comunicazione resilienza armandobarone

Navigare l'incertezza: la nuova frontiera della Comunicazione

In un'epoca segnata da turbolenze globali, tensioni geopolitiche, eventi meteorologici estremi, il mondo si confronta con una realtà ineludibile: la capacità di programmazione di lungo periodo è estremamente complessa.

In questo contesto di continuo cambiamento, la resilienza emerge come un'imperativa competenza per i comunicatori moderni.

La Nuova Frontiera della Comunicazione

Il comunicatore moderno si trova a navigare in un mare di incertezze. Come rivelato dal World Economic Forum (2023), il 69% dei cittadini mondiali prevede un futuro di volatilità continua, con shock multipli che influenzano economie e industrie. In tale panorama, il comunicatore non solo deve trasmettere messaggi, ma anche agire come un faro di stabilità e chiarezza.

Per i comunicatori, la resilienza significa molto più che sopravvivere a una crisi. Si tratta di adattarsi, apprendere e crescere attraverso le sfide. Questo richiede un approccio proattivo e reattivo alla comunicazione, dove l'anticipazione e l'adattamento immediato agli shock diventano competenze fondamentali. Le principali aziende considerano da tempo la resilienza una priorità strategica, sottolineando l'importanza di comunicatori capaci di guidare attraverso l'incertezza. 

Comunicare con Agilità e Flessibilità

Il comunicatore resiliente si distingue per la sua capacità di essere agile e flessibile. In un mondo in rapido cambiamento, i messaggi devono essere tempestivi. E anche in grado di adattarsi a contesti in continua evoluzione.

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Dall'Informazione alla Trasformazione

La resilienza nella comunicazione non è solo una questione di gestione delle crisi. È anche una questione di trasformare queste crisi in opportunità di apprendimento e crescita. Come il team di LibreOffice ha dimostrato, ogni sfida può diventare un'occasione per innovare e migliorare.

Per il comunicatore contemporaneo la resilienza ha un impatto profondo non solo su come le informazioni vengono comunicate. Ma anche su come vengono percepite e consumate dal proprio team prima che dal pubblico. La fruizione all’informazione subisce trasformazioni significative, con una diminuzione della fiducia nelle fonti tradizionali, una sempre più acritica attenzione al mondo dei “creators”. E un aumento delle preoccupazioni tra un pubblico sempre più polarizzato.

I media, in risposta a queste tendenze, stanno adottando nuove strategie per riconquistare la fiducia del pubblico e adattarsi ai cambiamenti nei modelli di consumo.

Ciò include:

  1. Enfatizzare la veridicità e l'affidabilità: i media si stanno concentrando maggiormente sulla verifica delle fonti e sulla trasparenza nell'erogazione delle notizie per ricostruire la fiducia con il pubblico.
  2. Adattare i formati di comunicazione: per rispondere all’ascesa dei “creators”, i media stanno sperimentando formati più brevi e visivamente accattivanti con data telling coinvolgenti.
  3. Focus su argomenti rilevanti: c'è una maggiore enfasi su temi come la salute, il benessere e l'ambiente, rispecchiando le preoccupazioni del pubblico e fornendo informazioni utili e pratiche. 

In conclusione, in un mondo dove la tempesta del cambiamento è la nuova norma, la resilienza diventa un imperativo per il comunicatore moderno. Andando oltre la semplice sopravvivenza, i comunicatori devono diventare catalizzatori di cambiamento. Guidare le organizzazioni e le comunità attraverso le acque agitate del presente verso un futuro più chiaro e stabile. In questo contesto, la capacità di comunicare efficacemente, con agilità e adattabilità è essenziale per il successo. In un mondo in costante discontinuità.


famiglie carriere STEM armandobarone

Orientamento Inclusivo: svolta per le carriere STEM

Le recenti statistiche italiane sull'orientamento educativo e professionale dei giovani rivelano una verità fondamentale: le madri svolgono un ruolo predominante nelle decisioni formative dei loro figli. Questa influenza materna è particolarmente significativa nel contesto del deficit di donne nei campi STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). E pone una questione cruciale: le politiche e le comunicazioni di orientamento devono necessariamente includere le famiglie per essere efficaci.

Dati e implicazioni sociali

Il dato che 1,7 milioni di giovani italiani tra i 15 e i 29 anni rientrano nella categoria dei Neet (Not in Education, Employment or Training), superando la media europea di sette punti percentuali, e che la disoccupazione giovanile è al 22%, contro il 13,8% europeo, pone l'accento sull'urgenza di strategie di orientamento più efficaci. Tuttavia, solo il 29,2% degli studenti italiani consegue una laurea. Vale a dire, meno della media europea del 42% (dati Istat/Eurostat), sottolineando la necessità di un orientamento mirato e consapevole.

Nelle famiglie italiane, le madri influenzano il 31,9% delle scelte scolastiche e il 25,4% di quelle lavorative per le generazioni più giovani (18-34 anni), mentre il ruolo dei padri è meno incisivo (11,4% e 13,4% rispettivamente). Inoltre, il 49,3% delle decisioni è influenzato dall'ambiente familiare e parentale, con circa il 20-30% dei giovani che compie scelte senza riferimenti esterni.

Questo quadro evidenzia come le politiche di orientamento debbano coinvolgere attivamente le famiglie, specialmente le madri. Allo scopo di indirizzare le scelte educative e professionali. È essenziale che le madri siano consapevoli delle opportunità e dei percorsi nei campi STEM, dove le ragazze mostrano eccellenze durante gli studi liceali ma tendono poi a scegliere percorsi universitari umanistici. Questa discrepanza sottolinea un gap culturale che necessita di essere affrontato attraverso un'educazione familiare mirata.

