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L’intelligenza artificiale nelle scuole: verso l’educazione post digitale

È proprio di questi giorni la notizia che sta per iniziare una sperimentazione finalizzata ad introdurre nelle scuole italiane l’intelligenza artificiale generativa. La sperimentazione coinvolgerà  15 scuole e rappresenta certamente un'iniziativa significativa per il nostro sistema scolastico. Ci auguriamo che questa sperimentazione sia un primo passo verso una scuola capace di interpretare i bisogni della società post-digitale.

L’intelligenza artificiale è un vero e proprio driver d’innovazione capace di trasformare il sistema scolastico. La sua adozione può supportare non solo gli insegnanti, ma anche gli studenti, offrendo loro un’esperienza educativa personalizzata, inclusiva e capace di adattarsi ai ritmi di ciascuno studente.

L'impatto della IA sull'istruzione

Possono aiutare lo studente ad aumentare la produttività nell'apprendimento grazie anche alla capacità di organizzare e suggerire un metodo per preparare interrogazioni ed esami. Addirittura, lo studente potrebbe trovare l'utilizzo dell'intelligenza artificiale divertente, un verbo scomparso nell’esperienza degli studenti “nativi digitali”.

Preparare le nuove generazioni alle sfide anche del mondo del lavoro, che vedrà un sempre maggiore utilizzo di nuove competenze legate all'IA diventa cruciale per tutto l'ecosistema. Secondo stime della mia Accenture, l'Intelligenza Artificiale Generativa creerà oltre 2 milioni di nuovi posti di lavoro nei prossimi anni e costituirà uno dei maggiori alleati per combattere gli effetti negativi dell’inverno demografico.

Il ruolo inclusivo della IA

Inoltre non dimentichiamoci il ruolo inclusivo dell'IA che attraverso l’uso di algoritmi di machine learning, permette agli insegnanti di identificare più facilmente le difficoltà degli studenti, per offrire interventi mirati e tempestivi. Inoltre, questa tecnologia può facilitare la gestione dei dati scolastici, ottimizzare l’organizzazione delle lezioni e persino suggerire nuovi approcci pedagogici.

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Uno studio della Commissione Europea ha rivelato che 7 scuole su 10 a livello europeo prevede di ampliare l'uso dell’IA nei prossimi cinque anni, segnalando la volontà diffusa di utilizzare la tecnologia per migliorare l’efficacia dell’insegnamento. L'Estonia, in particolare, ha già introdotto l’intelligenza artificiale nei suoi programmi educativi con risultati promettenti, garantendo un apprendimento più personalizzato e migliorando i tassi di successo scolastico. Guardiamo il caso Baltico un po' più da vicino.

Scuola e IA, l'esempio in Estonia

Le scuole estoni utilizzano l’intelligenza artificiale e le piattaforme digitali su tutto il territorio nazionale. La tecnologia viene usata per supportare gli studenti nella didattica quotidiana con programmi iper-personalizzati, che tengono conto di punti di forza ma anche delle fragilità dei ragazzi. Questo approccio ha permesso di ridurre i tassi di abbandono scolastico e di migliorare il rendimento degli alunni, con un impatto positivo sull’intero sistema paese.

A nostro avviso, la promettente iniziativa del governo italiano dovrebbe considerare un ciclo di sperimentazione rapido per garantire la raccolta dei dati e valutare una diffusione più ampia dell'intelligenza artificiale nelle scuole. Un periodo di test, contenuto, preventivato e a scalare, per consentire di adattare più velocemente le soluzioni e implementarle su scala nazionale quelle vincenti. Il numero limitato di 15 classi appare idoneo per iniziare un percorso che via via dovrebbe coinvolgere il maggiore numero di scuole possibili e raggiungere l’intera platea in pochi anni.

Ritengo che l’avvio della sperimentazione annunciata dal Governo sia un passaggio fondamentale per garantire alla nostra nazione un ruolo di primo piano nell'educazione del futuro e risolvere alcuni problemi strutturali come il basso numero di specializzati e laureati e del conseguente mismatch tra domanda e offerta di lavoro.

