Secondo un’analisi condotta da Reuters nel periodo tra gennaio e giugno 2022, sono state diffuse più di 100 mila notizie false. Analizzare un periodo più ampio risulta quasi impossibile a causa della enorme mole di dati, ma questo è sufficiente per dare un’idea del problema mondiale delle informazioni false, un tema molto importante in quanto influisce negativamente sulla qualità della democrazia.

Oltre a minacciare questo aspetto, le fake news sono anche una causa di disaffezione dei lettori nei confronti dell’informazione. Cito un dato, ancora una volta secondo Reuters: il 38% dei cittadini globali dichiara di evitare le notizie.

Il ruolo critico del giornalismo nella società

Questo contesto (ri)assegna al giornalismo un ruolo fondamentale per una società sana. Per questo, come ho approfondito in passato, è fondamentale che l’intero ecosistema si impegni affinché l’editoria veda riconosciuto il giusto compenso per l’uso dei contenuti giornalistici.

C’è poi un altro elemento su cui l’ecosistema deve agire. Si tratta della percezione nei confronti dei giornalisti, una categoria che è crollata nelle indagini sulla fiducia nella maggior parte dei paesi occidentali, compresa l’Italia (vedi lo studio del Pew Research Center ed Euronews, entrambi del 2022).

Questo è un dato che non dovrebbe sorprendere perché si inserisce in un tratto della società post-digitale riconoscibile nel crollo della fiducia dei cittadini in tutto ciò che viene vissuto come una “istituzione”.

Lotta fake news giornalismo

Credo però che gran parte di questo crollo sia dovuto a un problema di percezione alimentato dalla diffusione di pregiudizi che, nella mia esperienza, non sono mai stati confermati. La lotta contro le fake news, che si preannuncia di raggiungere un livello di sofisticazione senza precedenti attraverso l’adozione malevola di nuove tecnologie, non può che fare perno sui professionisti dell’informazione a cui la nostra costituzione riconosce un ruolo chiave.

È quindi nell’interesse collettivo che l’ecosistema dell’informazione riesca a mettere in moto un circolo virtuoso che possa premiare il giornalismo di qualità.

L’esempio dei paesi scandinavi

I paesi scandinavi sono un’eccezione al divario di fiducia nei confronti del giornalismo. La ricetta adottata in Finlandia, Norvegia e Svezia sembra avere alcuni elementi comuni che potrebbero non essere “naturalmente” associati al giornalismo. Infatti, mentre requisiti come la tradizione di libertà di stampa e la disponibilità di una vasta varietà di fonti d’informazione sono indicatori che penso la maggior parte delle persone avrebbe indicato, altri fattori decisivi che contribuiscono alla realizzazione di questa best practice potrebbero risultare sorprendenti.

Tra questi spiccano un sistema giudiziario ben funzionante, un’alta qualità dell’educazione giornalistica e un pubblico consapevole dell’importanza del giornalismo.

La lotta alle fake news è una battaglia che si può vincere solo attraverso il riconoscimento del ruolo strategico del giornalismo ma è altresì importante che ciascuno di noi sia consapevole del ruolo che possiamo giocare in questo scenario.

Solo attraverso un impegno collettivo possiamo vincere e preservare la qualità della democrazia informativa.

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Armando Barone Armando Barone
Ufficialmente il mio percorso nel mondo della comunicazione inizia nel 1999, ma ho sempre creduto di averlo iniziato molto tempo prima. Ed esattamente nel 1980 quando il terribile terremoto dell’Irpinia che aveva devastato la mia città Napoli, fu per il bambino di allora assetato di sorprese, l’occasione per ritrovare tra le mura fogli di giornale. Una vera magia! Le pareti crollate rivelavano pagine sovrapposte di quotidiani che una volta si usavano per favorire l’aderenza della carta da parato.