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Le campagne di orientamento devono quindi fornire non solo informazioni, ma anche ispirazione e supporto. L'obbiettivo deve essere di incoraggiare le famiglie a intraprendere scelte audaci e a rompere gli stereotipi di genere. Riconoscendo il potenziale delle donne nelle STEM e promuovendo un approccio inclusivo, è possibile iniziare una rivoluzione culturale che veda le ragazze e le donne protagoniste in campi tradizionalmente dominati dagli uomini.

Con un linguaggio chiaro e coinvolgente, le iniziative di orientamento possono stimolare curiosità e aspirazione nelle giovani, spronandole a seguire le loro vere passioni.

Iniziative per il Cambiamento

Di fronte a questa realtà, emergono alcune idee innovative per campagne ed eventi di orientamento che coinvolgano le famiglie:

Workshop Interattivi per Famiglie: Organizzare incontri dove genitori e figli possono esplorare insieme le discipline STEM attraverso esperimenti, giochi educativi e sessioni di problem solving. Questi eventi possono essere ospitati nelle scuole o nei centri comunitari, offrendo uno spazio comune di apprendimento e scoperta.

Campagne di Sensibilizzazione su Piattaforme Social: Utilizzare i social media per diffondere storie di successo di donne nelle STEM, accompagnate da webinar e Q&A con professioniste del settore. Queste campagne possono essere mirate a smontare gli stereotipi di genere e a ispirare sia le giovani che le loro famiglie.

Programmi di Mentorship Familiare: Creare programmi di mentorship in cui professioniste STEM si impegnano a guidare non solo le studentesse, ma anche le loro famiglie, attraverso il percorso educativo e professionale. Questo può aiutare a creare un dialogo aperto e a fornire un modello di riferimento concreto.

Fiere dell'Orientamento con Focus su STEM: Organizzare fiere dell'orientamento dove università e aziende presentano opportunità nei campi STEM, con workshop speciali per genitori su come supportare le scelte educative dei figli in questi settori.

Programmi Estivi di Immersione STEM per Famiglie: Offrire programmi estivi dove famiglie possono partecipare a progetti STEM, sperimentando direttamente il potenziale creativo e professionale di questi campi.

Verso un Futuro STEM Inclusivo

Includendo le famiglie in queste iniziative, si può favorire un cambio di prospettiva e incoraggiare scelte più consapevoli e audaci nel campo dell'orientamento, soprattutto per le ragazze interessate alle discipline STEM. Questo approccio, che vede le famiglie come partner attivi nel processo di orientamento, potrebbe essere la chiave per sbloccare un futuro in cui le donne sono pienamente rappresentate e valorizzate nei settori scientifici e tecnologici.

 

Happy STEM!


civitlà brand purpose armandobarone

Il potere dei Brand: opportunità per una Società più Gentile

Nel mondo il 76% dei lavoratori di prima linea sperimenta l'inciviltà almeno una volta al mese. È un dato che mi ha colpito, facendomi scorrere davanti agli occhi i tanti episodi a cui con sempre più frequenza siamo costretti ad assistere. Al livello micro quanto macro, in un contesto dove anche la guerra sembra essere ritornata ad essere un’opzione accettabile.

Lasciando da parte gli scenari complessi e geopolitici legati alle guerre, vorrei focalizzarmi con voi sulla “micro inciviltà”. Quell’impulso che spinge una persona ad incidere il proprio nome sul Colosseo oppure a guidare guardando una serie TV, ad esempio.

Cosa sta alimentando tutto ciò? La risposta è complessa. La solitudine, la polarizzazione, il flusso travolgente dei social media, il crescente divario economico sono tutti fattori contribuenti, ma è difficile determinare se siano causa o conseguenza.

I Brand promotori del Cambiamento

Rimane il fatto che nel vasto panorama della società moderna l'inciviltà sembra guadagnare uno spazio crescente. Da indomabili ottimisti vogliamo analizzare un angolo di luce. I brand possono farsi avanti come potenti agenti di cambiamento, capaci di guidare il nostro mondo verso una direzione più civile e gentile.

Con le loro singole identità e purpose, essi possono contribuire a un quadro più ampio di civiltà. Come le note di una sinfonia, ognuno di essi suona un ruolo specifico, ma tutti insieme creano un'armonia che ispira.

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Se rileggete gli articoli condivisi con voi in questo sito vi accorgerete immediatamente che il tema del purpose è un fil rouge molto attuale.

Esso si sta rapidamente diffondendo nell'economia moderna. E le aziende non sono più solo entità che cercano di massimizzare i profitti.

È possibile che quelli che abbracceranno un ruolo civico, ovvero che rappresenteranno qualcosa di più grande di sé stessi lavorando instancabilmente per costruire un mondo più civile, saranno certamente accolti con entusiasmo da coloro che desiderano essere parte di un mondo migliore.

I Brand come "difensori civici"

Ci sono tanti temi di cui i brand potrebbero farsi “difensori civici”. Guardiamo alle strade italiane, per esempio. Incidenti stradali, pedoni investiti, semafori ignorati: sono tutti segni di inciviltà che mettono a rischio la vita delle persone. Lo scorso anno più di 3000 persone hanno perso la vita sulle strade italiane con 485 pedoni investiti.  È un problema di sicurezza stradale che va oltre il mero rispetto delle regole.

La sicurezza è un bisogno umano fondamentale, come ci insegna la Piramide dei Bisogni di Maslow. I brand possono intervenire in sinergia con la doverosa opera di repressione delle autorità pubbliche. Infatti, non basta imporre leggi più severe; serve anche una grande opera di comunicazione e sensibilizzazione. Ecco dove entrano in gioco i "purpose brand", aziende che vogliono cogliere l'opportunità di avere un impatto positivo sulla società. Possono promuovere la sicurezza stradale attraverso campagne di sensibilizzazione, programmi di educazione stradale e investimenti in tecnologie avanzate per la sicurezza automobilistica.

