transizione energetica

La transizione energetica ci sta insegnando il futuro

E se vi dicessi che l’Italia può diventare indipendente dal gas straniero entro 3 anni? Capisco che mentre si osserva la strepitosa bolletta da pagare o semplicemente si sta facendo il pieno all’automobile può risultare una provocazione.

Invece secondo uno studio Accenture – Agici è uno scenario assolutamente fattibile. La soluzione sta in un grande impegno che tutto l’ecosistema Paese dovrebbe prendere per accelerare l’installazione di fonti rinnovabili portandola a 20 GW/anno,  incrementare la produzione di biometano a 8 Bcm, aumentare l’efficienza energetica dall’ attuale 1% a 1.5% all’anno e migliorare la produzione nazionale di gas.

E’ difficile? Assolutamente ma non impossibile. I benefici di uno sforzo collettivo in questo senso sarebbero enormi. In termini macro e microeconomici ma anche di prestigio del nostro Paese che da diversi decenni fa fatica a stare al tavolo che conta dei paesi avanzati. Ci sarebbe inoltre un grandissimo contributo al tema dei temi: il cambiamento climatico. La battaglia per fermare il “disastro climatico” come l’ha definito Bill Gates, è cinta d’assedio tra la pandemia, che ancora mostra qualche picco, la guerra in Ucraina e il correlato rischio geopolitico che ne consegue.

transizione energetic

Ma non bisogna perdere la bussola perché ogni rallentamento dalla traiettoria del raggiungimento dell’obiettivo di emettere zero Co2 ci avvicina sempre di più allo scenario di rischio che secondo molti studi può costare al nostro Paese il 7-8% di PIL per la convergenza del peggioramento delle condizioni dei centri urbani, del tessuto idrogeologico, delle risorse idriche, dell’agricoltura e degli incendi boschivi. Tacendo sullo scempio che questo scenario arrecherebbe al nostro Bel Paese e al proprio patrimonio paesaggistico e culturale.

Ritornando alla “Green Acceleration” è possibile se facciamo convergere tutte le intelligenze del fare per semplificare i processi amministrativi, armonizzare gli incentivi, rendere stabili il mix di fonti, usare la tecnologia per adeguare le infrastrutture e ottimizzare gli impianti esistenti.

Ritorna quindi la necessità di dotarsi di un mind set innovativo andando oltre al business as usual e  accelerare per cogliere l’evidente bisogno di cambiamento.


purpose cambiamento

Purpose driven, modello per il Cambiamento

Le emergenze che stiamo vivendo hanno cementato le organizzazioni sul modello purpose driven. Basta digitare la parola sul web per realizzare le tante e belle iniziative delle aziende in questo senso.  Nel grafico di Google trend al termine “purpose” viene associato il valore 100 per indicare che lo stesso termine è stato cercato dagli utenti con una maggiore frequenza rispetto ad altre parole.

Ma come rendere questo importante framework parte integrante della quotidianità nel lavoro come professionista e come team? Questa è la domanda che dovremmo considerare.

Non credo che ci sia una soluzione univoca ed è anche per questo che condivido il mio punto di vista.

Credo che nella pratica il purpose coincida con l''innovazione', con la capacità di vivere il contesto di cambiamento in maniera aperta nei confronti del nuovo e pronto a mettere in discussione i processi consuetudinari valorizzando il 'business as usual' come leva per innestare positivamente il nuovo e creare valore per le persone.

Nel pratico vuol dire attivare un 'meccanismo' se vogliamo anche divertente, di fare challenge alle pratiche quotidiane del lavoro: vado in ufficio per una sessione di design thinking oppure faccio smartworking? Produco un comunicato stampa oppure un podcast? E via dicendo.

purpose cambiamento

Un atteggiamento del genere parte dalla constatazione che il concetto stesso di “comfort zone” è diventato fluido. Mentre i nostri genitori sono entrati nel mercato del lavoro e ne sono usciti ancorati a delle prassi che li hanno accompagnati per tutta la carriera questo oggi non accade. Per questo credo che la leva della formazione sia fondamentale non solo per acquisire skill ma per fare sedimentare culturalmente in ognuno di noi un contesto cambiato strutturalmente nel volgere di pochi anni.

C’è anche un risvolto motivazionale, non solo legato alle competenze, infatti mettersi in gioco rispetto all’innovazione significa un graduale avanzamento verso il purpose cioè uno sviluppo volto a trovare una versione più innovativa di noi stessi.

Questo credo è il significato pratico di purpose =innovazione, piccoli passi che ci portano tutti ad un mondo migliore, azioni che ci rendono migliori professionisti, che ci fanno crescere ed evolvere.

Ogni sfida ci offre l'opportunità di sviluppare un mindset innovativo.

