La comunicazione come leva di valore: il nuovo paradigma aziendale

La comunicazione come leva di valore: il nuovo paradigma aziendale

In un contesto di turbolenza economica e di trasformazione sociale, il valore non si misura più solo in termini finanziari, ma attraverso nuove modalità di partecipazione e scambio. Per le imprese che aspirano a prosperare, la chiave sarà ripensare il modo in cui comunicano e come coinvolgono il pubblico, trasformando i valori condivisi in autentico valore di business.

Oggi, la comunicazione non può essere un monologo; deve essere partecipativa, aperta, basata su uno scambio equo e significativo. I brand di successo sono quelli che parlano non solo di prodotti, ma di valori, e che offrono agli utenti modi innovativi per partecipare e sentirsi ricompensati.

I consumatori ridefiniscono il concetto di valore

I consumatori stanno ridefinendo il concetto di valore in un periodo di crescente incertezza economica. Con la Generazione Z sempre meno attratta dal lavoro tradizionale (il 49% ritiene che non soddisfi le proprie aspettative), stanno emergendo nuovi modelli per creare e catturare valore. Questo spostamento richiede che le aziende comprendano come l’impegno autentico e la partecipazione strategica possano tradursi in relazioni più profonde e in una fedeltà duratura.

Piattaforme di gaming e app social, ad esempio, stanno già sperimentando nuovi scambi di valore basati sull’attenzione. Giochi come Hamster Kombat su Telegram, che ha raggiunto 300 milioni di giocatori, dimostrano che la ricompensa per l’attenzione può diventare una moneta di scambio potente. Ma non si tratta solo di gaming: sistemi come il programma TYB di Glossier, che valorizza il coinvolgimento genuino dei micro-influencer, mostrano che l’autenticità è il nuovo asset più prezioso.

La comunicazione come leva di valore: il nuovo paradigma aziendale
La comunicazione come leva di valore: il nuovo paradigma aziendale

Perché adesso? La pressione sui consumatori e il ruolo della comunicazione

La pressione economica sta spingendo il 57% dei consumatori a effettuare ricerche approfondite prima di acquistare, considerando non solo il prezzo ma anche il valore futuro di rivendita o il supporto post-vendita. Questo fenomeno, unito all’ascesa dei lavori secondari (il 45% della Gen Z ha un side hustle), indica che i tradizionali flussi di reddito sono insufficienti. In questo contesto, la comunicazione aziendale deve andare oltre le metriche tradizionali e abbracciare modelli che premiano l’impegno e il talento.

Un esempio significativo è IKEA, che ha sperimentato il pagamento di salari reali per lavori virtuali, aprendo la strada a nuove economie parallele. Analogamente, MM:Berlin ha trasformato il feedback collettivo in una valuta riconosciuta. Questi casi dimostrano come la partecipazione possa diventare un asset scambiabile, ridefinendo le regole del valore economico.

Le nuove generazioni sono parte del dialogo

Le nuove generazioni non cercano solo prodotti; vogliono sentirsi parte di un dialogo, di una comunità. Per conquistare questa audience, le aziende devono adottare approcci che premiano l’attenzione e riconoscono le contribuzioni individuali. Non si tratta più di “vendere” qualcosa, ma di creare un ecosistema in cui il consumatore è al centro, valorizzato e ricompensato per la propria partecipazione.

La comunicazione non è più un mezzo, ma una leva per creare valore autentico. I brand che riusciranno a costruire sistemi inclusivi, che parlano attraverso i valori e premiano l’attenzione, non solo sopravviveranno a questa trasformazione, ma diventeranno leader del cambiamento. Ora è il momento di dimostrare il proprio valore.

Happy value!

 


learn tech armandobarone

Learn Tech: come innovare l'istruzione e il capitale umano

Negli ultimi anni è sempre più sentita la necessità di innovare il sistema educativo italiano. In un contesto di forte ritardo nell’alta educazione del nostro capitale, la Gen Z lamenta una scuola noiosa, poco capace di includerli nella didattica e lamentano che lo studio non serva realmente per affermarsi nel mondo del lavoro e guadagnare in maniera adeguata.