In conclusione, in un mondo in cui l'inciviltà sembra diffondersi i brand possono contribuire ad invertire il trend e rendere l’educazione un fatto “cool”.

Possono ispirare, educare e guidare la società verso una direzione più civile. E attraverso la comunicazione, trasformare la consapevolezza civica in azione concreta.

 

Happy Purpose!

 


innovazione territori post-digitale armandobarone

Innovazione e crescita dei Territori nell'Era post-digitale

Il purpose dell’innovazione dovrebbe essere quello di rispondere alle esigenze di crescita delle comunità e dei territori in cui esse sono inserite.

Si tratta di un atteggiamento che andrebbe applicato su diversa scala e livelli. Sia alla rigenerazione di aree urbane sia al recupero di piccoli territori su scala più ristretta.  

L'approccio fondamentale dovrebbe rimanere lo stesso, indipendentemente dalla dimensione o complessità del progetto. Trasformare un territorio utilizzando la tecnologia come leva per scalare le eccellenze strategiche del luogo. 

Ci sono diversi esempi da cui possiamo dedurre che i territori, indipendentemente dalla loro dimensione o posizione geografica. Questi possono trasformarsi positivamente attraverso investimenti strategici nelle nuove tecnologie.  

Esempi di Successo: Silicon Valley, Estonia e Albania

Le chiavi del successo includono comunicazione strategica, politiche favorevoli, formazione tecnica e infrastrutture adeguate.  

Inoltre, c’è anche un importante tema di capitale umano. Quando un territorio adotta le nuove tecnologie e le integra nella sua infrastruttura e cultura, attira più talenti, più investimenti in start-up. Tutto questo permette di posizionarsi come leader nell'era digitale.  

La Silicon Valley è diventata un’icona dell’innovazione, eppure inizialmente, era solo una regione agricola. Tuttavia, la strategia di investimenti mirati dell’amministrazione americana ha consentito l'introduzione di università, centri di ricerca, la nascita di start-up che oggi sono i giganti tecnologici Apple, Google e Facebook.  

innovazione territori post-digitale armandobarone

Su una scala diversa l'Estonia ha trasformato la sua capitale, Tallinn, in un hub di tecnologia digitale. Con iniziative come e-Residency e una forte enfasi sull'educazione digitale, il piccolo paese baltico è diventato un modello per la trasformazione digitale. 

L'Albania, ispirandosi alle esperienze di Singapore e Dubai, ha intrapreso un percorso di trasformazione digitale. Alcuni fatti sono già accaduti, come l’antico mausoleo-piramide dedicato a Enver Hoxha, il dittatore comunista dell'Albania del XX secolo. L’obiettivo di diventare l'hub tecnologico più grande dei Balcani Occidentali. Questa metamorfosi rappresenta un modo di reinventare un passato turbolento, in linea con il nuovo racconto albanese: la transizione dai call center ai centri digitali. 

In un paese che si trasforma in Digital Nation, la comunicazione è una chiave fondamentale per creare un senso di appartenenza e una visione condivisa. 

L'Importanza degli Innovation Hub nella Società Moderna

Gli Innovation Hub diventano non solo luoghi di lavoro. Rappresentano comunità vibranti e interconnesse, dove le idee fluiscano liberamente e le reti si estendano oltre le frontiere fisiche. La comunicazione efficace non solo presenta i risultati. Essa contribuisce a costruire una cultura in cui l'innovazione è parte integrante della vita quotidiana. 

Nei centri di innovazione, la comunicazione non è solo uno strumento di marketing. È un mezzo attraverso il quale si possono creare reti, condividere conoscenze e attrarre talenti e investimenti. 

Nell'era post-digitale, è sempre più evidente che la prosperità di una nazione dipende direttamente dalla sua capacità di abbracciare il cambiamento e posizionarsi come faro di innovazione nel panorama globale.

Happy Innovation! 


didattica IA armandobarone

L'alleanza tra didattica avanzata e Intelligenza Artificiale

Nell'ambito scolastico, l'era dell'Intelligenza Artificiale (IA) ha ormai superato la fase di mera speculazione. Oggi, più che mai, è fondamentale che tutti gli attori del sistema scolastico – dagli studenti ai docenti, passando per il personale amministrativo – comprendano e abbraccino le potenzialità dell'IA. Si sono certamente verificate alcune controversie, come nel caso degli studenti che hanno utilizzato ChatGPT per redigere temi e testi, suscitando preoccupazioni tra le istituzioni scolastiche.

Tuttavia, se andiamo oltre un uso superficiale di queste tecnologie, possiamo considerare l'IA come un prezioso alleato per migliorare la gestione e i servizi offerti dal sistema educativo. Prendiamo come esempio la Gran Bretagna: lì è già stato introdotto il concetto di "cyber-preside", un assistente digitale impegnato nella gestione quotidiana delle scuole, come il monitoraggio della presenza degli studenti o la gestione degli orari delle lezioni.

Ma non si tratta solo di gestione: l'IA rappresenta un'opportunità straordinaria per elaborare piani di studio su misura, calibrati sulle esigenze e gli interessi individuali degli studenti. Questa non è una tendenza limitata al Regno Unito. Anche in Italia e in Svizzera si stanno compiendo progressi in questa direzione. Il Gruppo Inspired Education, ad esempio, sta sviluppando corsi personalizzati grazie al supporto di algoritmi di IA.

L'IA può trasformare l'istruzione

L'IA va ben oltre l'essere un semplice strumento tecnologico di ultima generazione. L'IA ha la capacità di trasformare radicalmente il nostro modo di concepire l'istruzione. Può unire la didattica classica a metodi focalizzati sull'inclusione, la parità e la crescita, sia a livello individuale che professionale. Grazie ai progressi recenti nelle neuroscienze, abbiamo anche l'opportunità di integrare approcci didattici all'avanguardia, mescolando lezioni in aula e online.