Man mano che il mercato progredisce il professionista avanza, piccoli passi, di un percorso.

Certo a volte non è semplice, ma in un percorso

piccole crisi inaspettate possono aiutare a trovare soluzioni inaspettate, soluzioni innovative.

Si tratta di un processo fatto di micro innovazioni verso una versione più innovativa di noi stessi.

Proprio noi siamo i primi artefici del purpose in action, certo all'interno dello scenario definito dall'azienda dove abbiamo scelto di proseguire il nostro percorso. Connetterci al macro purpose e alle macro innovazioni ci permette di stare nell’ecosistema in modo equilibrato e avere un ruolo nel cambiamento.

È anche una questione di utilizzo innovativo della nostra intelligenza, l’innovazione è il carburante della trasformazione

Non c’è bisogno di fare il pieno ma almeno avere sempre  un livello giusto d’innovazione per non navigare a motore spento.

Happy innovating!


presentazioni aziendali armando barone

Come realizzare una presentazione aziendale efficace

Quante volte abbiamo assistito ad una presentazione e ci siamo accorti che non riuscivamo a stare concentrati, nel dilemma se seguire lo speaker oppure guardare le slide, oppure incantati dal bellissimo quadro alle spalle della spokesperson per cui il cervello si sganciava dall’evento e mentre si lanciava in una ricerca inarrestabile per ricordare l’autore fino a capitolare alla tentazione di dedicarsi a guardare i messaggi sul cellulare?

A mio parere in questi interventi il relatore ha sbagliato qualcosa, non riuscendo a coinvolgerci appieno.

Lo spostamento degli eventi dal fisico all’on-line, il mondo ibrido su cui si sta organizzando l’uscita dalla pandemia, ha reso strategica la preparazione degli interventi.

Slide o speech che sia, quando dobbiamo fare una presentazione è importante prima di tutto allocare del tempo per prepararsi, non bastano i pochi minuti tra un Teams e un altro.

Importante prendere in considerazione alcuni passaggi.

Il primo fondamentale, quanto bistrattato, è creare un set up adeguato ed evitare quelli che ci potrebbero apparire come piccoli errori ma che in realtà possono complicarci le cose. Se dovessimo applicare una legge di Pareto alle presentazioni direi che parliamo di quel 20% che fa l’80% del risultato! I passaggi da fare sono 3:

  1. Capire bene le motivazioni delle persone a cui presentiamo rispetto alle argomentazioni che vogliamo comunicare;
  2. Costruire uno speech e delle slide con l’obiettivo di creare una sinergia tra i messaggi sui due “mezzi” differenti;
  3. Curare e preparare bene la delivery per evitare brutte sorprese al momento della presentazione.

Sfoltire le slide che presentiamo è un must. Le persone riescono a processare 3 messaggi, se questi vengono nascosti intorno a decine di dati non solo i messaggi non emergono ma l’ascoltatore inevitabilmente si perde, ed eccolo là che tira fuori zitto zitto il suo smartphone. Sforziamoci quindi ad eliminare testo superfluo senza temere di dimenticarci il dato di dettaglio durante lo speech.

presentazioni aziendali armando barone

Anche da un punto di vista estetico, aumentare sproporzionatamente la densità del testo nelle slide porta inevitabilmente a diminuire l’impatto visivo e la funzionalità che questo registro di comunicazione ha sull’apprendimento della audience.

Anche il tempo, può giocare a nostro favore se lo pianifichiamo bene, aspetto questo che con le presentazioni on line è ancor più vero.

Il modo migliore è stare dentro un certo minutaggio sorpassato il quale l’attenzione della audience cala inevitabilmente. Ecco perché ci converrebbe preparare bene lo speech, collegandolo alle slide – oppure al supporto visivo scelto, in maniera puntuale.

Sarà capitato anche a voi di assistere sia a presentazioni che hanno sforato con i tempi, sia a quelle invece fatte da relatori attenti che hanno concluso qualche minuto prima.

Chi avete apprezzato?

Scommetto che la risposta è chi ha chiuso qualche minuto prima.

I colleghi americani, un po’ per cultura un po’ per abitudine, sono più ferrati di noi quando gestiscono una presentazione. Negli USA, già dalle scuole elementari, insegnano ai bambini a presentare le proprie idee.

L’atto del presentare è a tutti gli effetti un atto comunicativo incentivato dal sistema scolastico. Ve ne racconto un’altra.

Nel mese di settembre, per una settimana decine d’imprenditori presentano le proprie start-up a influenti gruppi di esperti, investitori e media, in due diversi eventi: il TechCrunch 50 a San Francisco e il DEMO a San Diego. Per coloro che fondano una start up la posta in gioco è molto alta: successo o fallimento. Gli organizzatori del TechCrunch ritengono che 8 minuti sia un tempo sufficiente per “speakerare” un’idea. DEMO concede agli imprenditori ancora meno tempo, 6 minuti. Demo inoltre chiede 3000 dollari al minuto.

