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Navigare l'incertezza: la nuova frontiera della Comunicazione

In un'epoca segnata da turbolenze globali, tensioni geopolitiche, eventi meteorologici estremi, il mondo si confronta con una realtà ineludibile: la capacità di programmazione di lungo periodo è estremamente complessa.

In questo contesto di continuo cambiamento, la resilienza emerge come un'imperativa competenza per i comunicatori moderni.

La Nuova Frontiera della Comunicazione

Il comunicatore moderno si trova a navigare in un mare di incertezze. Come rivelato dal World Economic Forum (2023), il 69% dei cittadini mondiali prevede un futuro di volatilità continua, con shock multipli che influenzano economie e industrie. In tale panorama, il comunicatore non solo deve trasmettere messaggi, ma anche agire come un faro di stabilità e chiarezza.

Per i comunicatori, la resilienza significa molto più che sopravvivere a una crisi. Si tratta di adattarsi, apprendere e crescere attraverso le sfide. Questo richiede un approccio proattivo e reattivo alla comunicazione, dove l'anticipazione e l'adattamento immediato agli shock diventano competenze fondamentali. Le principali aziende considerano da tempo la resilienza una priorità strategica, sottolineando l'importanza di comunicatori capaci di guidare attraverso l'incertezza. 

Comunicare con Agilità e Flessibilità

Il comunicatore resiliente si distingue per la sua capacità di essere agile e flessibile. In un mondo in rapido cambiamento, i messaggi devono essere tempestivi. E anche in grado di adattarsi a contesti in continua evoluzione.

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Dall'Informazione alla Trasformazione

La resilienza nella comunicazione non è solo una questione di gestione delle crisi. È anche una questione di trasformare queste crisi in opportunità di apprendimento e crescita. Come il team di LibreOffice ha dimostrato, ogni sfida può diventare un'occasione per innovare e migliorare.

Per il comunicatore contemporaneo la resilienza ha un impatto profondo non solo su come le informazioni vengono comunicate. Ma anche su come vengono percepite e consumate dal proprio team prima che dal pubblico. La fruizione all’informazione subisce trasformazioni significative, con una diminuzione della fiducia nelle fonti tradizionali, una sempre più acritica attenzione al mondo dei “creators”. E un aumento delle preoccupazioni tra un pubblico sempre più polarizzato.

I media, in risposta a queste tendenze, stanno adottando nuove strategie per riconquistare la fiducia del pubblico e adattarsi ai cambiamenti nei modelli di consumo.

Ciò include:

  1. Enfatizzare la veridicità e l'affidabilità: i media si stanno concentrando maggiormente sulla verifica delle fonti e sulla trasparenza nell'erogazione delle notizie per ricostruire la fiducia con il pubblico.
  2. Adattare i formati di comunicazione: per rispondere all’ascesa dei “creators”, i media stanno sperimentando formati più brevi e visivamente accattivanti con data telling coinvolgenti.
  3. Focus su argomenti rilevanti: c'è una maggiore enfasi su temi come la salute, il benessere e l'ambiente, rispecchiando le preoccupazioni del pubblico e fornendo informazioni utili e pratiche. 

In conclusione, in un mondo dove la tempesta del cambiamento è la nuova norma, la resilienza diventa un imperativo per il comunicatore moderno. Andando oltre la semplice sopravvivenza, i comunicatori devono diventare catalizzatori di cambiamento. Guidare le organizzazioni e le comunità attraverso le acque agitate del presente verso un futuro più chiaro e stabile. In questo contesto, la capacità di comunicare efficacemente, con agilità e adattabilità è essenziale per il successo. In un mondo in costante discontinuità.


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Gestione crisi aziendali: il ruolo cruciale della Comunicazione

Vivere un’epoca con cicli economici sempre più brevi impone una nuova attenzione alla gestione delle crisi. Una crisi può causare interruzioni dei servizi, danni materiali e perdite economiche.

L'evolversi delle minacce e la persistenza della turbolenza stanno cambiando lo scenario anche per quanto riguarda la gestione di momenti di difficoltà. Le organizzazioni sono chiamate ad evolvere considerando le fasi di turoblenza come parte centrale della propria strategia, andando oltre alla gestione reattiva imposta dall’evento critico.

La complessità che viviamo richiede una combinazione di flessibilità, preparazione, monitoraggio costante e comunicazione efficace e costante con i vari stakeholder. Chi gestisce la comunicazione delle organizzazioni, deve essere in grado di adattarsi rapidamente al contesto con una prospettiva strategica di lungo termine.

Trasparenza e comunicazione empatica giocano un ruolo centrale nella gestione della crisi: la prima aiuta a mantenere la fiducia e la credibilità delle organizzazioni, mentre la seconda permette di stabilire un rapporto di empatia e comprensione con i vari stakeholder.
 Nel periodo di trasformazione che stiamo attualmente vivendo, il tempo ha un valore diverso rispetto al passato.
Il principio delle 24 golden hour secondo cui la capacità di agire entro le prime 24 ore fa la differenza tra il successo o il fallimento nella gestione di una crisi, oggi non è più attuale. La trasformazione compressa a cui stiamo assistendo ha compresso anche l’arco temporale d’intervento in caso di crisi.

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La capacità di prevenire attraverso lo studio dei dati e di agire istantaneamente e in modo efficace è quanto mai fondamentale per la gestione delle crisi. Le organizzazioni devono essere in grado di avere un controllo dei dati in tempo reale e la capacità di preparare una risposta adeguata per gestire le sfide. Ma non solo: i dati devono essere condivisi costantemente con gli stakeholder perché nel mondo post- digitale la capacità di protezione del singolo attore è a tutela dell’intero ecosistema. 
Anche qui emerge la centralità della comunicazione, ecco alcuni passi per gestire efficacemente la crisi:

  1. Realizzare un sistema di controllo aperto e real time degli asset aziendali
  2. Identificare le competenze necessarie: identificare le competenze relative agli asset e le conoscenze che sono necessarie per gestire efficacemente le crisi. Queste competenze devono includere quelle “classiche” di comunicazione aumentate dalla capacità di analisi dei dati
  3. Selezionare i membri del team: selezionare i membri del team in base alle loro competenze e alle loro differenti conoscenze e personalità.
  4. Definire i ruoli e le responsabilità: assicurarsi che ogni membro del team sappia cosa deve fare in caso di crisi.
  5. Fornire la formazione necessaria: questa formazione può includere l’uso delle tecnologie applicate alla comunicazione.
  6. Testare e migliorare continuamente: testare continuamente il team di crisi e migliorare la sua efficacia. Questo può includere la simulazione di scenari di crisi per verificare la preparazione del team e la sua capacità di gestione dello scenario.

In conclusione, le crisi sono sempre stati eventi imprevisti che possono avere un impatto significativo sulle organizzazioni e sulle comunità. In un momento complesso come quello che stiamo vivendo, con repentini cambi di ciclo economico e la necessità di realizzare progetti trasformativi delle organizzazioni ad una velocità mai vista nella storia dell’economia, l’impatto può essere ancora più forte. Proprio per questo il comunicatore di oggi deve cambiare prospettiva inquadrando lo scenario di crisi della propria organizzazione in un contesto di responsabilità di ecosistema.