 


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Parità di genere: una sfida che deve includere le famiglie

Ogni 8 marzo, il mondo celebra la Giornata Internazionale della Donna, un'occasione non solo per riconoscere i traguardi raggiunti, ma anche per riflettere sui persistenti divari di genere che caratterizzano il panorama professionale.

Nonostante i progressi significativi, questioni come il gap salariale, la scarsità di donne in posizioni di leadership e le disuguaglianze nelle discipline STEM rimangono ostacoli rilevanti.

Il ruolo della comunicazione per l'attenzione sui problemi

La business community e il dibattito pubblico hanno indubbiamente messo in luce l'importanza di queste tematiche, sottolineando la necessità di una comunicazione che si adoperi costantemente per portarle all'attenzione di tutti.

Tuttavia, per indirizzare il progetto verso un’azione che possa accelerare la soluzione dobbiamo osare una domanda più profonde:

Quali sono le radici culturali e sociali che alimentano un tale squilibrio?

Le radici dello squilibrio

Negli anni è stato dimostrato che molte delle sfide affrontate dalle donne hanno origine fin dall'infanzia, quando le scelte educative fatte dalle famiglie vengono influenzate da stereotipi di genere.

In un altro articolo abbiamo raccontato di quanto l’orientamento scolastico dei ragazzi sia fortemente condizionato dai genitori.

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Il cuore della soluzione a queste problematiche risiede proprio nella famiglia, il fulcro dove si possono innescare cambiamenti significativi. Istituzioni, organizzazioni, aziende, media hanno il potere di attuare iniziative e strategie comunicative mirate a coinvolgere le famiglie in un processo di storydoing che mira a promuovere una nuova cultura, incentrata sulla parità e il valore intrinseco di ogni individuo, a prescindere dal genere.

Incoraggiare una nuova generazione di Donne

Incoraggiando una nuova generazione di donne attraverso un ambiente familiare che le sostengano, possiamo porre le basi per un futuro in cui la parità di genere nel mondo del lavoro sarà la norma.

Le imprese, per quanto possano cercare di promuovere la diversità e l'inclusione, si troveranno a combattere una battaglia persa in partenza se non si affronta e si previene il problema alla sua radice, , aumentando significativamente il numero di donne formate in materie STEM.

Le famiglie al centro del Cambiamento

In conclusione, il cambiamento verso la parità di genere richiede un impegno collettivo che parte dalle fondamenta: le nostre famiglie.

Solo affrontando e modificando le convinzioni e i comportamenti a livello domestico, possiamo sperare di sradicare le cause profonde delle disuguaglianze di genere, permettendo alle donne di ogni età di realizzare appieno il loro potenziale.

Celebriamo quindi la Giornata Internazionale della Donna non solo come un momento di riflessione, ma come un punto di partenza per un impegno rinnovato verso l'uguaglianza di genere in ogni ambito della vita.

 

 


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Pride 2023, l′inclusione come Valore per la crescita

Sono entusiasta di condividere con voi le mie riflessioni sull'evento straordinario che si è tenuto sabato scorso a Milano: il Milan Pride 2023.

L'unicità sta diventando il valore principale su cui il nostro mondo sta ricostruendo un avvenire prospero, capace di abbracciare il futuro delle nuove generazioni e garantire equità a tutte le fasce di popolazione.

Una reale inclusione sociale implica necessariamente un ecosistema che garantisca a tutti i diritti sociali senza distinzione. La diversità sta diventando sempre più un diritto primario alla vita e richiede un nostro impegno, come individui, cittadini e professionisti.

I movimenti che si sono concentrati sui diritti per l'uguaglianza e il rispetto reciproco degli esseri umani hanno sempre lasciato un'impronta indelebile nella storia, portando a importanti cambiamenti sociali.

Il Gay Pride, nel corso degli anni, si è significativamente evoluto, diventando un movimento globale di grande rilevanza sociale. È iniziato come una serie di manifestazioni locali nel 1969, a seguito dei famosi moti di Stonewall a New York City, quando la comunità LGBTQ+ ha lottato contro le violenze e le discriminazioni subite dalla polizia.