La domanda che potremmo farci è: se dovessimo sborsare 3000 euro al minuto per fare una presentazione, come ci muoveremo?

La preparazione di uno speech richiede non solo un termine di tempo entro il quale stare ma anche un attento lavoro sulla storia e sul ritmo dei contenuti, nonché un particolare check tra le parole che verbalizziamo e quelle riportate in slide. I “soundbite” che verbalizziamo dovrebbero trovare riscontro sulle slide. Chi ti ascolta ha sempre bisogno di un gancio visivo per fissare il messaggio.

C’è anche da dire che le presentazioni oggi non hanno solo un format, possono essere in presenza, trasferite in streaming in modalità one to many, visualizzate on-demand, statiche o interattive o distribuite su più piattaforme digitali.

One presentation fits all purtroppo non funziona più, dobbiamo quindi determinare il modo migliore per connetterci con la audience e quale formato utilizzare in base alla dimensione del pubblico, l’impostazione della presentazione, come il nostro pubblico preferisce ricevere informazioni; e un metodo di delivery che aiuti i nostri obiettivi di comunicazione.

Un altro aspetto importante è quello di bilanciare la necessità di un messaggio coerente con la flessibilità di una presentazione dinamica e personalizzata. Oggi teniamo molte presentazioni on line e in quest’ottica è importante considerare alcune sfumature che cambiano decisamente il risultato rispetto alla modalità di presentazione in presenza. Per esempio la tecnologia: tutti gli aspetti tecnici che in presenza ignoriamo perché c’è qualcuno che ci pensa oggi sono fondamentali per una resa efficace.

Inquadrature sbagliate, illuminazione scarsa, sedute scomode, possono compromettere realmente il percepito della audience. Così anche tutti gli aspetti legati all’audio.

Nelle presentazioni on line cambia anche la modalità di delivery della storyline. Meglio accorciare i bit di comunicazione e variare velocemente l’argomento, per ottimizzare l’attenzione del pubblico che in modalità ibrida cala più facilmente – quante telecamere sono spente durante le vostre performace online?

Spero di avervi convinto che fare una bella presentazione non è scrivere tante cose intelligenti e chiedere ad un grafico di metterle insieme ma il risultato di una strategia e di un delivery ragionato. Ma quanto tempo c’è bisogno per prepararsi bene? A questa domanda rispondo segnalando alcuni passaggi che bisogna necessariamente fare:

Strategia

  • Comprendi bene le motivazioni del tuo pubblico rispetto all’argomento che devi presentare
  • Chiediti cosa speri di ottenere attraverso la tua presentazione e scegli una delivey in linea con i tuoi obiettivi (in presenza, on line, on demand etc);
  • Considera l’ambiente in cui presenterai (location fisica o spazio ibrido) e tutti gli aspetti che possono facilitare l’accesso ai contenuti da parte del pubblico;
  • Fissa bene lo “spostamento” che vuoi far fare al tuo pubblico per seguire la tua idea
  • Determina la lunghezza della tua presentazione
  • Decidi lo stile delle tue slide

Speech

  • Prepara lo schema del tuo speech e sviluppa i tuoi 3 messaggi;
  • Perfezionati ricordandoti che per risultare spontanei il giorno della presentazione ogni minuto di speech richiede almeno un quarto d’ora di allenamento;
  • Fai un check sul tempo che impieghi a deliverare tutto lo speech, qualora riscontrassi sforamenti elimina il superfluo.

Slide

  • Inserisci un’immagine, una head o poche key words e se hai necessità una body che non superi le tre righe;
  • Controlla che sulle slide siano riportati i soundbite che hai incorporato nel tuo speech;
  • Se ti troverai in presenza non perdere mai il contatto visivo con un pubblico voltando le spalle per leggere la slide. Se hai preparato bene lo speech e le slide sono essenziali non ne avrai bisogno.

Location

  • Se puoi scegli un luogo dove sei a tuo agio;
  • Prenditi cura dell’inquadratura e del background;
  • Scegli un abbigliamento che trasmetta autenticità, relativo al contesto ma che ti rappresenti.

L′invecchiamento cambia il tema della Salute

L'invecchiamento della popolazione globale sta cambiando radicalmente la società e ha un impatto sulla salute, la felicità e la prosperità di tutti.

Le previsioni sul futuro demografico in Italia restituiscono un quadro preciso. Nel 2020 il 21% della popolazione aveva 65 anni e più, rispetto al 16% del 2001, con un aumento di 5 punti percentuali. Le implicazioni includono che questo è un segmento in crescita della società e che non deve e vuole essere tenuto, e protetto, in un pluriball.