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Questo cambiamento non coinvolge solo gli studenti. Anche gli insegnanti possono trarre vantaggio da dati in tempo reale riguardanti i progressi dei loro studenti, adottando quindi un approccio didattico più mirato. Grazie all'IA, ad esempio, possono ottenere informazioni dettagliate sulla velocità di apprendimento di ogni studente, nonché sulle sue predisposizioni e capacità di concentrazione.

Il progetto Inspired AI e le sue potenzialità

Uno degli esempi più concreti di questo progresso è rappresentato dal progetto  Inspired AI, concepito sottoforma di piattaforma educativa per studenti e docenti. Attualmente sta interessando un totale di 15 scuole, tra le quali, in Italia, le International School di MonzaMilano e Como, oltre alla St. Louis School of Milan. Ad oggi la piattaforma è utilizzabile per materie quali l’inglese, la matematica, le scienze e l’educazione fisica, ma presto saranno aggiunte altre materie.

Questa piattaforma intelligente analizza vari aspetti, come i movimenti sul display, la durata di interazione con un contenuto e il comportamento generale dello studente, al fine di personalizzare l'esperienza didattica. Altri dettagli, come la rapidità con cui si muove il mouse o l'attesa prima di dare una risposta, possono rivelare il grado di sfida o stress che lo studente sta affrontando. Queste informazioni sono preziose per gli insegnanti, permettendo loro di focalizzarsi sulle aree di maggiore difficoltà degli studenti, soprattutto per quelli che hanno disturbi dell’attenzione.

Ciò consente anche agli studenti di avere un maggiore controllo sul loro percorso di apprendimento. Inoltre, offre agli educatori informazioni aggiornate sui progressi dei loro allievi, permettendo loro di adattare l'approccio didattico e assistere chi necessita di maggior supporto.

Queste informazioni possono anche essere estremamente importanti per esaltare e comprendere i talenti già negli anni scolastici, coprendo aspetti come la velocità con cui apprendono, le loro inclinazioni e la loro capacità di concentrarsi, tra gli altri.

L’IA può aiutare anche a rendere le scuole più sicure, favorendo l’utilizzo del riconoscimento facciale per controllare il flusso delle persone che entrano a scuola.

Inoltre, collocare un dispositivo simile all’interno della classe permetterebbe di svolgere l’appello in automatico.

Per concludere con una nota leggera: anche se l'Intelligenza Artificiale può fare meraviglie in ambito scolastico, ricordiamoci che la nota per l'alunno in ritardo ingiustificato non sarà data dall'IA, ma sempre dal buon vecchio professore. Quindi, cari studenti, non contate troppo sulla tecnologia per salvarvi da quel "ritardino" mattutino!

Happy school!


potenza culturale istruzione post digitale armandobarone

Una potenza culturale ha bisogno di una Istruzione post digitale

Nel mondo in continua evoluzione di oggi, la contaminazione tra il settore pubblico e privato non dovrebbe limitarsi a migliorare i servizi esistenti, ma estendersi a settori in cui il cambiamento a scala è strategico, urgente e necessario. Uno di questi settori è l'istruzione, che in Europa e in Italia sta vivendo una trasformazione senza precedenti.

Abbiamo ampiamente parlato della grande difficoltà in cui versa il nostro paese, fanalino di coda nel mondo avanzato e analizzato il fenomeno India che si propone al mondo come il bacino in cui reperire giovani e qualificati talenti così come è evidente il forte nesso tra il livello di istruzione del paese e la difesa e rafforzamento del ruolo di “Super potenza culturale” che abbiamo analizzato.

In questo contesto, un fenomeno degno di nota è il boom di acquisizioni di scuole private da parte di gruppi internazionali, l’ultima delle quali messa a segno da Globeducate che ha acquistato la piemontese Learn&Play.

Questo trend non solo sta creando opportunità per gli investitori, ma ha anche aperto nuovi orizzonti per gli studenti e le famiglie. Le scuole private internazionali e bilingue stanno emergendo come leader nell'offrire un'educazione di alta qualità, spesso superando le scuole pubbliche in termini di risorse e innovazione.

Questo spostamento al momento sembra ampliare la forbice del nostro sistema educativo pubblico, che fatica ad adattarsi ai rapidi cambiamenti indotti dall’accelerazione delle tecnologie e alle conseguenti esigenze dei giovani dell’era post digitale, che non si riconoscono in programmi e tecniche di insegnamento nate nel mondo analogico.

potenza culturale istruzione post digitale armandobarone

Una situazione che contribuisce in maniera determinante al mismatch di competenze che sempre più appare come uno dei maggiori rischi per il nostro sistema produttivo, come segnala ANPAL

Tuttavia, questa crescita delle scuole private internazionali non dovrebbe essere vista come una minaccia per il sistema pubblico, ma come un'opportunità. La competizione anche nel campo istruzione, può portare il “Sistema Istruzione” ad innescare un volano verso una qualità superiore e garantire un accesso più ampio da parte degli utilizzatori finali. Un sano confronto tra il settore pubblico e privato può quindi nutrire la scuola pubblica di nuove sfide e spunti per modernizzarsi e contribuire a formare il capitale umano necessario ad uno stato occidentale che vuole continuare a competere nel contesto internazionale.

In conclusione, mentre assistiamo a un'epoca di collaborazione tra pubblico e privato che sta portando benefici tangibili a molti settori, l'istruzione si trova in prima linea di questa trasformazione. La crescente presenza di scuole private internazionali può rappresentare un motore di cambiamento positivo, alimentando la modernizzazione della scuola pubblica e preparando gli studenti a un mondo in costante evoluzione. È un segno del nostro impegno collettivo a garantire un futuro migliore per tutti attraverso la scuola.

