. Tutto attraverso semplici e accessibili passaggi.
Mentre i precedenti servizi e app basati sull'intelligenza artificiale offrivano alle persone servizi di analisi e cura intelligenti (si pensi ai consigli sui film di Netflix), questi nuovi strumenti hanno come output la creazione intelligente di prodotti e servizi. La capacità di passare rapidamente dall'idea iniziale alla bozza finale non solo accelera il processo creativo ma alla fine, amplificherà l'espressione di sé, porterà più idee sul tavolo delle redazioni, delle agenzie e dei dipartimenti di comunicazione delle aziende e aprirà un mondo di possibilità.
Si potranno generare piani redazionali coprendo mesi di contenuti sui social media in pochi minuti.
Il caso di Jasper è un esempio, aiuta a stimolare idee e creare facilmente contenuti in modo da garantire visibilità con didascalie intelligenti per Instagram, e alcune potrebbero essere anche piuttosto pungenti, pubblica articoli su LinkedIn, scrive sceneggiature video accattivanti per diventare virali su YouTube e TikTok.
Iniziare a creare con l'IA è entusiasmante o perlomeno curioso, nell'ultimo decennio l'intelligenza artificiale si è fatta strada automatizzando tutti i tipi di applicazioni e generando impressionanti rendimenti per le imprese.
L'intelligenza artificiale, incentrata sull'analisi dei dati e sulla creazione di previsioni, ha abilitato assistenti vocali, chatbot del servizio clienti, sistemi (quasi) senza conducente e motori di raccomandazione come la pagina For You di TikTok. Ora, una nuova generazione di IA è destinata a rimodellare ancora una volta il mondo e ad integrarsi nella vita quotidiana. I progressi nell'"IA generativa" - un termine generico per l'IA che analizza i dati esistenti e genera nuovi contenuti - è pronto a inaugurare uno tsunami di nuovi prodotti e servizi dirompenti in tutti i settori.
Per la maggior parte della storia della comunicazione d’impresa, lo sfruttamento del lavoro della creatività umana è stato fondamentale per creare ricchezza e valore nelle aziende. Ma in un'era postindustriale con sfide e soluzioni complesse e sistemiche, la crescita economica non può essere guidata solo dal lavoro fisico e culturale umano. Sono invece sempre più il risultato di idee creative ibride. Che si tratti della crescente importanza dell'innovazione o della proprietà intellettuale nel mondo degli affari o della mania della creazione di contenuti e della promessa di autoespressione nella crescente economia dei creators, trovare idee innovative potrebbe essere l'abilità fondamentale nell'arena del business e l’IA è un grande alleato per tutti noi.
Le case study sono diverse alcune già operative e performanti, come quella di Heinz che utilizza l'intelligenza artificiale per progettare la creatività dei messaggi.
Il team di marketing di Heinz ha inserito una serie di suggerimenti generici relativi al ketchup in DALL·E 2 di OpenAI per vedere cosa sarebbe potuto accadere. L'intelligenza artificiale ha generato immagini incredibilmente dettagliate di bottiglie di ketchup in un'ampia gamma di stili (pop art, rinascimento, arte digitale...) e ambienti (immersioni subacquee, spazio cosmico...).
Una sorprendente comunanza? La maggior parte delle immagini ha adottato la forma e la scritta della bottiglia del marchio Heinz, spingendo l'azienda ad affermare che "anche l'intelligenza artificiale sa che il ketchup è Heinz" nella sua intelligente campagna pubblicitaria, lanciata nel luglio 2022. Secondo Heinz, anche i fan sono stati coinvolti condividendo i loro suggerimenti per i prompt delle immagini del ketchup, con le immagini migliori poi trasformate in post sui social e annunci stampati.
Il 92% delle grandi aziende ha riferito di aver ottenuto ritorni sui propri dati e sugli investimenti in AI, rispetto al 48% nel 2017. Date le enormi opportunità di automazione offerte dall'IA generativa, investire in questo cambiamento ora potrebbe portare a rendimenti significativi in seguito.
Che si tratti di testo in immagine, -in-video, -in-audio, o generazione di testo, l'IA generativa è facile da usare e molto conveniente. La capacità di esternalizzare qualsiasi cosa, dal copywriting alla traduzione, dall'editing video, alla codifica e altro ancora, potrebbe aiutare la comunicazione e i comunicatori a crescere. Naturalmente, quando si parla di intelligenza artificiale, seguono (giustamente) conversazioni sullo spostamento del lavoro. Ma se capovolgessimo il punto di vista e rispondessimo a questa nuova sfida:
come possiamo fare lavorare l'IA a nostro favore?
Happy innovating!
L′Intelligenza Artificiale e la qualità dell′Informazione
Entro il 2030 le previsioni ci dicono che il 30% del lavoro sarà automatizzato. La ricerca scientifica sull'intelligenza artificiale e la robotica continua a crescere e le tecnologie del "fattore wow" vengono integrate in ogni tipo di prodotto e servizio.
Che si tratti di elaborazione del linguaggio, di protezione e selezione delle informazioni, di sistemi di raccomandazione che alimentano TikTok o Netflix, il ruolo moderno dei media sta cambiando faccia.
L’esempio del Secolo XIX, accompagnato dalla mia Accenture, sta cogliendo l’opportunità e le potenzialità dell'intelligenza artificiale e ci dimostra che la nuova tecnologia può essere un abilitatore differenziante anche per il giornalismo.
Il quotidiano ligure ha incorporato un Intelligent Assistant nel sistema redazionale. Il risultato? Un giornalismo sempre di qualità, immediato e preciso e la possibilità per i professionisti di dedicarsi a progetti a maggiore valore aggiunto. Milioni di dati vengono analizzati e i contenuti classificati in tempo reale. Un giornalista che si presta a scrivere una notizia, può contare sul prezioso e immancabile aiuto dell’assistente AI che controlla la coerenza dei dati presenti nel testo, i potenziali link e altre risorse, oltre all’ortografia e alla sintassi.
Sicuramente esistono importanti temi legati ad un’adozione massiva della tecnologia. La tutela della privacy e dei diritti è correttamente al centro dell'attenzione, così come l’adeguamento dei sistemi di istruzione e formazione per consentire la chiusura del gap tra i nuovi lavori che stanno già emergendo e le competenze utili per ricoprire le nuove professioni. In Italia una parte consistente del PNRR ha questo scopo.
Dal punto di vista normativo, si osservano passi importanti. Europa e USA stanno lavorando per preparare leggi per la protezione del cittadino.
La Casa Bianca ha avanzato un "Blueprint for an AI Bill of Rights" che contiene un insieme di principi e pratiche per guidare "la progettazione, l'uso e l'implementazione di sistemi automatizzati" in maniera tale da proteggere i diritti dei cittadini nell'era dell'intelligenza artificiale.
Vengono affrontati diversi punti, a partire dalle preoccupazioni su algoritmi viziati da pregiudizi, passando a quelle legate agli aspetti della sorveglianza basata su AI.
Anche in questo contesto la comunicazione, e i comunicatori, hanno un ruolo determinante. Le preoccupazioni sono infatti del tutto legittime, ma vanno viste in un processo di trasformazione per portare l’intera società nell’epoca della sostenibilità. Fondamentale quindi che tutti gli stakeholder abbiano evidenza ed accesso ad informazioni corrette e divulgative per includere positivamente in questo entusiasmante percorso il maggiore numero di persone.
Happy innovating!