Le generazioni più anziane richiederanno prodotti, servizi ed esperienze che offrano indipendenza, connessione e stile.

Il Giappone è un grande esempio di come sia riuscito a rendere produttivo un target apparentemente inattivo attraverso l’introduzione di nuove tecnologie dedicate alla salute. Il Giappone si annovera tra i principali mercati importatori nell’industria delle tecnologie sanitarie (Healthcare Tech) con una storia consolidata nell’importazione di tecnologia medicale (il 49% del mercato MedTech nel 2014). L’innalzamento dell’età media tra la popolazione cresce rapidamente (il 30% della popolazione sarà ultrasessantacinquenne entro il 2025) l’utilizzo nell’industria sanitaria di prodotti IT e di servizi ad essi connessi dovrebbe aumentare almeno di 2,3 volte entro il 2030 (rispetto al 2013). Tra altri importanti sub-segmenti, il mercato degli strumenti legati a IoT e sistemi nel campo medico (del valore di 753 milioni di dollari USA nel 2016) dovrebbe raggiungere 1.685 miliardi di dollari USA nel 2025. I prodotti legati all’intelligenza artificiale e al mercato dei servizi, incluse le analisi di big data (del valore di 37 milioni di dollari nel 2016) si prevede che raggiungano 134 milioni di dollari nel 2025.

L’ultimo report di ISTAT registra che la salute degli anziani cresce ma cresce anche  la domanda di cura e assistenza e registra anche  forti differenze territoriali a svantaggio del Sud e delle Isole e le disuguaglianze sociali nella salute.

Circa un terzo degli over 75 presenta una grave limitazione dell’autonomia e per un anziano su 10 questa incide sia sulle le attività quotidiane di cura personale che su quelle della vita domestica.

La quota di popolazione over 65 con gravi patologie croniche e multi-mobilità è del 32,3%, mentre tra gli over 85 è il 47,7%, vale a dire 3,8 milioni di persone.

Sanità digitale

La nuova frontiera della sanità digitale è certamente un’opportunità per rispondere a questa domanda di cure e assistenza e superare le limitazioni territoriali in un’economia della distanza che prende sempre più forza economica.

Lo stesso PNRR prevede uno stanziamento di 1,67 miliardi di euro per il rafforzamento della sanità. Investimenti principalmente dedicati a reti di prossimità, telemedicina, innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. La realtà virtuale che spesso viene associata alle generazioni più giovani sta facendo breccia nel settore sanitario per gli anziani e potrebbe aiutare a scongiurare l'Alzheimer facendo sentire i senior delle nostre società civili meno sole.

Oppure dispositivi indossabili destinati ad alleviare il disagio e aumentare la mobilità delle persone affette dal morbo di Parkinson.

Immaginiamo come sarebbe la telemedicina se potessimo includere esami fisici basati sull'intelligenza artificiale nei controlli? Questo poteva essere difficile  da immaginare alcuni anni fa. Ma oggi disponiamo di dispositivi basati sull'intelligenza artificiale in grado di rilevare importanti parametri vitali per aiutare i medici a offrire un'assistenza sanitaria eccellente ai loro pazienti anziani e in remoto.

Un utilizzo intelligente delle tecnologie per la salute innesca un meccanismo premiante per l’intera filiera: gli anziani stanno meglio, accedono facilmente ai servizi, i costi di gestione diminuiscono e i consumi aumentano perché ovviamente in salute ci si hanno più desideri, a qualsiasi età.


armando barone sport business

Sport e business, verso un modello più sostenibile

Lo sport fa bene alla salute e al business. Considerando la filiera (Aziende, società sportive e associazioni) il settore da occupazione a 389 mila persone, generando benefici sociali ed economici di rilievo. Secondo una recente analisi di Banca Ifis il sistema sport Italia produce un giro d’affari di 96 miliardi, incide del 3,6% sul PIL e può impattare in futuro sulla ricchezza nazionale.

Gli operatori “core”, sono le associazioni e le società sportive dilettantistiche e professionistiche, gli enti di promozione sportiva, le federazioni e le società di gestione degli impianti. Sono ben circa 35 milioni gli italiani che seguono e si interessano ad almeno uno sport, e 15,5 milioni gli italiani che lo praticano regolarmente. Il calcio è lo sport più praticato in Italia (34% tra gli over 18) ed è anche quello che genera maggiori volumi finanziari. È proprio il calcio ad avere di fronte a sé una sfida importante.