Queste affermazioni, seppur talvolta espresse con superficialità, racchiudono delle verità. Se a ciò aggiungiamo che esiste una correlazione diretta tra la qualità del capitale umano e la produttività del paese, allora ci rendiamo conto che siamo difronte ad una sfida che dobbiamo vincere.

Il Learn Tech, una nuova era per l'istruzione

Il Learn Tech, l’utilizzo delle tecnologie digitali a supporto del modello educativo, si pone come uno strumento che può invertire la tendenza e avviare un volano positivo.

Esso, infatti, può agire su più livelli. Prima di tutto può consentire agli studenti di cambiare il loro percepito nei confronti della scuola, coinvolgendoli con modalità di insegnamento più vicine alle loro abitudini.

Può inoltre contribuire ad elevare il quoziente tecnologico degli attori del comparto; aiutare la creazione di figure che vanno a colmare il “mismatch” domanda/offerta di lavoro.

Infine la combinazione di quanto espresso prima può contribuire ad aumentare la produttività del paese e, di conseguenza, i salari.

Il percorso appare tracciato. Si tratta di capire se continuare ad essere follower nell’adozione delle tecnologie. Oppure approfittare della congiuntura per invertire il nostro posizionamento.

L'IA generativa e il suo impatto sull'education

Anche qui l’Intelligenza Artificiale Generativa sembra essere determinante. Infatti, la GenAI impatterà il comparto dell’education in maniera importante, tanto che l'UNESCO si è affrettata a porre l’accento sull'urgente necessità di adottare una visione centrata sull'essere umano nell'integrazione dell'IA generazionale nell'istruzione.

Secondo l'organizzazione, solo 15 paesi al momento hanno sviluppato o stanno sviluppando programmi di studi sull'IA. Questo evidenzia la sfida globale che rappresenta l'integrazione delle nuove tecnologie nell'ambito educativo.

Si tratta di una sfida in cui l’Italia può differenziarsi facendo leva sulla migliore collaborazione pubblico-privato che il PNRR ha generato. Nonché sui capitali che esso prevede.

Ritengo che la comunicazione in questo scenario sia di importanza strategica.

Lungi da ogni oscillazione estrema, è fondamentale l’impegno per segnalare ad un pubblico sempre più allargato e ai principali stakeholder, i benefici delle tecnologie. E la necessità di instradarle in percorsi sostenibili a vantaggio della collettività nel suo complesso.

Happy Education!

 

 


genZ educazione finanziaria

Come sensibilizzare la Generazione Z all'educazione finanziaria

L’educazione dei nostri ragazzi non è meno importante dei grandi topic sul cambiamento: sostenibilità, transizione digitale e inclusione delle diversità. In un Paese come l'Italia, con un tasso demografico negativo e una popolazione sempre più anziana, il risparmio diventa un tema cruciale per le giovani generazioni. La Gen Z, che dovrà affrontare una vecchiaia in un contesto socio-economico più incerto rispetto a quello delle generazioni precedenti, avrà bisogno di risparmiare per garantirsi un tenore di vita adeguato. Molto interessante il focus de Il Sole 24 Plus di sabato 29 aprile dove è stata sollevata la questione del risparmio per i giovani, e in particolare per la GenZ, sottolineando l'importanza di sensibilizzare i nostri ragazzi a una cultura finanziaria sana.

Diverse ricerche di psicologia hanno dimostrato che già dai 5-6 anni si può cominciare a parlare di risparmio, anche perché questo concetto può essere legato non solo al denaro ma anche ad altre risorse finite come l’acqua, le piante e le fonti energetiche. Il futuro di ogni individuo su questa terra inevitabilmente passa attraverso la sua capacità di sostenersi finanziariamente. Allora, se è vero che l’appetito vien mangiando iniziare a consegnare alle persone sin dalla giovane età un po' di educazione finanziaria permetterà non solo di proteggere i loro futuri interessi ma di contribuire anche a plasmare un mondo migliore per tutti noi.

È nel compiere quest’importante opera educativa che tutto l’ecosistema dovrebbe esserne coinvolto: mondo finanziario, Istituzioni ma anche i brand che nell’era del purpose svolgono un importante ruolo.