Happy learning!


trasformazione inclusiva claudia goldin armandobarone

Una Trasformazione inclusiva richiede un Cambiamento esclusivo

In un momento drammatico in cui il mondo viene risucchiato in una nuova spirale di violenza, tra le pieghe delle sfide senza precedenti che il nostro tempo ci presenta, l'inclusione emerge come un imperativo categorico, uno strumento indispensabile per tessere la trama di una società più equa e resiliente.

In un’epoca segnata da sfide mai viste, la fiducia va di pari passo con la crescita di una consapevolezza e di una richiesta di partecipazione da parte delle persone, che in tutto il mondo, stanno portando le loro frustrazioni e richieste nelle famiglie, nelle strade,  nei luoghi di lavoro e, ovviamente, nella vita digitale.

Emergono con forza esempi tangibili di un bisogno crescente d’inclusione, ma anche di una voglia palpabile di costruire qualcosa di nuovo, un sistema che sia parimenti alimentato - e crucialmente formato - da chi oggi viene spinto ai margini del cambiamento: le donne e i giovani.

La partecipazione diviene, dunque, la chiave maestra che apre le porte al cambiamento vero, una trasformazione che affonda le sue radici nel contributo di ciascuno.

Il valore insito in ogni individuo, quando riconosciuto e messo in rete, crea un tessuto sociale robusto e innovativo, capace di affrontare e plasmare il cambiamento, piuttosto che subirlo.

trasformazione inclusiva claudia goldin armandobarone

Donne e giovani, in particolare, rappresentano una forza vitale e propulsiva che, se inclusa e valorizzata, ha il potenziale di innescare una spirale virtuosa di rinnovamento e crescita. La loro voce, le loro idee e il loro entusiasmo sono risorse indispensabili per costruire il futuro che vogliamo: inclusivo, partecipativo e giusto.

Ad esempio,  scoprire nuove modalità di comunicazione con i giovani, aggiornando anche i nostri linguaggi, rappresenta un energico abbraccio verso una porzione sociale che sempre più spesso viene sacrificata nelle ambizioni e nelle opportunità. Avvicinarsi al mondo giovanile non significa solamente offrire opportunità, ma anche saper ascoltare, comprendere e valorizzare le aspirazioni, le idee e le competenze che essi possono esprimere.

Creare canali di dialogo autentico, spazi in cui i giovani possano sentirsi accolti, ascoltati e considerati non solo come destinatari, ma come attori proattivi, significa gettare un ponte verso il futuro, costruendo insieme la strada per un cambiamento inclusivo e partecipato, dove ognuno ha un ruolo determinante nel modellare l'orizzonte che verrà.

La scarsa inclusione della scuola verso la cultura dei giovani tende a minimizzare le aspettative nei confronti del futuro, rischiando di generare un'arida 'assenza di desiderio' di crescita istruttiva da parte del giovane che si sente escluso, e parallela a un ascensore sociale inceppata che priva le nuove generazioni di un futuro per cui lottare.

Questa dinamica spinge, inoltre, le generazioni precedenti a barricarsi dietro le proprie conquiste, finendo per erodere il vero valore del merito e dell'aspirazione. La chiave per invertire questa tendenza risiede nell'implementare un sistema educativo contemporaneo e autenticamente inclusivo, che promuova una cultura della partecipazione e dell'opportunità, garantendo a ogni giovane un percorso che valorizzi le proprie potenzialità e aspirazione.

In questa meditazione sulla necessità di un'inclusione sistemica, la questione della parità di genere emerge con prepotenza su due fronti nevralgici: l'ambito lavorativo e quello formativo. Parlando del contesto lavorativo, ci troviamo a giocare una partita da 28.000 miliardi di dollari, che rappresenta il valore della parità di genere nel mondo del lavoro a livello mondiale.

È fondamentale qui introdurre l’aggettivo “retribuita”, in quanto, nel calcolare il contributo femminile ai PIL nazionali, le attività di cura non retribuite, che secondo l’OCSE gravano sulle donne per un 300% in più rispetto agli uomini, restano invisibili. La bussola internazionale in questo campo è senza dubbio il Global Gender Gap Index, fornito dal World Economic Forum, che ci aggiorna annualmente sui progressi (o regressi) verso una parità di genere che non sia solo lavorativa, ma che includa anche le sfere della partecipazione politica, dell'accesso alle cure sanitarie e dell'educazione.

L’analisi, condotta su 146 Paesi nel mondo, ci ricorda quest’anno che, proseguendo su questa traiettoria, saranno necessari ancora 131 anni per colmare il divario tra uomini e donne. Gli ultimi dati, diffusi da «Forbes», segnalano che il gap retributivo di genere a livello globale ammonta al 17 per cento. Una ventenne che oggi entra a tempo pieno nel mondo del lavoro guadagnerà, lungo un percorso professionale di 40 anni, 407.760 dollari in meno di un suo collega, a fronte di ruoli e mansioni equivalenti.

Anche da un punto di vista della carriera e dei ruoli aziendali, le donne continuano a sperimentare una sofferenza palpabile rispetto agli uomini. Claudia Goldin, insignita del premio Nobel per l’Economia nel 2023 per i suoi studi sul mercato del lavoro femminile, rappresenta un faro in questo ambito. È la terza donna a ricevere il Nobel per l’Economia, la prima a vincerlo in solitaria e la prima per gli studi di genere, settore al quale ha consacrato la sua intera vita professionale.

Il suo premio non è soltanto un omaggio al notevole lavoro di una ricercatrice, ma anche un riconoscimento che l’analisi delle differenze di genere, delle cause e delle persistenti forme di una delle più acutizzate disuguaglianze, sia un argomento cardine per l’economia e una dimensione cruciale per comprendere le più rilevanti trasformazioni socio-economiche del nostro tempo.