A partire dalla stagione 2023-24 i nuovi parametri di sostenibilità e stabilità fissati da Nyon impongono alle società di serie A di correggere gli squilibri ponderando i costi sui ricavi già a partire dalla prossima stagione in una percentuale del 90%. A regime, nella stagione 2025-26, il ratio dovrà essere del 70%. Esistono quindi due strade che possono avere effetti ben diversi: tagliare i costi oppure aumentare i ricavi.

armando barone sport business

Agire sui costi rappresenta un elemento di rischio per la competitività del settore su cui si regge il Sistema sport italiano. Metteremo quindi a repentaglio non solo la qualità dello spettacolo ma un business che vale il 3.6% del PIL. L’unica strada è quindi lavorare sui ricavi e di conseguenza accelerare decisamente sugli investimenti a partire dagli stadi.

Anche per il calcio quindi si tratta di dotarsi di un nuovo modello di business fondato sulla sostenibilità.

Stiamo entrando in una nuova era del business dello sport? Me lo auguro, basta solo pensare alla stima dei benefici: ogni milione di euro di investimenti pubblici nello sport attiva quasi 9 milioni di risorse private che generano oltre 20 milioni di ricavi. E consideriamo anche che lo sport non è solo agonismo ma anche attrezzature, tecnologie, materiali, design, moda e alimentazione.

Lo sport crea valore sociale ed economico, trasformarlo è non solo possibile ma conveniente.


accenture song

Accenture Interactive si trasforma in Accenture Song

Accenture Interactive si trasforma in Accenture Song. Una trasformazione che riflette al meglio i servizi offerti a livello mondiale nella fase post pandemica. Servizi che mettono al centro le relazioni con i clienti in una modalità innovativa, ma anche la vendita, il marketing e il modo stesso di innovare delle aziende. Tutto questo per favorire la crescita mantenendo continuamente la rilevanza del cliente, cambiando alla velocità della vita.

La cultura del cambiamento è una caratteristica di Accenture e il nome Accenture Song vuole trasmettere una forma duratura e universale di talento, connessione, ispirazione, abilità tecnica ed esperienza, scatenare l'immaginazione e le idee delle sue persone per ottenere risultati tangibili.

"Accenture Song simboleggia il viaggio di crescita post pandemia che stiamo attraversando con i nostri clienti", ha dichiarato David Droga, CEO e Creative Chairman di Accenture Song. "Fin dalla sua nascita, Accenture Interactive ha aiutato i clienti a costruire e far crescere il loro business, attraverso le esperienze. Le esigenze di oggi sono sorprendentemente diverse. Per catturare le prossime ondate di crescita, ora le aziende hanno bisogno di operare alla velocità della vita, dimostrando perennemente la loro rilevanza per i clienti, le persone e il mondo in generale. Abbiamo i migliori talenti del settore, persone che contribuiranno a plasmare il futuro di molte industrie. Combinare le forze della creatività e della tecnologia ci aiuta non solo a vedere i problemi in modo diverso, ma anche a risolverli con semplicità e scalabilità. Con Accenture Song le opportunità sono illimitate, sia per i nostri clienti che per le nostre persone".

Una ricerca di Accenture Song ha rilevato che quasi il 90 percento dei manager dichiara che le attuali esigenze dei clienti e dei dipendenti stanno cambiando più velocemente di quanto loro riescano a far cambiare il business. Da qui la richiesta di nuovi modelli di crescita.

Accenture Song

"La pandemia ha cambiato radicalmente il modo in cui le aziende B2C e B2B devono impegnarsi con clienti e dipendenti, la velocità con cui devono operare e innovare, creare nuovi prodotti, servizi e modelli di crescita", ha dichiarato Julie Sweet, Chair e Chief Executive Officer di Accenture.

"Le aziende che guideranno il mercato nel prossimo decennio dovranno rivedere completamente il proprio modo di fare business", ha continuato Julie Sweet. "Accenture Song si posiziona in maniera unica all'intersezione di creatività, tecnologia, conoscenza e industria per aiutare i nostri clienti a reinventare connessioni ed esperienze rilevanti, siano esse nel Metaverse Continuum, nelle vendite, nel marketing o nelle nuove piattaforme di business. Dalla nascita dell’idea alla gestione strategica, permettiamo ai nostri clienti di accedere alle conoscenze e al talento necessari per ottenere risultati molto più velocemente".

Accenture Song, che dovrebbe raggiungere i 14 miliardi di dollari di fatturato entro la fine dell'anno finanziario (quindi a fine agosto 2022), affianca brand proiettati al futuro come ad esempio Coinbase, Blue Buffalo di General Mills e Shiseido. Attualmente sta collaborando con Capri Holdings, gruppo globale del settore Luxury composto dai marchi iconici come Versace, Jimmy Choo e Michael Kors, per tradurre la shopping experience di lusso che si vive in negozio anche in un'esperienza digitale, in linea con i desideri della clientela, con un’attenzione continua alla crescita sostenibile.

