Domenica 21 luglio 2024 è una data che entrerà nei libri di storia. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alle presidenziali del 2024.
Questa decisione è stata presa dopo una performance televisiva non all’altezza dell’incredibile curriculum del presidente americano.
Con oltre 50 anni di esperienza politica, Biden ha risollevato la più grande democrazia del mondo dopo i fatti di Capitol Hill del 2021, inanellando una serie di successi economici senza precedenti. Sotto la sua amministrazione, il PIL è salito del 3%, la disoccupazione è scesa ai minimi storici del 4%, i posti di lavoro sono cresciuti di 5 milioni e gli investimenti in infrastrutture hanno raggiunto i 1000 miliardi di dollari.
Un grande leader che ha saputo dimostrare il suo valore anche nel ritirarsi, compiendo un atto di enorme responsabilità, empatia e inclusività, nonostante la posta in gioco e la forte polarizzazione.
Da tecnici della comunicazione vogliamo porre l’attenzione sulla gestione della campagna per la rielezione di Biden che, a nostro parere, non è stata in grado di valorizzare l’“asset” Joe Biden.
La strategia di comunicazione, lungi dal valorizzare gli incredibili risultati sociali ed economici, è sembrata volere inseguire il proprio competitor, l’ex presidente Donald Trump, nei suoi punti di forza, mettendo in moto una macchina strategica che è deflagrata nel dibattito televisivo del 27 giugno.
L’azione del team del presidente Biden sembra quindi essere caduta nell’errore di elaborare una strategia da follower e di essere stata poco attenta ai “basic”. Ecco alcuni punti:
- Pianificazione puntuale e sostenibile: la pianificazione degli eventi deve essere contestualizzata, dettagliata e sostenibile.
- Preparazione all’evento con una checklist strategica: la preparazione dell’evento deve essere affiancata da una checklist strategica per garantire che il percorso di avvicinamento sia nella giusta direzione.
- Costruzione di una narrativa differenziante e strategica: creare una narrativa forte e unica che risuoni con il pubblico e distingua il leader dal follower.
- Media training: il portavoce deve essere in formazione continua e avere modo di simulare il proprio intervento per testare l’efficacia del contenuto e la presenza scenica.
- Monitoraggio continuo del feedback: analizzare continuamente il feedback ricevuto dal pubblico, dai media e dagli stakeholder per adattare e migliorare la strategia.
Happy leadership!
[Immagine di copertina di Gage Skidmore su Wikimedia Commons con licenza CC BY-SA 2.0.]
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