L’accrescimento della partecipazione delle donne al mondo del lavoro rappresenta una delle metamorfosi più salienti dell'ultimo secolo. I tassi di occupazione femminili hanno più che triplicato nell’ultimo secolo, mentre quelli maschili sono rimasti sostanzialmente stabili. Nonostante ciò, al giorno d'oggi, solo il 50% delle donne nel mondo sono inserite nel mercato del lavoro, contro una percentuale dell'80% di uomini occupati. Una discrepanza che necessita non solo di analisi, ma di interventi mirati e sistematici per la costruzione di un futuro realmente paritario.

Da un punto di vista formativo in un'epoca di profonda trasformazione tecnologica, dove la necessità di manodopera specializzata in ambito scientifico e tecnico diviene cruciale per superare le sfide future, questa disparità non è solo un'iniquità sociale, ma rappresenta un autentico freno allo sviluppo e all’innovazione del nostro sistema Paese e dell’intera Unione.

Nonostante i passi avanti, nell'intero panorama dell’Unione Europea, le donne persistono a essere sottorappresentate nei percorsi formativi a impronta scientifica e tecnologica. Di fronte a una media UE di circa 21 laureati STEM per ogni 1.000 giovani tra i 20 e i 29 anni, le laureate sono soltanto 14,9, mentre il dato relativo ai maschi è quasi doppio, posizionandosi a 27,9. Un divario che si manifesta, con differenti intensità, in tutti gli stati dell’Unione.

In Italia, la media dei laureati in materie scientifiche (entrambi i sessi inclusi) è ancor più bassa, registrando un 16,4 per mille giovani residenti. La percentuale di laureati STEM maschili cresce a 19,4, mentre quella delle laureate si ferma a 13,3, evidenziando un distacco di circa 6 punti. Si tratta di una tendenza di lungo periodo che può essere invertita solo portando su scala sistemica le eccellenze spesso iper-locali che al momento produce la collaborazione pubblico- privato.

Immaginiamo per un istante un giardiniere che, volendo far prosperare il suo giardino, sceglie consapevolmente di zapparsi sui piedi, impedendo a se stesso di camminare, di prendersi cura delle piantine e, quindi, di vedere fiorire i suoi sforzi.

Metafora che trova sponda diretta con quanto accade nella nostra società quando scegliamo di trascurare l'inclusione e di non alimentarla nelle generazioni emergenti e nelle donne. Abbiamo in mano il rastrello della parità, l'acqua dell'equità e i semi della crescita economica, basterebbe far fiorire coloro che sono ancora troppo ai margini della partecipazione, per realizzare un habitat in cui l'economia e la società possano prosperare insieme, in un equilibrio sano e produttivo.

Non permettere a chiunque di accedere alle risorse, alle opportunità e ai sogni equivale a privare il terreno della nutrizione necessaria perché possano germogliare semi vigorosi e resilienti.  In uno scenario internazionale che ci vede di fronte a sfide imponenti, il coinvolgimento, la partecipazione e la condivisione di ogni singolo pezzo di terreno fertile, rappresentato da ogni individuo, diventano imperativi categorici da cui non possiamo e non dobbiamo prescindere.

Nutriamo e irrighiamo insieme il nostro giardino comune, cosicché il futuro possa sbocciare in un'esplosione di colori, talenti e opportunità, a beneficio di tutti.

Happy inclusion!


riflessioni cambiamento innovazione _armandobarone

Cambiamento e Innovazione: riflessioni e sfide future

È stata una settimana di confronti straordinari, dove l'incontro fisico ha dato vita a idee e riflessioni profonde. In un mondo sempre più dominato dalla connettività digitale, il calore dell'interazione umana ha risvegliato la creatività e il fervore delle conversazioni. Le menti si sono incontrate, alimentando un fuoco di innovazione che promette di scaldare il futuro del lavoro e della comunicazione.

Sempre di più soluzioni fisiche e tecnologiche, si combinano per aprire nuovi orizzonti nell'esperienza umana. Il nostro obiettivo come comunicatori è quello di assistere i brand nel lanciare innovazioni che, pur rispettando le performance, siano al contempo autenticamente umane. Non ci dovremmo limitare a considerare solamente la salute, ma affrontare anche la sfida più ambiziosa: migliorare e rendere più significativa la vita di imprese, organizzazioni, famiglie e individui.

Capitale Umano, un workshop che ha riunito i responsabili delle risorse umane di alcune delle principali aziende italiane. Da questo incontro, emerge con chiarezza l'importanza cruciale di armonizzare la tecnologia con la dimensione umana. La formazione continua è emersa come un'opportunità fondamentale sia per le organizzazioni che per i dipendenti, poiché li rende più resilienti. Ciò che mi ha colpito particolarmente è stata l'idea di affrontare la sfida del cambiamento. Incoraggiare l'entusiasmo per l'innovazione e la capacità di abbracciare il cambiamento come un'opportunità di crescita è cruciale per il successo nella società moderna. Questo principio va oltre le mura delle aziende, coinvolgendo le famiglie, che devono sostenere mentalità aperte, gli individui, che devono essere disposti a imparare continuamente, e le istituzioni formative, che devono promuovere la flessibilità e la creatività.

In un mondo in costante evoluzione, la capacità di adattamento e la sete di innovazione diventano le chiavi per prosperare, sia a livello personale che professionale.

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Italian Tech Week, Dopo anni di lavoro remoto, è stato sorprendente constatare la vitalità del sistema di innovazione italiano e l'evoluzione delle conversazioni tra grandi aziende e start-up. E abbiamo iniziato a chiederci: "E se domani il New York Times fosse editato in italiano?" Questa domanda provocatoria potrebbe accendere un dibattito su come la tecnologia e l'innovazione possano trasformare anche le istituzioni più tradizionali, aumentare la competitività, incidere sulla qualità democratica. L'idea che un giornale storico grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie possa rivolgersi a pubblici di lingua diversa sollecita una valanga di spunti su come abbracciare il cambiamento, reinventando il modo in cui le informazioni vengono consegnate e consumate. È un esempio tangibile di come l'innovazione e il coraggio potrebbero portare a rivoluzioni inaspettate. Questo evento mi ha confermato che, nonostante la rapidità del progresso tecnologico, è sempre la creatività umana che continua a guidare il futuro. L’AI è solo il copilota. “Solo” ma non per dire poco, per ricordarci di quanto potente è ancora l’umanità.