Le oltre 40 società acquisite nell'ultimo decennio da Accenture Interactive inizieranno a presentarsi sul mercato come Accenture Song per rafforzare le sinergie nell'innovazione del prodotto, nel design dell'esperienza, nel marketing e nell’e-commerce. Droga5 continuerà ad operare con il proprio brand.


new media tv

La TV e l′avanzata dei New Media

Anche il media TV ormai da tempo sta attraversando la sua transizione digitale con la messa in discussione dello stesso concetto di audience.

Sempre di più si sente parlare di total audience, telespettatori della TV e dei device connessi (per 120 milioni di schermi). Ai 45 milioni di apparecchi televisivi che sono posizionati nelle case degli italiani, quindi, vanno considerati i 75 milioni di schermi connessi, tra pc, tablet, smartphone e console per il gaming che fruiscono di programmi, trasmissioni, film, e qualsiasi contenuto audiovisivo in diretta, on demand, in modalità di gruppo o individuale, da una postazione fissa o in mobilità.

Un aspetto questo che offre una grande opportunità alla TV di tornare a diventare il media dei media, il media dei grandi numeri ma soprattutto il media con un grande ruolo.

new media tv

Infatti, la TV ha storicamente ha rappresentato un importante ruolo nel vissuto del Paese, contribuito ad alfabetizzare gli Italiani, accompagnato l’emancipazione femminile e il boom economico, diffondendo quell’ottimismo che ci servì per innovarci. Ci ha raccontato l’allunaggio minuto per minuto tenendo milioni d’italiani incollati a quella frase famosa di Neil Amstrong “Un piccolo passo per un uomo, un balzo gigantesco per tutta l’umanità”. Insomma, la televisione è stata uno stimolo positivo al cambiamento, non solo raccontandolo ma plasmandolo.

Oggi tra i Primi 8 programmi più seguiti in TV stream. ci sono:

  • Grande Fratello
  • Daydreamers
  • Amici di Maria De Filippi
  • Uomini e donne
  • Le Iene
  • Il paradiso delle signore
  • Il collegio
  • Verissimo

Qual è rispetto alla sua storicità il vero ruolo della TV? Qual è il suo purpose?

E' a questa domanda che dobbiamo dare una risposta per cogliere e individuare l’opportunità che la Total Audience e le nuove tecnologie possono offrire alla TV, un Traditional e New media nello stesso tempo.


Il ruolo delle Smart City nella transizione energetica

Viviamo un’altra accelerazione dopo la Pandemia, questa volta lo scatto in avanti è la crisi in Ucraina . Non abbiamo di certo la sfera di cristallo per prevedere i prossimi acceleratori. Ma ciò che è certo in questo  momento d’incertezza è che qualsiasi sarà  l’evento scatenante, la transizione energetica è un exit strategy. Le debolezze energetiche che il Paese vive devono essere superate sbloccando il potenziale delle nuove fonti alternative. Il PNRR lancia nuove sfide e ci consegna nelle nostre mani  un futuro delle energie rinnovabili che è accessibile e soprattutto realizzabile.

In questa corsa all’indipendenza energetica tanto cara al Paese e all’Europa, l’idrogeno rappresenta certamente una nuova frontiera. Questo passaggio migliorerà notevolmente la qualità dell'aria e incoraggerà le Smart city a emissioni zero.

Si stima che in Italia circa il 40% dei 2,5 milioni di posti di lavoro previsti nei prossimi cinque anni saranno creati proprio nelle città. Di questi oltre 350.000 saranno ad elevata specializzazione, legati ai diversi comparti della Smart City

Gli esempi internazionali  che utilizzano energia all’idrogeno sono diversi e in crescita soprattutto in ambito trasporti. A partire da febbraio 2022, la città di Oxford nel Regno Unito metterà i freni a tutti i veicoli a emissioni non zero nel suo centro cittadino. Nell'ambito di un progetto pilota, l'ingresso gratuito sarà consentito solo alle auto elettriche o ai veicoli alimentati a idrogeno. Oxford non bloccherà l'anello più interno per i veicoli con altre trasmissioni, ma dovranno pagare una tariffa che va da 2 a 10 GBP al giorno.

La compagnia di autobus tedesca FlixMobility ha annunciato nel novembre 2021 l'intenzione di costruire una linea di autobus a idrogeno a lunga percorrenza.