Negli anni successivi, il Gay Pride si è diffuso in molte parti del mondo, assumendo diverse forme e dimensioni a seconda delle realtà locali e delle lotte specifiche. Si è trasformato da un momento di protesta e rivendicazione dei diritti in una celebrazione dell'identità e una dimostrazione di solidarietà e visibilità.

Come manager impegnato per l'inclusione e l'uguaglianza all'interno della mia azienda, mi sento vicino e fiero della manifestazione e desidero condividere con voi l'importanza di un tale evento.

Il Pride è un'esperienza incredibile, un momento di celebrazione, di solidarietà e di impegno per l'uguaglianza dei diritti delle persone LGBTQ+ e non solo. Le strade si trasformano in un arcobaleno di colori, di sorrisi e di creatività, mentre migliaia di persone si riuniscono per mostrare il loro sostegno e la loro appartenenza a questa comunità vibrante e affascinante.

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Del resto, l’impegno di Accenture verso la diversità e l'inclusività è sempre stato forte. In Accenture accogliamo la diversità come fonte di innovazione, creatività e differenziazione competitiva. Accelerare il cambiamento non significa farlo solo da un punto di vista tecnologico, ma creando un ambiente di lavoro inclusivo e accessibile per tutti. Nella società post-digitale, la leadership consapevole e inclusiva risulta più efficace nell'affrontare le sfide del nostro tempo.

Partecipare a un evento così significativo permette a ogni professionista di esprimere la propria solidarietà alle persone LGBTQ+ e di mostrare l'impegno per l'inclusione nelle rispettive aziende, contribuendo a costruire un ambiente di lavoro e una società più equa e rispettosa.

Il Pride non è solo una celebrazione, ma anche un momento di riflessione e di azione. È un richiamo a continuare a lottare per un mondo in cui ogni individuo possa vivere apertamente la propria identità, senza paura di pregiudizi o discriminazioni.

Partecipare ai Gay Pride può offrire importanti lezioni di vita e di lotta per l'uguaglianza. Ecco cinque lezioni che si possono imparare partecipando a questi eventi:

  1. L'accettazione di sé e degli altri: i Gay Pride insegnano l'importanza dell'accettazione di sé e degli altri nella loro intera diversità. Questo evento celebra l'amore e l'identità LGBTQ+, incoraggiando le persone a mostrarsi autentiche e ad accettare gli altri per la loro vera essenza.
  2. La forza della comunità: i Gay Pride dimostrano il potere di una comunità unita. Vedere migliaia di persone riunite per rivendicare i diritti delle persone LGBTQ+ e celebrare orgogliosamente la propria identità crea un senso di solidarietà e sostegno. Partecipando a un Pride, si comprende che insieme si può creare un cambiamento significativo e superare le sfide.
  3. La visibilità come strumento di cambiamento: i Gay Pride insegnano l'importanza della visibilità nella lotta per l'uguaglianza. Essere visibili e orgogliosi delle proprie identità LGBTQ+ può contribuire a combattere gli stereotipi e a promuovere la comprensione e l'accettazione. Partecipando a un Pride, si comprende che la visibilità personale può avere un impatto positivo nella società.
  4. La perseveranza nel perseguire i diritti: i Gay Pride ricordano che la lotta per l'uguaglianza richiede perseveranza e impegno costante. Nonostante i progressi raggiunti, ci sono ancora sfide da affrontare e diritti da garantire. Partecipando a un Pride, si rafforza la consapevolezza dell'importanza di continuare a lottare per i diritti delle persone LGBTQ+ e per un mondo più equo.
  5. L'importanza dell'alleato e del sostegno reciproco: I Gay Pride sottolineano l'importanza di essere alleati e di offrire sostegno reciproco. Partecipare a un Pride in qualità di alleato o come membro della comunità LGBTQ+ dimostra l'importanza di sostenersi a vicenda nella lotta per l'uguaglianza e nel perseguimento di un futuro migliore. Questa esperienza insegna che il sostegno reciproco è fondamentale per creare un cambiamento duraturo.