Viviamo un’altra accelerazione dopo la Pandemia, questa volta lo scatto in avanti è la crisi in Ucraina . Non abbiamo di certo la sfera di cristallo per prevedere i prossimi acceleratori. Ma ciò che è certo in questo  momento d’incertezza è che qualsiasi sarà  l’evento scatenante, la transizione energetica è un exit strategy. Le debolezze energetiche che il Paese vive devono essere superate sbloccando il potenziale delle nuove fonti alternative. Il PNRR lancia nuove sfide e ci consegna nelle nostre mani  un futuro delle energie rinnovabili che è accessibile e soprattutto realizzabile.

In questa corsa all’indipendenza energetica tanto cara al Paese e all’Europa, l’idrogeno rappresenta certamente una nuova frontiera. Questo passaggio migliorerà notevolmente la qualità dell’aria e incoraggerà le Smart city a emissioni zero.

Si stima che in Italia circa il 40% dei 2,5 milioni di posti di lavoro previsti nei prossimi cinque anni saranno creati proprio nelle città. Di questi oltre 350.000 saranno ad elevata specializzazione, legati ai diversi comparti della Smart City

Gli esempi internazionali  che utilizzano energia all’idrogeno sono diversi e in crescita soprattutto in ambito trasporti. A partire da febbraio 2022, la città di Oxford nel Regno Unito metterà i freni a tutti i veicoli a emissioni non zero nel suo centro cittadino. Nell’ambito di un progetto pilota, l’ingresso gratuito sarà consentito solo alle auto elettriche o ai veicoli alimentati a idrogeno. Oxford non bloccherà l’anello più interno per i veicoli con altre trasmissioni, ma dovranno pagare una tariffa che va da 2 a 10 GBP al giorno.

La compagnia di autobus tedesca FlixMobility ha annunciato nel novembre 2021 l’intenzione di costruire una linea di autobus a idrogeno a lunga percorrenza.

Nel novembre 2020, Daimler e Volvo, hanno collaborato per produrre e commercializzare sistemi a celle a combustibile per la loro flotta di camion. La joint venture si concentrerà sulle celle a combustibile a idrogeno rispetto ai veicoli elettrici: le celle a combustibile sembrano essere più adatte ai camion a lungo raggio, dove la rapida inversione di tendenza e la longevità sono fondamentali. I test inizieranno solo tra “circa tre anni” e la produzione su larga scala inizierà nella seconda metà del decennio.

Insomma le  Rinnovabili che  sono sempre state considerate delle fonti “instabili”, oggi con  le nuove tecnologie digitali cambiano lo scenario . Il processo di transizione è oggi diventato un must, per un futuro caratterizzato dalla creazione di “Comunità energetiche”, sistemi autonomi e altamente intelligenti.

Su questo l’idrogeno ci aiuterà e resta un asset fondamentale nel processo di transizione energetica, in particolare per quanto riguarda il trasporto e l’industria pesante. Via via si svilupperanno delle “Hydrogen Valley” come l’esempio prototipale  di Brescia dove l’obiettivo del progetto è  lo sviluppo di una filiera economica e industriale dell’idrogeno, a partire dal settore della mobilità, l’avvio della conversione energetica di un territorio e  la completa decarbonizzazione di una parte significativa del trasporto pubblico locale.

Quindi le tecnologie ci sono e con il PNRR, abbiamo anche l’opportunità di utilizzare fondi indirizzati in questo senso.  Il processo di decarbonizzazione è appena iniziato, e c’è  tanto da progettare, costruire e trasformare.

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.