A proposito di brand e del ruolo educativo in ambito finanziario, una recente survey di Ogilvy & Trend Media, ha rilevato che il 79% della Gen Z vorrebbe vedere i brand offrire maggiori opportunità di formazione, educazione e corsi di finanza personale attraverso i loro programmi di appartenenza o di fedeltà.

La cultura finanziaria risulta essere molto scarsa tra i consumatori della generazione Z. Il 79% dei consumatori di questa generazione e il 34% dei millennials considerano le finanze come la principale fonte di stress, e molti della generazione Z si sentono in colpa o pentiti per le spese effettuate, sensazioni che sono amplificate dalla natura impulsiva del commercio in-app. Inoltre, a causa del difficile clima economico attuale, i consumatori della generazione Z e dei millennials ritengono che la gestione delle finanze personali e l'economia domestica debbano essere le principali priorità dei programmi di studio delle scuole superiori.

Questo scenario meriterebbe una strategia di crescita sostenibile che possa guadagnare la fiducia delle Gen Z. Questo si potrebbe ottenere attraverso l'utilizzo di strumenti, prodotti e campagne che soddisfino il loro bisogno di sicurezza finanziaria.

genZ educazione finanziaria

Presidiare e guidare con l’educazione finanziaria rivolta ai giovani non solo è importante da un punto di vista etico ma probabilmente è quello che si aspettano da noi comunicatori i nostri ragazzi e le loro famiglie. Può essere particolarmente efficace aiutare le giovani generazioni con la comunicazione ad acquisire le conoscenze, le competenze e le abilità di cui hanno bisogno per avere un rapporto sano con il denaro.

Proprio i nostri ragazzi, nativi digitali sono più esposti a fake news e a flussi di notizie convogliate da fonti diverse, certamente non tutte affidabili. Per controbattere alle notizie false, spesso celate all’interno di canzoni trapper o tra i social media, è fondamentale una contro comunicazione Istituzionale trasparente, propositiva, risolutiva e soprattutto costruttiva. L'influenza dei social media e dei testi di musica trapper, che spesso promuovono uno stile di vita basato sul consumismo e sulle spese eccessive, può portare i giovani a pensare che il denaro sia un fine in sé, invece che uno strumento per raggiungere obiettivi concreti.

Per affrontare questo problema, è necessario aumentare la formazione finanziaria a tutti i livelli e sensibilizzare i giovani sulla necessità di imparare a gestire il proprio denaro in modo responsabile. È importante promuovere una cultura finanziaria positiva, che valorizzi la responsabilità, la pianificazione e la gestione oculata del denaro. Inoltre, è importante utilizzare i media e i canali di comunicazione, ciò può includere la produzione di contenuti educativi sui social media, la creazione di app per l'educazione finanziaria, e l'organizzazione di eventi e workshop sulla finanza personale.

Poi c’è anche un tema di una cultura finanziaria che è cambiata rispetto al passato, ed è importante che i giovani di oggi conoscano i principi anche della finanza etica e siano consapevoli delle opportunità che questa offre. Ciò può aiutarli a sviluppare un approccio più consapevole alla gestione del denaro e ad adottare comportamenti finanziari responsabili. Inoltre, può anche offrire ai giovani opportunità di lavoro e di carriera, in settori come l'imprenditoria sociale.

Interessante è la case study di 'From Pinning to Planning', una campagna congiunta di Pinterest e del fornitore di servizi finanziari Northwestern Mutual, che mira a dare potere agli utenti dei social media per realizzare le loro ambizioni di vita. Dopo aver risposto a un quiz basato sulla personalità, gli utenti di Pinterest vengono designati con una delle otto personalità (che vanno dalla sposa alla moda alla restauratrice creativa), con Northwestern Mutual che fornisce quindi consigli passo-passo per raggiungere i loro obiettivi. Attraverso la campagna, lanciata nel marzo 2023, i due partner sperano di demistificare la pianificazione finanziaria per i consumatori della generazione Z - il gruppo demografico in più rapida crescita su Pinterest.

