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Parità di genere: una sfida che deve includere le famiglie

Ogni 8 marzo, il mondo celebra la Giornata Internazionale della Donna, un'occasione non solo per riconoscere i traguardi raggiunti, ma anche per riflettere sui persistenti divari di genere che caratterizzano il panorama professionale.

Nonostante i progressi significativi, questioni come il gap salariale, la scarsità di donne in posizioni di leadership e le disuguaglianze nelle discipline STEM rimangono ostacoli rilevanti.

Il ruolo della comunicazione per l'attenzione sui problemi

La business community e il dibattito pubblico hanno indubbiamente messo in luce l'importanza di queste tematiche, sottolineando la necessità di una comunicazione che si adoperi costantemente per portarle all'attenzione di tutti.

Tuttavia, per indirizzare il progetto verso un’azione che possa accelerare la soluzione dobbiamo osare una domanda più profonde:

Quali sono le radici culturali e sociali che alimentano un tale squilibrio?

Le radici dello squilibrio

Negli anni è stato dimostrato che molte delle sfide affrontate dalle donne hanno origine fin dall'infanzia, quando le scelte educative fatte dalle famiglie vengono influenzate da stereotipi di genere.

In un altro articolo abbiamo raccontato di quanto l’orientamento scolastico dei ragazzi sia fortemente condizionato dai genitori.

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Il cuore della soluzione a queste problematiche risiede proprio nella famiglia, il fulcro dove si possono innescare cambiamenti significativi. Istituzioni, organizzazioni, aziende, media hanno il potere di attuare iniziative e strategie comunicative mirate a coinvolgere le famiglie in un processo di storydoing che mira a promuovere una nuova cultura, incentrata sulla parità e il valore intrinseco di ogni individuo, a prescindere dal genere.

Incoraggiare una nuova generazione di Donne

Incoraggiando una nuova generazione di donne attraverso un ambiente familiare che le sostengano, possiamo porre le basi per un futuro in cui la parità di genere nel mondo del lavoro sarà la norma.

Le imprese, per quanto possano cercare di promuovere la diversità e l'inclusione, si troveranno a combattere una battaglia persa in partenza se non si affronta e si previene il problema alla sua radice, , aumentando significativamente il numero di donne formate in materie STEM.

Le famiglie al centro del Cambiamento

In conclusione, il cambiamento verso la parità di genere richiede un impegno collettivo che parte dalle fondamenta: le nostre famiglie.

Solo affrontando e modificando le convinzioni e i comportamenti a livello domestico, possiamo sperare di sradicare le cause profonde delle disuguaglianze di genere, permettendo alle donne di ogni età di realizzare appieno il loro potenziale.

Celebriamo quindi la Giornata Internazionale della Donna non solo come un momento di riflessione, ma come un punto di partenza per un impegno rinnovato verso l'uguaglianza di genere in ogni ambito della vita.

 

 


Famiglia PNRR

Il circolo virtuoso della Famiglia

Mentre anno dopo anno la nascita di start up incrementa, al contrario nel 2021 il calo delle nascite di persone in Italia hanno raggiunto il record congiunturale.

Che c’entrano le start-up con la nascita dei bambini? C'entrano, eccome se c’entrano. Perché per far nascere nuove vite ci vuole la volontà della fonte: per le start up gli imprenditori innovativi e per le persone i genitori. E la volontà spesso è legata al portafoglio.

Era già un trend negativo quello del calo delle nascite di neonati. L’ Istat da anni alza puntualmente la mano e ci ricorda l’inasprimento dell’invecchiamento della popolazione.

Il quadro demografico descritto a Marzo è chiaro:

  1. Nascono meno persone
  2. Muoiono più persone
  3. Aumentano i flussi migratori

Ma nel contempo aumentano i matrimoni civili, chissà forse abbiamo sempre meno voglia di rimanere soli e una certa tendenza a volere una famiglia, nell’eccezione contemporanea del termine, c’è ancora.

La pandemia ha certamente contribuito in modo duplice sui decessi ma anche sul posticipare i piani genitoriali.

Famiglia PNRR

Le cause sono certamente legate anche all’incertezza che la pressione economica esercita sulle famiglie. Diciamocelo chiaramente, il minimo d’investimento per una persona che volesse avere una famiglia entro i trent’anni si è alzato notevolmente nell’ultimo decennio e la tendenza è al rialzo.

Quindi non meravigliamoci se molti arrivano a 40 anni in Italia per decidere di diventare genitori oppure rinunciano del tutto.

Le implicazioni di questo cambiamento sono importanti da tutti i punti di vista: sociale, politico ed economico. Va detto che le famiglie rappresentano un’importante risorsa per il Paese e questo calo demografico non giova all’economia. La spesa media mensile incide sul PIL del Paese e aumenta al crescere dell’ampiezza familiare. Nel 2020 la spesa media mensile per una famiglia senza figli è stata di € 2350,63, e passava a € 2775,82 in presenza di un figlio, e a € 2934,92 con due figli. E’ chiaro quindi che l’ampiezza della famiglia è un fattore premiante per il Paese. Ma c’è anche un altro aspetto che va tenuto conto: gli effetti positivi sul Capitale Umano, non solo dall’ovvio ritorno in termini numerici.

Il sostegno alle famiglie migliora le condizioni lavorative dei riferimenti familiari in termini economici e di stile di vita. Man mano che la condizione professionale incrementa aumentano anche i consumi destinati ai comparti merceologici in grado di contribuire allo sviluppo delle persone: settori come ricreazione, spettacoli e cultura vedono incrementi a doppia cifra. Sono ancora queste famiglie, quelle che hanno quindi ricevuto un beneficio professionale, ad incrementare sensibilmente i consumi: 3.471 euro mensili se entrambi i riferimenti familiari hanno ricevuto un avanzamento professionale, seguite da quelle che hanno come persona di riferimento un lavoratore dipendente nella posizione di dirigente, quadro o impiegato (2.949 euro). A contrario si constata che ai livelli di spesa più̀ bassi si osservano famiglie caratterizzate da condizioni economiche precarie, vale a dire quelle con la persona di riferimento inattiva ma non ritirata dal lavoro (1.677 euro mensili) o con persona di riferimento in cerca di occupazione (1.776 euro). Queste famiglie semplicemente non sono nelle condizioni di comprare i beni e servizi necessari per incidere positivamente sulla formazione del Capitale Umano. Ed il link al tema del mismatch delle competenze di cui soffre l'Italia appare evidente.

Le misure contenute nel PNRR a favore delle famiglie connesse al progetto di riforma contenuto nel Family Act, sono quindi molto importanti per il rilancio di lungo periodo del Paese perché contengono azioni per il sostegno alle famiglie con figli, per la promozione della partecipazione al lavoro delle donne, per il sostegno ai giovani, cercano quindi di incidere non solo sul rilancio dei consumi ma anche sulla propria qualità per orientare positivamente la formazione del Capitale Umano.

Costruire un circolo virtuoso: PNR, Famiglia, Capitale Umano e Consumi appare quindi essere un investimento pragmatico per rendere il Paese più resiliente in un mondo in cui la cronaca ci ricorda anche con brutalità che i cicli economici sono diventati fluidi.