Nel novembre 2020, Daimler e Volvo, hanno collaborato per produrre e commercializzare sistemi a celle a combustibile per la loro flotta di camion. La joint venture si concentrerà sulle celle a combustibile a idrogeno rispetto ai veicoli elettrici: le celle a combustibile sembrano essere più adatte ai camion a lungo raggio, dove la rapida inversione di tendenza e la longevità sono fondamentali. I test inizieranno solo tra "circa tre anni" e la produzione su larga scala inizierà nella seconda metà del decennio.

Insomma le  Rinnovabili che  sono sempre state considerate delle fonti “instabili”, oggi con  le nuove tecnologie digitali cambiano lo scenario . Il processo di transizione è oggi diventato un must, per un futuro caratterizzato dalla creazione di “Comunità energetiche”, sistemi autonomi e altamente intelligenti.

Su questo l’idrogeno ci aiuterà e resta un asset fondamentale nel processo di transizione energetica, in particolare per quanto riguarda il trasporto e l’industria pesante. Via via si svilupperanno delle “Hydrogen Valley” come l’esempio prototipale  di Brescia dove l’obiettivo del progetto è  lo sviluppo di una filiera economica e industriale dell'idrogeno, a partire dal settore della mobilità, l'avvio della conversione energetica di un territorio e  la completa decarbonizzazione di una parte significativa del trasporto pubblico locale.

Quindi le tecnologie ci sono e con il PNRR, abbiamo anche l’opportunità di utilizzare fondi indirizzati in questo senso.  Il processo di decarbonizzazione è appena iniziato, e c’è  tanto da progettare, costruire e trasformare.


Famiglia PNRR

Il circolo virtuoso della Famiglia

Mentre anno dopo anno la nascita di start up incrementa, al contrario nel 2021 il calo delle nascite di persone in Italia hanno raggiunto il record congiunturale.

Che c’entrano le start-up con la nascita dei bambini? C'entrano, eccome se c’entrano. Perché per far nascere nuove vite ci vuole la volontà della fonte: per le start up gli imprenditori innovativi e per le persone i genitori. E la volontà spesso è legata al portafoglio.

Era già un trend negativo quello del calo delle nascite di neonati. L’ Istat da anni alza puntualmente la mano e ci ricorda l’inasprimento dell’invecchiamento della popolazione.

Il quadro demografico descritto a Marzo è chiaro:

  1. Nascono meno persone
  2. Muoiono più persone
  3. Aumentano i flussi migratori

Ma nel contempo aumentano i matrimoni civili, chissà forse abbiamo sempre meno voglia di rimanere soli e una certa tendenza a volere una famiglia, nell’eccezione contemporanea del termine, c’è ancora.

La pandemia ha certamente contribuito in modo duplice sui decessi ma anche sul posticipare i piani genitoriali.

Famiglia PNRR

Le cause sono certamente legate anche all’incertezza che la pressione economica esercita sulle famiglie. Diciamocelo chiaramente, il minimo d’investimento per una persona che volesse avere una famiglia entro i trent’anni si è alzato notevolmente nell’ultimo decennio e la tendenza è al rialzo.

Quindi non meravigliamoci se molti arrivano a 40 anni in Italia per decidere di diventare genitori oppure rinunciano del tutto.

Le implicazioni di questo cambiamento sono importanti da tutti i punti di vista: sociale, politico ed economico. Va detto che le famiglie rappresentano un’importante risorsa per il Paese e questo calo demografico non giova all’economia. La spesa media mensile incide sul PIL del Paese e aumenta al crescere dell’ampiezza familiare. Nel 2020 la spesa media mensile per una famiglia senza figli è stata di € 2350,63, e passava a € 2775,82 in presenza di un figlio, e a € 2934,92 con due figli. E’ chiaro quindi che l’ampiezza della famiglia è un fattore premiante per il Paese. Ma c’è anche un altro aspetto che va tenuto conto: gli effetti positivi sul Capitale Umano, non solo dall’ovvio ritorno in termini numerici.

Il sostegno alle famiglie migliora le condizioni lavorative dei riferimenti familiari in termini economici e di stile di vita. Man mano che la condizione professionale incrementa aumentano anche i consumi destinati ai comparti merceologici in grado di contribuire allo sviluppo delle persone: settori come ricreazione, spettacoli e cultura vedono incrementi a doppia cifra. Sono ancora queste famiglie, quelle che hanno quindi ricevuto un beneficio professionale, ad incrementare sensibilmente i consumi: 3.471 euro mensili se entrambi i riferimenti familiari hanno ricevuto un avanzamento professionale, seguite da quelle che hanno come persona di riferimento un lavoratore dipendente nella posizione di dirigente, quadro o impiegato (2.949 euro). A contrario si constata che ai livelli di spesa più̀ bassi si osservano famiglie caratterizzate da condizioni economiche precarie, vale a dire quelle con la persona di riferimento inattiva ma non ritirata dal lavoro (1.677 euro mensili) o con persona di riferimento in cerca di occupazione (1.776 euro). Queste famiglie semplicemente non sono nelle condizioni di comprare i beni e servizi necessari per incidere positivamente sulla formazione del Capitale Umano. Ed il link al tema del mismatch delle competenze di cui soffre l'Italia appare evidente.

