Comunicazione aziendale, leva strategica per il successo
Nell'era post digitale, la comunicazione aziendale è sempre più una leva fondamentale per il successo delle imprese. Non attribuirle il giusto valore è un bias strategico: la comunicazione rappresenta una variabile di business che ha un impatto diretto sul conto economico e sull'equity dell'azienda.
La comunicazione esterna, deve essere ancorata al piano di business, pensato in chiave strategica, sostenuta da capability adeguate, gestita con precisione nella fase di delivery e misurata scrupolosamente.
Alimentare e connettere un ecosistema
Le imprese che investono, riescono a innescare un circolo virtuoso capace di alimentare e connettere l'intero ecosistema aziendale e esterno. Non si tratta solo di coinvolgere e diffondere informazioni, ma di consolidare la fiducia e la resilienza, specialmente in periodi di incertezza. Infatti, quando la fiducia vacilla, sostenere gli obiettivi di business diffondendo con chiarezza la visione e i valori dell'azienda, permette all'impresa di rafforzare la relazione con i suoi stakeholder, consolidare le aspettative e favorire una percezione positiva rispetto alla propria offerta.
Esistono migliaia di aziende i cui CEO sono ignoti. Nell’era post digitale si tratta di un fatto nocivo per il business. Oggi il ruolo dei CEO è strategico non solo per la definizione delle linee di business, ma per la reputazione dell’azienda, un punto di riferimento per la comunità aziendale e i propri stakeholder. I più prestigiosi studi segnalano che l’immagine del CEO vale fino al 50% della reputazione dell'azienda. Il leader dell’azienda assume sempre più il ruolo di autentico rappresentate dei valori del brand. La sua buona reputazione, infatti, genera un impatto tangibile sia sulla propensione all'acquisizione di nuovi clienti clienti (+19,2%) sia sulla capacità di attrarre talenti e investimenti.

Una comunicazione che alimenta la Leadership
Inoltre, un CEO supportato da un progetto di comunicazione adeguato, crea il contesto per consentire alla “forza vendita” di confrontarsi con i “buyer” su un terreno condiviso e quindi più fertile. Un progetto di comunicazione così articolato, consente alla leadership aziendale di sviluppare un mindset ecosistemico, capace di unire purpose, produttività e impatto, trasmettendo autenticità e valore.
Vi è poi anche la questione sensibile della comunicazione interna, anche questa da intendere secondo gli schemi imposti dalla contemporaneità. E’ nostra opinione che i social media siano da intendere (anche) come un canale di comunicazione interna. Ruotare la strategia di questi asset favorisce il confronto di clienti e consumatori con la cultura interna dei brand con cui interagiscono e consentono alla comunicazione sui social media dei dipendenti di manifestarsi come la miglior occasione per il brand di dare valore alle proprie persone.
Creare uno scambio con i dipendenti
Una comunicazione interna post digitale quindi è fondamentale non solo per garantire l'allineamento agli obiettivi strategici ma per creare uno scambio virtuoso con i dipendenti e assicurare maggiore trasparenza al mercato.
In conclusione, proprio in questo periodo di incertezza e cambiamenti, ripensare al ruolo della comunicazione diventa una riflessione chiave per sostenere la resilienza delle aziende. Una strategia ben definita contribuisce a sviluppare la percezione del brand e del suo business.
Le imprese capaci di posizionare al centro della propria strategia di business una comunicazione efficace riusciranno ad affrontare il mercato con maggiore forza, trasformando i momenti di difficoltà in opportunità di rinnovamento.
Happy communication!
Le 4 C del Comunicatore per guidare i CEO nell′era della volatilità
Di fronte a sfide senza precedenti, le aziende e i loro CEO sono chiamati a dimostrare la propria solidità.
I CEO dichiarano di vivere una stagione estremamente complessa, compressi tra numerose priorità strategiche contemporanee e disruption causate da fenomeni esterni al perimetro aziendale. Questo è uno dei dati che emerge da “United Nations Global Compact-Accenture CEO Study” che si basa su informazioni raccolte da più di 2.600 CEO di 128 paesi, 18 settori industriali, approfondite in oltre 130 interviste
La priorità è creare valore in un ambiente globale sempre più volatile. Per i leader ciò significa prendere decisioni difficili che potrebbero non essere sempre gradite da tutti gli stakeholder.
La domanda che mi pongo, rispetto al mio mestiere, è: come possono gli specialisti della comunicazione supportare le nuove sfide e sostenere i CEO?