Cyber Tech Europe, la versione europea del più grande evento del settore confermata a Roma. Questo è un fatto di grande rilevanza. Emergono opportunità straordinarie per l'Italia nella creazione di un'architettura digitale altamente sicura basata su Cloud, Dati e Intelligenza Artificiale. Questo contribuirà a modernizzare sia le aziende del Paese, aumentando la produttività, un fattore economico cruciale per garantire una distribuzione equa della ricchezza, ben lontana dai semplici bonus.

In conclusione, la chiave per abbracciare appieno le innumerevoli opportunità offerte dalla trasformazione risiede nell'intervenire senza indugio nella sfera della formazione.

Avere un impatto positivo e continuo sulle persone attraverso la loro valorizzazione rendendoli resilienti è una politica premiante per far sì che le nuove tecnologie facciano il loro bene.

Questo imperativo riguarda sia i giovani che gli individui già attivi nel mercato del lavoro. Solo attraverso una formazione adeguata e continua possiamo garantire che ogni membro della società sia in grado di adattarsi, innovare e prosperare in un mondo sempre più digitalizzato e diverso. È un investimento essenziale per garantire un futuro sostenibile e inclusivo, dove il potenziale dell'innovazione tecnologica sia alla portata di tutti.

Happy evolution!


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L’evoluzione della Super Potenza Culturale nell’era post digitale

L'Italia è custode di un patrimonio culturale immenso che non è ancora riuscito a manifestare completamente il suo potenziale in termini economici e di incremento del benessere della società nel suo insieme. L’era post digitale offre l’opportunità di agire per valorizzare ulteriormente le ricchezze culturali del nostro Paese, per chi aspira a rivitalizzare l’economia italiana, “rammendare” il tessuto sociale e rafforzare il nostro prestigio a livello mondiale.

Un obiettivo che necessita di una forte discontinuità per progredire in un contesto macroeconomico e geopolitico fluido.

Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha coniato una definizione straordinaria per la nostra amata Italia: "superpotenza culturale". Queste parole riflettono in modo perfetto la ricchezza inestimabile del nostro Paese in termini di patrimonio culturale e artistico e l’ambizione che deve muovere l’ecosistema per migliorarsi ulteriormente. Obiettivo utopico? Per nulla. Bisogna infatti rendersi conto che nessuna nazione ha asset comparabili a quelli dell’Italia che detiene il primato per il numero di siti inclusi nel Patrimonio mondiale UNESCO: sono ben 59 con la Spagna che si ferma a 49, la Francia a 51, la Germania 37 e Regno Unito 28.

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Questi numeri rendono inoltre più semplice inquadrare l’importanza del risultato ottenuto dal Ministero nei confronti dell’UNESCO rispetto alla volontà di escludere Venezia dalla lista dei siti Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Per valorizzare ulteriormente la ricchezza artistica, culturale e paesaggistica italiana è fondamentale costruire un forte immaginario per trasmettere la bellezza e la profondità della nostra cultura e sprigionare la potenza culturale della nostra unicità. Non è una missione impossibile perché il mondo desidera profondamente l’Italia.

Un esempio interessante in tal senso è l’introduzione del costo di ingresso al Pantheon a partire da luglio, una scelta strategica significativa

La cifra del biglietto è stata emessa più che accessibile a un prezzo di 5 euro.

Tuttavia, è interessante notare che questa iniziativa non solo ha contribuito alla conservazione del monumento, ma ha generato un effetto a scala molto interessante.

Nel mese di agosto, il Pantheon ha registrato una target eccezionale: oltre 200.000 visitatori, generando un incasso superiore al milione di euro.

Ma c'è un aspetto ancor più notevole in questa storia. Parte del ricavato è stato destinato a sostenere i meno fortunati di Roma, dimostrando la capacità di “rammendare” la comunità locale evidenziando quindi in maniera tangibile come la cultura possa rappresentare un ruolo motore per il benessere sociale.

L'altra parte delle risorse è stata investita nella tutela e nel miglioramento del Pantheon stesso, contribuendo a garantire la qualità dei servizi offerti ai visitatori. Questo approccio olistico alla gestione del patrimonio culturale conferma anche che le strategie dirompenti possono generare un impatto positivo su molteplici livelli. Immaginiamoci gli effetti che questo progetto potrebbe avere se portato a scala sull’intero territorio nazionale.

Un altro anello a diposizione della superpotenza culturale è la trasformazione digitale.

Il digitale non sostituisce la visita fisica ai musei e ai luoghi culturali, ma piuttosto la migliora. Durante la pandemia, il Ministero dei Beni Culturali ha emesso un appello ufficiale a tutti gli enti del patrimonio culturale per digitalizzare i loro contenuti. Questa iniziativa ha consentito l'accesso a un pubblico più ampio, compensando l'assenza causata dalle restrizioni sanitarie.

Il digitale sta rendendo la fruizione del patrimonio culturale non solo più agevole ma anche più coinvolgente e istruttiva. Le nuove tecnologie permettono di esplorare virtualmente i musei, le opere d'arte e i siti storici, offrendo esperienze immersive che arricchiscono la comprensione e l'apprezzamento del patrimonio italiano. Nel mondo che è entrato nell’era post-digitale investire nelle nuove tecnologie dovrebbe essere centrale a qualsiasi strategia.