Le misure contenute nel PNRR a favore delle famiglie connesse al progetto di riforma contenuto nel Family Act, sono quindi molto importanti per il rilancio di lungo periodo del Paese perché contengono azioni per il sostegno alle famiglie con figli, per la promozione della partecipazione al lavoro delle donne, per il sostegno ai giovani, cercano quindi di incidere non solo sul rilancio dei consumi ma anche sulla propria qualità per orientare positivamente la formazione del Capitale Umano.

Costruire un circolo virtuoso: PNR, Famiglia, Capitale Umano e Consumi appare quindi essere un investimento pragmatico per rendere il Paese più resiliente in un mondo in cui la cronaca ci ricorda anche con brutalità che i cicli economici sono diventati fluidi.


How to Trust your Intuition when You're Making a Decision

In Innovation Visions25 Marzo 20226 Minuti

Innovation Visions

Once I gave the headphones a thorough once-over exam, I tried them on. As I mentioned, they have a classic over-the-ear style and just looking at them, the padding on the ear pieces seem adequate and the peak of the headband seemed to be a bit lacking, but you don’t really know comfort unless you try on the product. So, I slipped the headphones on and found them to be exquisitely comfortable. Once I gave the headphones a thorough once-over exam, I tried them on. As I mentioned, they have a classic over-the-ear style and just looking at them, the padding on the ear pieces seem adequate and the peak of the headband seemed to be a bit lacking, but you don’t really know comfort unless you try on the product. So, I slipped the headphones on and found them to be exquisitely comfortable.

If no one hates you, no one is paying attention. If attention is what you want for vanity, confidence, or, hell — to make a decent living — then know that it’s not instantaneous. Every single person that you’re currently paying attention to, at some point in their lives.

You need to be true to yourself

Just like every other human on the planet, I have epically awesome days and days when life just turne against me. And while I can’t stand most self-help (see: tired quotes over stock photography on Instagram), sometimes I need a little pick-me-up. And most of the time, in order to get out of a slump (because my brain leans more into math/science than anything else), I need to drop a logic bomb on my ass.

Yes, this is a long article. But here’s the thing — if you’re reading this in your inbox and are already like, “fuck this!” delete it. No hard feelings. If you’re reading this in a browser on a website, and you see how tiny the scroll-bar is because of how far you still have to scroll to get to the bottom, close this tab and go back to 140-character tidbits of advice. Still with me? Phew. Just had to weed out all the folks from points: #1, #4 and #8. Welcome friends, onward we go.

Never give up and stay strong

If no one hates you, no one is paying attention. If attention is what you want for vanity, confidence, or, hell — to make a decent living — then know that it’s not instantaneous. Every single person that you’re currently paying attention to, at some point in their lives, was in your exact position. They kept at it and worked enough so that others started listening. Also know that if no one is watching, you can experience true freedom. Dance in your underwear. Write entirely for yourself. Like there’s a going-out-of-business sale. Find yourself — not in some coming-of-age hippie way involving pasta and ashrams— but in a way that helps you draw your own line in the sand for what matters and what doesn’t. Do what you want to do, just because you want to do that thing. This will build confidence that will come in handy later.

Once I gave the headphones a thorough once-over exam, I tried them on. As I mentioned, they have a classic over-the-ear style and just looking at them, the padding on the ear pieces seem adequate and the peak of the headband seemed to be a bit lacking, but you don’t really know comfort unless you try on the product. So, I slipped the headphones on and found them to be exquisitely comfortable. Once I gave the headphones a thorough once-over exam, I tried them on. As I mentioned, they have a classic over-the-ear style and just looking at them, the padding on the ear pieces seem adequate and the peak of the headband seemed to be a bit lacking, but you don’t really know comfort unless you try on the product. So, I slipped the headphones on and found them to be exquisitely comfortable.

If no one hates you, no one is paying attention. If attention is what you want for vanity, confidence, or, hell — to make a decent living — then know that it’s not instantaneous. Every single person that you’re currently paying attention to, at some point in their lives, was in your exact position. They kept at it and worked enough so that others started listening. Also know that if no one is watching, you can experience true freedom. Dance in your underwear. Write entirely for yourself. Like there’s a going-out-of-business sale. Find yourself — not in some coming-of-age hippie way involving pasta and ashrams— but in a way that helps you draw your own line in the sand for what matters and what doesn’t. Do what you want to do, just because you want to do that thing. This will build confidence that will come in handy later.