Un ruolo importante nell’educazione dei giovani lo avrà anche l’intelligenza artificiale; infatti, le applicazioni finanziarie alimentate da AI stanno svolgendo un ruolo significativo nell'evoluzione del settore finanziario, migliorando il servizio ai clienti, ottimizzando i costi e offrendo nuovi prodotti di valore. L'AI sarà il principale modo di comunicazione tra la Generazione Z e le istituzioni finanziarie, e includerà tutto, dai chatbot alla rilevazione delle frodi all'automazione delle attività.

In conclusione, la distorsione del linguaggio finanziario che spesso si riscontra può avere conseguenze negative sulla cultura finanziaria dei giovani. L'importante è aumentare la formazione finanziaria e consegnare una comunicazione positiva, che valorizzi la responsabilità e la gestione oculata del denaro, aiutando così i nostri ragazzi a prendere decisioni finanziarie intelligenti e raggiungere i loro obiettivi nella vita.

Happy Innovating!


bisogni GenZ armandobarone

I bisogni della GenZ un′occasione per modernizzare la nostra società

La GenZ, il cluster di popolazione più ampia al mondo, è nata e cresciuta in un mondo fisico che rispecchia e incorpora il mondo online. È la generazione che ha trascorso quasi più tempo di vita online che nella vita reale. Quindi i nostri giovani hanno la velocità e l’accesso istantaneo ai servizi come parte del loro set dei desideri, non sono aspettative, come accadeva per le generazioni precedenti, ma veri e propri bisogni non derogabili.

Se vogliamo una società inclusiva e partecipativa dobbiamo quindi necessariamente riflettere la cultura delle generazioni più giovani anche nei servizi di cui hanno bisogno. È un argomento chiave per superare la sfida con il basso a livello di istruzione e la piaga dei ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano, cifra che oltrepassa i 3 milioni secondo l’Eurispes. Considerando che le proiezioni al 2033 dicono che nel nostro paese solo 6 milioni di giovani saranno in età di formazione è evidente che stiamo parlando di un tema determinante.

Le nuove tecnologie si stanno fondendo rapidamente online e offline, assicurando che i nostri ragazzi non siano mai completamente sconnessi. Tuttavia, non possiamo creare una realtà che disconosca il mondo fisico, i ragazzi vivono ancora nel mondo reale. Quindi, mentre l’ON-LINE ha più portata, velocità, scelta, stimoli, luoghi in grado di alimentare l'immaginazione, la realtà fisica, OFF-LINE, ha anche i suoi vantaggi: autenticità, bellezza, presenza sensoriale e fisica che l’ON-LINE  non può eguagliare.

La PA sta realizzando progetti importanti di digitalizzazione e tanto arriverà sulla scorta di quanto previsto dal PNRR, è fondamentale che questi siano fatti bene e comunicati adeguatamente.

La comunicazione è un asset fondamentale anche per creare un legame empatico tra le nuove generazione e la PA, oggi vissuta con un sentimento che oscilla tra l’indifferenza e l’ostilità.

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L’esempio di PagoPa calza a dovere per ricordarci quanto l’importanza di avviare servizi pubblici digitali che possano essere fruiti sia on che off-line per un’esperienza “instant”, personalizzata e flessibile alle esigenze del singolo, siano strategici per la trasformazione del Paese. Viviamo nell’era in cui la tecnologica abbraccia qualsiasi area della vita umana, spinta da innovazioni veloci e a volte anche radicali.

Anche la Pubblica amministrazione si dovrà spingere sempre più forte verso questa transizione, e accelerare il ritmo avvicinandosi alla velocità dell’impresa privata per divenire più resiliente, facile e attrattiva. Aprire le porte all’innovazione per rendere moderno l’accesso ai servizi pubblici è una sfida collettiva, che tocca gli interessi di tutti.

A partire dalle Università, forse il luogo dove i giovani fanno maggiore fatica ad accettare la logica analogica alla sua base, in un mondo che negli ultimi due anni e mezzo è profondamente cambiato.

Progettare servizi per questo peculiare pezzo della PA vuol dire non solo accrescere la skill degli studenti, ma anche progettare esperienze di accesso e fruizione che tengano conto del cambiamento, per cercare di avvicinare gli obiettivi di studio al purpose personale – quello “scopo” che ogni giovane dovrebbe avere nella vita e che deve raggiungere attraverso un lavoro, delle competenze e un Sistema paese tecnologicamente  contemporaneo.