È il contesto che può ribadire la centralità dei comunicatori che hanno saputo abbracciare il nuovo e fatto maturare il proprio team intorno a un concetto di leadership responsabile.
In un contesto del genere appare quanto mai necessario per i comunicatori essere top of mind per i leader di business ed individuare insieme ai loro le priorità da portare sul mercato esterno. Se questo non accade è sempre più alto il rischio di uno “scollamento” tra mercato e comunicazione.
Ma non basta. La strategia di comunicazione deve essere concepita in un’ottica di personalizzazione perché le audience sono immerse nelle peculiarità del contesto, quindi gli approcci generalisti non sono più in grado di soddisfare il loro bisogno di informazione, che è sempre più verticale ma anche ricco di quei significati che le persone cercano nei brand.
I professionisti della comunicazione si trovano di fronte a una domanda importante: come possiamo aiutare le nostre organizzazioni a navigare in queste nuove acque?

Non solo devono essere in alcune circostanze “la penna e la voce dei CEO" nell'ambiente volatile di oggi, i confini si sono ampliati per includere:
-Conoscere bene gli eventi dove è importante che CEO partecipino, perché possono avere un impatto sull'organizzazione.
-Comprendere l'impatto dei fattori interni ed esterni sul successo dell'organizzazione.
-Sviluppare strategie di comunicazione di personal branding per rafforzare la credibilità del CEO e garantire la sinergia di questa con quella dell’intera organizzazione
È compito del comunicatore fornire al business le evidenze per produrre la necessaria consapevolezza sulla necessità di una nuova alleanza con la comunicazione per creare vantaggio competitivo. È mia opinione che i leader solidi sanno che non possono permettersi di ignorare il ruolo della comunicazione nel successo dell'organizzazione. Sanno che in tempi di volatilità accelerata devono saper comunicare una visione strategica e uno scopo chiari, sviluppare messaggi forti per i dipendenti e agire per garantire che le loro organizzazioni continuino a crescere anche nei momenti difficili.
Il comunicatore dal canto suo deve essere connesso con l’ecosistema ed avere la capacità di cambiare rotta in un attimo, se necessario, e questo significa mettere continuamente in gioco la propria comfort zone.
Significa quindi cambiare prospettiva e agire non solo come professionista della comunicazione e specialista di un mestiere ma anche come leader.
Il mondo di oggi è complesso e in rapida evoluzione, non possiamo aspettarci che una sola persona abbia tutte le risposte. Una volta che il CEO ha tracciato la rotta, il team deve seguirlo e guidarlo nelle scelte dei messaggi per lui è per l’azienda. Nel modello tradizionale il CEO aveva il suo consulente o team di comunicazione, oggi nell’era della fluidità non ci sono più questi scollamenti. La figura del CEO e dell’azienda si sovrappongono e si alimentano.
Quindi cosa potrebbe mancare? Beh, c'è un concetto di immersione. Una volta capito il posizionamento del CEO e la rotta che lui stesso vuole intraprendere bisogna partecipare attivamente ai progetti e avere la forza di guidarlo nella direzione migliore.
E poi si aggiunge un aspetto rilevante, che riguarda il purpose. La comunicazione è sempre stata considerata principalmente come uno strumento per trasferire informazioni da una persona all'altra, ma non è mai stata vista come uno strumento per creare capitale sociale.
In un ambiente in rapida evoluzione come quello odierno, in cui i canali di comunicazione tradizionali sono sempre più fluidi nel trasmettere i messaggi desiderati, i comunicatori devono guardare oltre il loro ruolo tradizionale di fornitori di informazioni per essere maggiormente coinvolti nella formazione di valori e credenze nella società.
Siamo quindi pronti ad affrontare qualsiasi sfida, con le 4 C del comunicatore di oggi: competenza, coraggio, carattere e coinvolgimento:
Le 4 C del comunicatore di oggi:
- Competenza: bisogna conoscere il pubblico, gli argomenti e il contesto.
- Coraggio: dobbiamo essere disposti a condividere la nostra opinione e a parlare in modo franco, diretto e trasparente.
- Carattere: dobbiamo gestire le resistenze, aiutare fact based il business a ragionare per decidere insieme le leve del cambiamento;
- Coinvolgimento: bisogna coinvolgere il proprio team e tutti gli attori necessari. L’epoca dell’”uomo solo” e dell’autarchia oggi non è adeguata.
Happy innovating!