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Mens Sana in Brand Sano: alla Ricerca dell'equilibrio perfetto

Mentre scrivo questo articolo, su Netflix è in voga la serie “Zone Blu”, che ci trasporta in un viaggio intrigante alla scoperta dei segreti della longevità. Un prodotto mediatico che non solo intrattiene, ma sensibilizza, istruisce e ci guida a riflettere più profondamente sulla nostra salute e benessere, in un momento storico dove il tema del "corpo sano in mente sana" è più rilevante che mai.

In un periodo di profonda trasformazione la definizione di benessere è in continua evoluzione, ampliandosi per abbracciare non solo l’alimentazione e l’attività fisica, ma anche il sonno, la mindfulness e molto altro. Un cambiamento che richiede un’integrazione sempre più profonda del benessere in prodotti, servizi, esperienze e campagne di comunicazione.

Ci sarà pure un buon motivo se secondo una recente analisi della mia Accenture, nell'anno 2023, l'80% delle persone ha l'intenzione di mantenere o incrementare i loro investimenti in salute e fitness.

La comunicazione, in questo contesto, assume un ruolo centrale, diventando il veicolo attraverso il quale le aziende possono trasmettere agli stakeholder interni ed esterni valori di benessere e consapevolezza, promuovendo un approccio preventivo alla salute.

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Inoltre, il dialogo aperto e senza pregiudizi sulla salute mentale, favorito anche dalla destigmatizzazione avvenuta durante i lockdown, ha pavimentato la strada a trattamenti e terapie innovative, nonché a una profonda revisione delle priorità personali e aziendali. Le imprese, quindi, non solo come fornitori di beni e servizi, ma come veri e propri facilitatori di benessere, hanno il compito di contribuire a nutrire questo interesse nascente, promuovendo iniziative che favoriscano un maggiore equilibrio tra mente e corpo.

L’impronta di cura che le organizzazioni possono lasciare nella società, emerge con forza in questo contesto, delineando un percorso di crescita che va oltre l’individuo per abbracciare il benessere collettivo. E in questo, la comunicazione empatica e etica, diventa un pilastro fondamentale, unendo gli individui in una rete di mutuo sostegno che promuove la crescita personale e collettiva.

Il cammino verso un mondo più sano e armonioso è intrapreso, e ognuno di noi, sostenuto da aziende sempre più sensibili e responsabili, ha il potere e gli strumenti per costruire una realtà dove il corpo sano e la mente sana non sono più un lontano ideale, ma un obiettivo raggiungibile, una prassi quotidiana che arricchisce la vita di ciascuno.

Si viene così a delineare un nuovo professionista, rigenerato e rinnovato, in un periodo di riflessione e ri-prioritizzazione, dove sta emergendo con forza l'immagine consapevole del valore intrinseco della salute fisica e mentale. Questo individuo moderno non è più disposto a sacrificare il proprio benessere, dando vita ad un nuovo ciclo nel rapporto tra vita privata e doveri, personali e professionali.

In questo scenario emergono progetti molto interessanti, ve ne segnalo un paio che rappresentano con molto pragmatismo, il ruolo che le organizzazioni possono avere.

Interessante l’innovazione presentata da una Compania assicurativa Belga, Helan in collaborazione con uno studio di design, per promuovere l'attività fisica e combattere la sarcopenia. La sarcopenia, ovvero la perdita muscolare legata all'età, inizia a manifestarsi attorno ai 30 anni, rendendo sempre più importante l'impegno in attività fisica per mantenere un buon stato di salute nel tempo. Nonostante ciò, molti adulti tendono a trascurare l'esercizio fisico, specialmente durante momenti di relax nei parchi giochi.

Il progetto si basa su una serie di panchine attive, progettate per stimolare gli adulti a mettere in movimento il proprio corpo mentre frequentano i parchi giochi con i loro figli. Il progetto ha preso vita lo scorso agosto, quando sono state installate le prime quattro panchine attive in un'area ricreativa di Ghent. A seguito del successo iniziale, altre sei città belghe hanno manifestato interesse nel progetto. L'innovativa iniziativa delle panchine attive si prefigge di incoraggiare gli adulti a rimanere attivi, anche nei momenti di relax nei parchi giochi. Promuovendo l'uso dei muscoli in modo ludico e integrato nell'arredamento urbano.

Un altro caso che segnalo è quello di Nestlé Mexico che ha dato vita a un connubio tra fisioterapia e arte culinaria, lanciando il progetto "Terapia de Cocina" (Terapia della Cucina) sulla piattaforma di ricette Recetas Nestlé. Questa iniziativa innovativa ha l'obiettivo di trasformare la cucina in un ambiente terapeutico per coloro che soffrono di sintomi dell'artrite.

Il progetto Terapia de Cocina fonde insieme tre componenti fondamentali: la maestria culinaria, le tecniche fisioterapiche e la consulenza nutrizionale. In questo modo, gli atti spontanei e i movimenti naturali tipici della preparazione dei cibi si uniscono armoniosamente ad esercizi consigliati da fisioterapisti, studiati appositamente per mitigare i dolori causati dall'artrite.

La forza del progetto risiede nel trasformare movimenti quotidiani, come quelli delle mani e dei polsi, così come le posture assunte durante la cottura, in veri e propri esercizi di fisioterapia. Questi non solo facilitano l'elaborazione di piatti deliziosi, ma diventano attività benefiche e terapeutiche, parte di un percorso di cura e benessere.

Infine, un nutrizionista gioca un ruolo chiave nel progetto, assicurando che gli ingredienti selezionati per ogni ricetta non solo concorrano a creare un piatto gustoso, ma possano anche contribuire a ridurre i sintomi dell'artrite, offrendo un duplice beneficio per chi segue il programma: nutrire il corpo e alleggerire il dolore, trasformando il momento della preparazione del cibo in un'opportunità di cura e benessere.

Happy Healthing!