Happy Innovating!


GenZ armandobarone

Generazione Z, alcune best practise per conoscerla meglio

La Gen Z è un gruppo di persone nate tra il 1995 e il 2010. Si tratta della prima generazione di veri nativi digitali e costituisce quasi un terzo della popolazione globale, il che significa che è il segmento demografico più grande. Cresciuta durante il tumulto di una crisi finanziaria e della guerra al terrorismo, sullo sfondo della crescente digitalizzazione e della crisi climatica, la Gen Z è caratterizzata da un insieme unico di valori e ambizioni. Ma questo va oltre un'etichetta demografica. La Generazione Z può anche essere definita come uno stile di vita, una nuova forza trainante che modella la cultura e i comportamenti nell’atto di consumare, lavorare e vivere il tempo libero, che avrà un effetto a catena attraverso le generazioni.

La Generazione Z dà la priorità al lavoro autodiretto, flessibile e significativo rispetto a percorsi di carriera lineari e sicuri. Si prendono meno sul serio rispetto alle generazioni precedenti, si concentrano sulla creazione di comunità inclusive e si preoccupano del loro impatto sociale e ambientale. Questa generazione ha forgiato la propria identità all'incrocio tra online e offline e si sente a proprio agio nell'interazione attraverso meme, GIF ed emoji. Non hanno paura di usare il loro potere e le loro abilità digitali per esprimere e amplificare le loro opinioni sulle questioni che li riguardano. Una formula per conquistare questa audience? Concentrarsi sulla costruzione di comunità inclusive, abbracciare l'autenticità e l'individualità e dare la priorità a creatività, giocosità e spirito imprenditoriale.

Parlando di Gen Z e media, voglio condividere con voi alcune interessanti Best Practise.

3 best practise per capire la Gen Z

Informed

La prima è Informed con sede a Berlino che sta cercando di riguadagnare un po' di libertà di notizie dai paywall. Con le tariffe pubblicitarie che soffrono a livello globale e le aziende che si rivolgono ai paywall, Informed prevede di fungere da strato in cima a importanti notizie a pagamento e sta collaborando con fonti come The Economist, The Washington Post e Bloomberg. Il livello funge da 'playlist'; le fonti possono curare una selezione di articoli e opinioni che attireranno i lettori della Gen Z che potrebbero non essere in grado di permettersi abbonamenti alla pubblicazione originale. Infomed raggrupperà gli articoli da tali fonti negli elenchi di lettura e aggiungerà il proprio riepilogo delle notizie all'evento.

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Gimi

La seconda è un’app di educazione finanziaria per bambini, Gimi che ha collaborato con ABN AMRO. L'app in co-branding, sviluppata in soli 90 giorni, consente ai giovani clienti della banca di età compresa tra i 7 e i 13 anni di gestire facilmente i propri soldi attraverso il proprio conto bancario connesso utilizzando Open Banking. L'app Gimi è disponibile in tutti gli app store ed è tradotta in inglese, svedese, norvegese e olandese, coprendo tutte le valute in tutta Europa. Coloro che vi accedono tramite ABN AMRO avranno accesso gratuito all'abbonamento Superskills Pro di Gimi, che in genere è di 2,99 EURO per bambino al mese.

Chill Time

L’ultima best practise della Gen Z è in contro tendenza e coinvolge Sprite che ha annunciato a maggio scorso il lancio di una nuova campagna Chill Time, incoraggiando il mondo a ripensare il tempo sullo schermo degli adolescenti come non tempo perso, ma necessario al relax. Sprite sfida il motivo per cui gli adolescenti vengono puntualmente interrotti con le cuffie e il telefono in mano. Quando un boomers legge un libro, viene per caso disturbato? La campagna afferma che la generazione Z è una generazione incompresa di appassionati del digitale e dei social appassionati del mondo che li circonda

La campagna ritrae adolescenti che arrivano a casa dopo una giornata faticosa, cercando di ristabilirsi, rilassarsi e godersi un po' di relax.

I cervelli della generazione Z si stanno, sempre più, adattando al loro mondo digitale e interconnesso, in cui sono immersi, più velocemente delle generazioni precedenti.

Happy Innovating!